Altro che Palazzo Chigi: Rocco Casalino vira sul grande schermo. «Il Portavoce» diventa un film

I diritti del libro sono stati acquistati dalla Kubla Khan di Umberto Massa

La storia di Rocco Casalino diventa un film. I diritti de Il Portavoce, ovvero il libro del responsabile della comunicazione di Giuseppe Conte sono stati acquistati dalla casa di produzione cinematografica Kubla Khan di Umberto Massa. E così il tomo con dedica alla madre e una frase di Pierpaolo Pasolini in apertura che vede Casalino in copertina seduto nella stessa posa di Kevin Spacey in House of Cards presto sbarcherà in tutti i cinema dello Stivale. E racconterà, come spiega oggi Tommaso Labate sul Corriere della Sera, l’infanzia a Ceglie Messapica, la Germania in cui è stato figlio di immigrati, la Milano degli esordi giornalistici a Telelombardia. Poi la casa del Grande Fratello a Roma e dopo l’approdo al cuore pulsante del potere esecutivo: la stanza del portavoce del presidente del Consiglio, a Palazzo Chigi. Una resistibile ascesa, la definirebbe Beltolt Brecht, che sembrava si dovesse arenare quando Beppe Grillo ha preso (di nuovo) il comando del M5s delegittimando Conte come leader grillino. All’epoca si parlò del concreto rischio che Casalino, appena assunto con due contratti dai gruppi M5s di Camera e Senato, fosse cacciato in quanto vittima della guerra tra il Garante e l’Avvocato.


Ma a quanto pare ora è tutto rientrato (o in stand-by) e quindi il Portavoce si può dedicare alle sue ambizioni cinematografiche. Che comprenderanno il racconto dell’infanzia e del rapporto tormentato con un padre violento delle notti trascorse a dormire con la sorella nella vasca da bagno perché era l’unica stanza della casa dove potevano chiudersi a chiave per difendersi. E poi ancora: il razzismo e il bullismo che ha subito da italiano in un paese straniero e il famoso annuncio sull’abolizione della povertà dal balcone di Palazzo Chigi, che successivamente bollò come un errore di comunicazione. «Non mi ha regalato niente nessuno, questo è sicuro. E se sono orgoglioso di dove sono arrivato non è tanto per il ruolo che ricopro, ma perché non dimentico mai da dove sono partito, cioè dalle condizioni più svantaggiate dell’universo», racconta a un certo punto il Portavoce in uno dei brani più significativi del libro. Prossima fermata Hollywood?


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