C’è un nuovo video che fa chiarezza sulla dinamica dell’incidente in cui il 19 giugno 2020 è rimasto coinvolto Alex Zanardi. La ripresa, effettuata dall’operatore Alessandro Maestrini, mesi fa era già stata acquisita e analizzata dalla procura di Siena, che sull’incidente aveva aperto un fascicolo come «atto dovuto»: unico indagato, il conducente del tir, Marco Ciacci. Lo scorso 23 luglio il gip aveva disposto l’archiviazione delle indagini non avendo «ravvisato alcun nesso causale tra la condotta tenuta dall’autista alla guida dell’autoarticolato e la determinazione del sinistro stradale». Nel filmato, mostrato dal sito de la Repubblica, si vede l’ex campione di Formula Uno sulla sua handbike. Alla sua destra, sulla statale tra Pienza e San Quirico D’Orcia (Siena), altri tre ciclisti della staffetta Obiettivo Tricolore. Poi una curva stretta, il tir che sembra spuntare dal nulla, la sterzata, il ribaltamento a terra e lo schianto. Tutto nel giro di tre secondi.
La ricostruzione dei fatti
Il video, sottolinea la Repubblica, di fatto scagiona il conducente del mezzo. Zanardi viaggia a circa 50 chilometri orari. Secondo la ricostruzione dei periti, poco prima della curva si sposta a sinistra della corsia, vicino alla linea di mezzo, forse per affrontare meglio la curva a destra. È a quel punto che nell’inquadratura compare il camion. Occupa tutta la corsia opposta. Zanardi istintivamente sterza a destra, poi perde il controllo della handbike. I consulenti tecnici della famiglia Zanardi hanno spiegato che la sterzata e il successivo impatto col mezzo pesante erano avvenuti perché il tir, che viaggiava a circa 37 chilometri orari, aveva parzialmente invaso la corsia di marcia opposta. Ma il gip del tribunale di Siena è giunto a un’altra conclusione.
Versioni a confronto
«È vero, l’autista dell’autotreno commette una leggera invasione di corsia», commenta l’ingegner Mattia Strangi, docente di Ricostruzioni dei sinistri stradali all’Università di Bologna e consulente tecnico della difesa di Marco Ciacci. «Ma quando Zanardi inizia la manovra di svolta a destra che lo porta a ribaltarsi, l’autotreno è a 50 metri dalla sua handbike. A tale distanza, ritengo che non potesse rendersi conto di quel minimo superamento della linea di mezzeria. Zanardi ha reagito alla presenza del tir, a prescindere da quale fosse la sua posizione esatta. Su questo ha concordato con me sia il tecnico della procura, professor Dario Vangi, sia, in seguito, il gip. Marco Ciacci – conclude il consulente di parte – ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato».
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