Effetti collaterali della crisi M5s: Rocco Casalino rischia. Ecco chi può prendere il suo posto

L’ex portavoce di Conte era stato appena ingaggiato per curare la comunicazione in tv con un doppio contratto (e qualche contestazione sullo stipendio). Ma ora potrebbe diventare la prima vittima della guerra tra Conte e Grillo

Rocco Casalino rischia il posto. Il Corriere della Sera scrive oggi che nelle ultime ore circola l’indiscrezione di un possibile, anzi probabile «taglio» a Montecitorio del contratto di collaborazione dell’ex portavoce di Giuseppe Conte quando era a Palazzo Chigi. Casalino era stato ingaggiato solo poche settimane fa proprio in vista della svolta contiana del MoVimento 5 Stelle. E proprio il suo ruolo era stato indicato, insieme alla riforma dello Statuto e alla regola dei due mandati, come uno dei punti di rottura tra l’ex premier e Beppe Grillo. Casalino è stato assunto dai gruppi del M5s con due contratti, uno per la Camera e uno per il Senato. Il suo incarico prevede il ruolo di tv coach, ovvero di preparatore per i grillini che devono presentarsi in televisione per interventi, interviste o dibattiti. E fin da subito qualcuno all’interno del MoVimento aveva storto la bocca, contestando soprattutto la cifra del compenso – ancora non emersa – considerata troppo alta.


Il quotidiano scrive che non è ancora chiaro se l’ex portavoce di Conte subirà un brusco ridimensionamento o se verrà addirittura licenziato. «Non può certo lavorare per un altro soggetto all’interno dei gruppi del Movimento», fa sapere un esponente pentastellato protetto dall’anonimato. Nei giorni scorsi sui giornali era circolata la voce che Grillo volesse sostituire Casalino con Nina Monti, cantautrice romana e figlia del paroliere Maurizio e che su Twitter si presenta come assistente del comico e responsabile del suo blog, nel quale ricopre il ruolo di webmaster dal 2008. Era lei ad accompagnare Beppe all’incontro con l’ambasciatore cinese dell’11 giugno scorso. Attualmente Monti guida la comunicazione M5s dall’inizio del governo Draghi. E la sua presenza è stata vista in contrapposizione proprio a quella di Casalino, considerato invece la longa manus di Conte nei gruppi grillini. Ma adesso la restaurazione è cominciata. Per questo Casalino rischia il posto.


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