Haiti, arrestati due killer del presidente Moïse. La First lady grave, ricoverata a Miami

Quattro del commando che due notti fa ha ucciso il presidente di Haiti sono stati uccisi. Secondo le prime testimonianze, si tratterebbe di mercenari stranieri che parlavano spagnolo e inglese

Sono stati arrestati due presunti appartenenti al commando che ha ucciso il presidente di Haiti Jovenel Moïse in un attacco armato in casa sua due notti fa. Altri quattro sono stati uccisi, come ha spiegato il capo della polizia nazionale, Léon Charles. Sono stati liberati intanto tre poliziotti che facevano parte della scorta del presidente ed erano stati tenuti in ostaggio durante l’assalto armato a Port-au-Prince. Ferita gravemente nella sparatoria, la first lady Martine Moïse è stata trasferita in aereo a Miami, dove sarà curata al Baptist Hospital. Secondo i media americani, la first lady haitiana è in «condizioni stabili ma critiche».


Arrestati due killer del presidente di Haiti

Nell’assalto di due notti fa in casa del presidente Moïse ci sarebbero stati mercenari stranieri, che parlavano spagnolo e inglese. A confermarlo da subito era stato il premier Claude Joseph, che ha ripreso l’incarico dopo che due giorni fa era stato licenziato dallo stesso Moïse. Il Miami Herald ha pubblicato un video in cui si sente un uomo parlare al megafono e urlare al megafono con accento americano: «Questa è un’operazione della Dea», cioè l’agenzia anti droga americana. Altri uomini vestiti di nero sarebbero stati visti correre attorno all’abitazione di Moïse. I due arresti potrebbero chiarire quanto sia fondata l’ipotesi di un commando di mercenari stranieri assoldati per uccidere il presidente haitiano. Al New York Times l’ex ambasciatore francese Didier Le Bret ha detto: «Molta gente aveva interesse a sbarazzarsi del presidente». In un Paese senza esercito, disciolto nel 1994, sono diverse le gang armate che da anni terrorizzano con rapimenti e guerre incrociate per il controllo del territorio.


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