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Strage del Mottarone, è caos in procura. Via il fascicolo alla giudice che ha annullato gli arresti: cosa può cambiare

Lo scorso 29 maggio Donatella Banci Buonamici aveva disposto la scarcerazione dei tre indagati. Oggi il ricorso al tribunale del Riesame da parte della Procura su quella decisione

Si fa sempre più complicato il caso sulla strage del Mottarone. Oltre alle intricate indagini, ieri il presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, ha stabilito che la giudice Donatella Banci Buonamici non si occuperà più dell’inchiesta. Il procedimento è stato quindi riassegnato a Elena Ceriotti «in qualità di gip titolare del ruolo per la tabella». Su Buonamici era scoppiata la polemica dopo che il 29 maggio aveva disposto la scarcerazione dei tre indagati, ovvero il direttore d’esercizio Enrico Perocchio, il gestore dell’impianto, Luigi Nerini, e il capo servizio della Funivia, Gabriele Tadini. I primi due a piede libero e il terzo ai domiciliari. E proprio oggi, in merito a quella decisione, la procura ha disposto un ricorso al tribunale del Riesame.

Per la Procura, le decisione presa dal presidente del Tribunale rischia di compromettere le indagini. Queste potrebbero essere pregiudicate «in modo irreversibile». Sul cambio in corso d’opera del giudice sono intervenuti anche i legali degli indagati. «È un provvedimento anomalo. Non è mai capitato che durante una partita venga cambiato l’arbitro nonostante tutti riconoscano abbia operato bene», ha commentato l’avvocato Pasquale Pantano, legale di Nerini. Marcello Perillo, difensore del caposervizio Tadini, ha parlato invece di un provvedimento che non si è mai visto: «È la prima volta che, non per un valido impedimento ma per un problema tabellare, sia sostituito un giudice di un procedimento in corso».

Parla invece di una decisione «singolare» Alberto De Sanctis, presidente della Camera penale del Piemonte occidentale. «Mai viene riassegnato ad altro Gip un fascicolo in fase di indagini, salvo in casi di impossibilità a svolgere le funzioni – osserva – ed è doppiamente singolare che accada in un piccolo Tribunale in cui il vero problema dovrebbe essere quello di evitare l’incompatibilità tra gip e gup. Non “bruci” due gip perché avresti problemi a trovarne il terzo per celebrare l’udienza preliminare. È ancora più incredibile che questo avvenga d’urgenza così di fatto da impedire al gip originario di decidere su una richiesta di incidente probatorio formulata dalla difesa». Per De Sanctis «queste inspiegabili decisioni rischiano di minare la credibilità della magistratura così come percepita dai cittadini e proprio non ne avevamo bisogno in questo momento storico».

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