AstraZeneca, in Italia un caso di trombosi ogni 100 mila dosi di vaccino. Nessuno con il richiamo – I dati di Aifa

Considerando anche gli altri farmaci, sono 66.258 le segnalazioni di eventi avversi su 32,4 milioni di dosi somministrate

Nelle ore che precedono la decisione del Ministero della Salute sul vaccino AstraZeneca, è stato pubblicato il quinto Rapporto di Farmacovigilanza di Aifa che aggiunge ulteriori elementi al dibattito. Secondo il monitoraggio dell’Agenzia italiana per il farmaco, «i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxevria di AstraZeneca sono in linea con quanto osservato a livello europeo: 1 caso ogni 100mila prime dosi somministrate e prevalentemente in persone con meno di 60 anni». Dopo la seconda dose i dati invece segnalano che «non è stato registrato nessun caso». L’ultima raccomandazione di Aifa sul vaccino di Oxford risale al 7 aprile, quando l’Agenzia ribadì «che il profilo rischio-beneficio si mostra più favorevole all’aumento dell’età». Ora sembra però essere arrivato il momento di un’ulteriore valutazione da parte della comunità scientifica che possa guidare le decisioni del Ministero della Salute. «Le valutazioni di Aifa saranno sicuramente prese in considerazione nel prossimo parere del Cts» ha assicurato poche ore fa il ministro Roberto Speranza.


I dati sugli eventi avversi

I dati riportati dal quinto Rapporto di Farmacovigilanza riguardano anche gli altri vaccini attualmente coinvolti nella campagna. Sono 66.258 le segnalazioni di eventi avversi su un totale di 32.429.611 dosi somministrate, con un tasso di segnalazione pari a 204 casi per ogni 100mila dosi. Di questi il 90% «per eventi non gravi» con dolori in sede iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari e 10% gravi. La maggior parte riguarda il vaccino Pfizer, il più usato con il 68,7% delle somministrazioni, in minor misura (24%) AstraZeneca, Moderna (3,9%) e Janssen con lo 0,9%.


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