La variante Delta spaventa ancora la Spagna, Valencia e Canarie chiedono il ripristino del coprifuoco

I governi locali hanno chiesto alla Corte di giustizia spagnola di applicare nuove misure dopo i contagi record registrati nelle ultime 24 ore

L’espansione della variante Delta preoccupa le autorità regionali della Spagna. Le Isole Canarie e la Comunità Valenciana, infatti, hanno chiesto l’autorizzazione all’Alta Corte di giustizia del Paese per imporre il coprifuoco notturno. La scelta delle tue territorialità ha come obiettivo quello di arginare i contagi da Coronavirus registrati nelle ultime ore, una minaccia che rischia di fatto di compromettere la stagione estiva e vacanziera. Le Canarie stanno vivendo una crisi senza precedenti dall’inizio della pandemia. Ieri 8 luglio, infatti, sulle isole è stato superato il record di casi giornalieri finora registrato. Tra le prime restrizioni adottate la chiusura di parchi, spiagge e centri commerciali dalle ore 20, oltre alla riduzione della capienza dei mezzi di trasposto pubblici. Anche la somministrazione di alcolici è stata interdetta dalle autorità locali a partire dalle 20. Nella regione di Valencia, altra grande meta turistica in questo periodo, la Generalitat ha presentato alla Corte Superiore di Giustizia regionale, la Tsjcv, una risoluzione per ridurre la mobilità notturna tra i comuni della regione con la più alta incidenza: cioè 40 località dove in totale si sono registrate quasi 2 mila contagi in meno di 24 ore. Le autorità hanno proposto alla Corte anche di valutare restrizioni per incontri che coinvolgono più di dieci persone. Lo stesso presidente della regione Ximo Puig ha parlato di restrizioni «selettive e limitate» tra l’una e le sei del mattino.


Spagna area a rischio per la variante Delta

L’andamento del quadro epidemiologico nella penisola iberica ha portato diverse cancellerie europee a considerare la Spagna come «area a rischio». Il governo tedesco, per esempio, ha esteso questa valutazione a tutto il territorio spagnolo. Oggi anche il direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, ha fatto sapere che «si sta valutando di prendere misure più rigide per chi arriva da Spagna e Portogallo». 
Diverso l’approccio del governo britannico, che ha confermato le vacanze per i suoi cittadini a patto di essere vaccinati e di trascorrere la quarantena una volta rimpatriati. Dietrofront, invece, dalla Francia sulle raccomandazioni di non recarsi nei due paesi: l’Eliseo continua a puntare sulle certificazioni, come ribadito dal ministero della Salute.


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