I numeri in chiaro, Taliani: «Più che raddoppiati i morti in 7 giorni. Preoccupano Emilia Romagna, Veneto e Campania» – Il video

La professoressa di Malattie infettive: «Contagi stabili ma aumentano ricoveri e terapie intensive. Forse colpa dei non vaccinati che si infettano e sviluppano casi più severi»

«Siamo passati dai 129 decessi della scorsa settimana ai 304 di questa. Senza considerare poi l’incremento di ricoveri ordinari e terapie intensive che, rispettivamente, passano da 19.786 a 23.947 (+4.161)e da 2.290 a 2.940 (+650)». A parlare a Open è Gloria Taliani, professoressa ordinaria di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma, che oggi 20 agosto, analizzando i dati Covid diffusi dal ministero della Salute e dalla Protezione civile, fa il punto della settimana appena trascorsa. «Il numero di nuovi casi resta stabile. Passiamo dai 44 mila della scorsa settimana ai poco più di 43 mila di questa. Come mai i contagi non crescono ma aumenta la richiesta di assistenza ospedaliera? L’ipotesi è che si tratta di casi più severi, magari di non vaccinati che si sono infettati», aggiunge.


Le regioni più a rischio e la campagna vaccinale che «rallenta»

Le regioni che preoccupano di più sono «Emilia Romagna, Veneto e Campania nel rapporto tra nuovi contagi e numero di persone testate (rispettivamente con 28,5, 23,9 e 23,8 per cento) seguite da Umbria e Sicilia. Quest’ultima, insieme alla Sardegna, possiamo dire che non è più una “sorvegliata speciale”», nonostante continui a rischiare il passaggio alla fascia gialla già nelle prossime settimane, qualora la situazione non dovesse migliorare. Complice da una parte la stagione turistica, dall’altra le tante, troppe persone che continuano a non volersi vaccinare. «La campagna vaccinale rallenta. Per arrivare all’immunità di gregge, così facendo, serviranno altri tre mesi. Quindi altro che settembre, dovremmo aspettare novembre. Adesso dobbiamo tornare a fare mezzo milione di vaccini al giorno, come si diceva all’inizio della campagna vaccinale. Pesa, senza dubbio, la reticenza dei no vax», continua Taliani.


«I non vaccinati si paghino parte del loro ricovero»

Ed è qui che la professoressa Taliani spiega che, secondo lei, l’obbligo vaccinale sarebbe più che opportuno ma «solo per determinate categorie, per quelle in cui la scelta di vaccinarsi o meno non può essere negoziata». Ad esempio per i docenti, a scuola: «Conviene pure a loro visto che in Italia i professori non sono tutti giovanissimi». Infine lancia una proposta: «Se i no vax non vogliono vaccinarsi, si assumano la responsabilità delle loro scelte. Chi non si vaccina e finisce in ospedale, paghi una parte del suo ricovero, contribuisca alle spese sanitarie. La scelta di non vaccinarsi non può ricadere, infatti, su tutta la comunità, non è giusto. Un lockdown per i non vaccinati? Irrealizzabile. Non è attuabile in un Paese civile. Vivremmo in una situazione surreale. Sarebbe impossibile controllare così tanta gente», conclude.

Foto in copertina: elaborazione di Vincenzo Monaco

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