Riforma giustizia, riprende il Cdm dopo l’insoddisfazione M5s: ministri grillini presenti

I pentastellati avanzato ulteriori richieste sui processi che riguardano la mafia e lasciano il vertice iniziato con due ore di ritardo

Era iniziato con due ore di ritardo rispetto al programma l’ultimo Consiglio dei ministri che portava sul tavolo la riforma della giustizia. Il vertice è ripreso intorno alle 17:30 dopo due ore di stallo. La riunione che ha riunito l’esecutivo di Mario Draghi è stata seguita da quella della Commissione Giustizia della Camera, convocata alle 17 per esaminare le modifiche al processo penale, e sarà seguita, dopo il posticipo di due ore, della Conferenza dei capigruppo, che inizierà quindi alle 19:15. Nei contenuti che verranno affrontati nelle diverse sedute chiamate per esaminare il testo, in particolare, spunta la prospettiva di una discussione generale in Aula già da domenica pomeriggio, in linea con le intenzioni del governo Draghi.


Le tensioni

A inizio lavori la delegazione del M5s capeggiata dall’ex-premier Giuseppe Conte è arrivata in ritardo dopo una consultazione con il leader del movimento. Proprio dal confronto interno, i grillini alzano l’asticella delle richieste e non transigono su diversi punti disertando il vertice, dove non ci sono ministri del movimento. In vista degli incontri in agenda dei capigruppo, si aspetta la riunione dell’Ufficio di presidenza, che dovrà decidere i passaggi e l’organizzazione dei lavori. Seguirà la plenaria della stessa Commissione e quindi l’inizio delle votazioni.


Il nodo sul 416 bis

Motivo della discordia i processi per mafia che riguardano i reati del 416 bis 1, ovvero l’appartenenza a un’associazione mafiosa o il concorso esterno. L’articolo in sostanza comprende tutti quei casi come tentato omicidio, corruzione, riciclaggio, tentata strage ed estorsione, oltre ai reati commessi contro la persona a scopo di agevolare i clan mafiosi. La bozza della riforma Cartabia rende perplessi i grillini, che chiedono garanzie volte a scongiurare l’improcedibilità nei processi di mafia. Ora è il momento della mediazione per l’esecutivo, che pensa all’ipotesi di introduzione di una norma transitoria eventualmente inserita nella bozza della riforma. Conte ha riunito senatori e deputati per analizzare a fondo il testo, mentre Draghi attende nella convinzione di portare il testo in Aula già domani, anche con il voto di fiducia. Unico punto su cui per ora i grillini sono favorevoli.

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