Il rapporto dell’intelligence Usa sull’origine del Covid: «Nessuna conclusione certa, poche informazioni dalla Cina»

Secondo il Washington Post, il rapporto consegnato a Biden è interlocutorio. Nei prossimi giorni sarà declassificato

Nessuna conclusione certa: l’indagine d’intelligence chiesta dal presidente americano Joe Biden tre mesi fa sull’origine del Covid-19 è arrivata sotto forma di rapporto classificato sulla scrivania del presidente, ma sarebbe «interlocutoria», quindi «senza una conclusione» certa, a causa della scarsità di informazioni rilasciate dalla Cina, secondo quanto scrive oggi il Washington Post, che cita le indiscrezioni rivelate da alcuni funzionari americani informati. Secondo il giornale, il rapporto non ha potuto concludere se il coronavirus originario della malattia sia effettivamente «saltato» dall’animale all’uomo.


Il rapporto sarà declassificato nei prossimi giorni

Il rapporto, scrive il Wp, dovrebbe essere declassificato nei prossimi giorni. La Cina ha parlato di una indagine «politica». L’obiettivo dell’iniziativa, secondo Pechino, è di «reprimere altri Paesi», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, osservando che «non possono trarre conclusioni scientifiche sull’origine del virus e causano solo interferenze e danni alla comunità internazionale e alla cooperazione globale contro la pandemia». Gli Usa, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, «non si preoccupano di come trovare la fonte del virus, ma di come utilizzare la tracciabilità per reprimere altri Paesi e fare solo il proprio interesse».


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