Dopo il volo trova la sua sedia a rotelle rotta, lo sfogo di Anita Pallara sui social. Ryanair si scusa

La denuncia della 32enne barese, affetta da sclerosi laterale amiotrofica, dopo un volo diretto a Cagliari: «Una violazione dei propri diritti inimmaginabile»

Imbarcarsi su un volo Bari-Cagliari e all’atterraggio rendersi conto che la sua carrozzina elettrica, che per lei è come una parte del corpo, è stata danneggiata durante il volo Ryanair Bari-Cagliari diventando «completamente inutilizzabile». È quello che è successo alla 32enne barese Anita Pallara, presidente di Famiglie Sma – onlus a fianco di chi convive con la sclerosi laterale amiotrofica – che si è ritrovata quindi bloccata, senza possibilità di muoversi, e ha denunciato l’accaduto in un post su Facebook: «Le carrozzine non sono oggetti. È come se da ieri improvvisamente mi avessero tagliato le gambe e le braccia, senza avvertirmi, senza anestesia. È un dolore e una violazione dei propri diritti e del proprio corpo inimmaginabile», ha scritto, raccontando quello che per lei è «il peggior incubo».


Anita è partita con i genitori per una vacanza in Sardegna martedì 6 luglio, a bordo del volo Ryanair delle 12.35. «Ryanair», ha spiegato la ragazza «non ha uno spazio dedicato in stiva, le carrozzine vengono caricate come bagagli, come merce, nessuna attenzione verso una cosa sacra. Risultato arrivo a Cagliari e mi ritrovo con una carrozzina completamente inutilizzabile, sono lontana da casa, non mi posso muovere e la mia carrozzina nuova (aprile 2021) per un banale volo aereo è distrutta». Poi sono arrivate le scuse di Ryanair. La compagnia ha dato la disponibilità a fornire ad Anita una sedia a rotelle sostitutiva oppure un volo anticipato per il rientro a casa in sicurezza. Con una telefonata e poi con una mail a firma di Lorna McGuinness, senior customer service agent di Ryanair, la compagnia irlandese ha espresso «le più sincere scuse in relazione al danno causato alla sedia a rotelle a bordo del volo», e poi le ha fornito la possibilità di usufruire di una carrozzina sostitutiva, che tuttavia Anita non ha potuto accettare perché la sua sedia a rotelle, per la particolare patologia di cui soffre, è realizzata su misura.


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