Hanan e Sara abbandonate a morire nei campi di mais: in cinque scappati dopo una serata di alcol e droga

Erano in sette dalle parti del boschetto di Rogoredo dove le due ragazze sono state uccise da una mietitrebbia. Due identificati, i carabinieri cercano gli altri

Erano in sette nei campi di mais di Locate Triulzi dove Hanan Nekhla e Sara El Jaafari sono state uccise da una mietitrebbia nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. In cinque sono fuggiti. Uno di questi, un cittadino marocchino di 35 anni, è stato identificato ed è indagato per omissione di soccorso dalla procura di Lodi. Un altro, un 21enne identificato dai carabinieri, è ricercato. Poi ci sarebbero altri due cittadini marocchini e una donna di origini rumene. Il 35enne ha detto di essersi ferito ad un piede quando il Grim, il mezzo agricolo che sparge medicinali sulle coltivazioni, ha colpito Sara e Hanan. La prima delle due ragazze, 28 anni, è morta all’istante. Hanan invece, con le gambe schiacciate fino al bacino, è morta lentamente e dissanguata dopo aver allertato in arabo il 112 ma senza dire precisamente dove si trovasse. Poi il cellulare si è spento e non è stato possibile nemmeno tracciarlo. L’uomo ascoltato in procura ha raccontato che i sette erano seduti per terra ad ascoltare musica dopo una serata di alcol e droghe. Sono stati sorpresi dall’arrivo del mezzo agricolo e lui è fuggito senza avvisare nessuno: è rimasto nascosto fino a quanto non è stato rintracciato l’altroieri. Nel corso dell’interrogatorio l’uomo ha ammesso che insieme ad Hanan e Sara c’erano altre cinque persone. «Abbiamo sentito un rumore, ci siamo spaventati e siamo andati via», ha detto. L’uomo ha raccontato anche di aver conosciuto le due donne tramite un amico connazionale la sera di giovedì 1 luglio e di aver trascorso la serata e la successiva nottata a consumare alcolici e sostanze stupefacenti, dapprima presso l’abitazione di una conoscente e poi all’interno del campo di mais nei pressi di Locate di Triulzi.


I sette nel campo di mais di Locate Triulzi

Quando sono arrivati nelle campagne al gruppo di quattro si sono aggiunti gli altri due cittadini marocchini e la donna di nazionalità rumena. «Era un posto che conoscevamo», ha confermato il 35enne. Si tratta di uno dei tanti rifugi clandestini per i tossicodipendenti che prima si rifornivano al “boschetto di Rogoredo” e ora vagano tra binari e vegetazione. «Abbiamo incontrato altre persone», ha aggiunto, parlando dei pusher che hanno venduto al quartetto la droga. Rimane intanto indagato per omicidio colposo Andrea P., il trattorista che ha investito le due donne anche se le prove cinematiche sul campo avrebbero individuato lacune nella visibilità dal posto di guida del trattore, soprattutto in presenza di filari compatti di piante alte. Dalle prime risultanze delle autopsie effettuate all’Istituto di Medicina legale di Pavia è emerso che Sara è morto quasi sul colpo in quanto riporta segni evidentissimi di lesioni compatibili con lo schiacciamento da mezzo pesante. Hanan, invece ha avuto le gambe schiacciate fino al bacino e sarebbe, quindi, morta dopo ore dissanguata. A detta del medico legale, le lesioni a gambe e bacino erano tali che difficilmente sarebbe stata salvata dai soccorsi.


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