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Usa, Pelosi attacca la Corte Suprema dopo la decisione di non bloccare la legge sull’aborto in Texas: «Mossa codarda»

02 Settembre 2021 - 20:09 Redazione
Il testo in questione vieta l'interruzione di gravidanza una volta che i medici abbiano riscontrato attività cardiaca nell'embrione

La decisione della Corte Suprema di non bloccare la stretta varata dal Texas che vieta l’aborto già dalla sesta settimana di gravidanza per Nancy Pelosi è una mossa «codarda». La speaker della Camera del Congresso si è espressa così su quanto stabilito dai nove saggi. La votazione si è conclusa con cinque voti contro quattro. La legge era stata firmata lo scorso maggio dal governatore Repubblicano Greg Abbott ed è conosciuta come Senate Bill 8. Ma anche come Heartbeat bill, perché non permette l’interruzione di gravidanza una volta che i medici abbiano riscontrato attività cardiaca nell’embrione. La maggior parte degli aborti effettuati alla sesta settimana possono essere talvolta frutto di stupri e incesti: spesso, prima di quel termine, le donne non sanno ancora di essere incinte e non è nemmeno possibile riscontrare malformazioni negli embrioni.

La sentenza “Roe contro Wade”

Quanto annunciato dalla Corte Suprema americana apre la strada a un clamoroso rovesciamento della sentenza del 1973 che legalizzò l’aborto in America. Pelosi ha quindi annunciato la presentazione di una legge per sancire i diritti stabiliti proprio dalla storica sentenza “Roe contro Wade“. Era il 22 gennaio 1973 e in quell’occasione era stato chiesto ai giudici se la Costituzione federale riconoscesse un diritto all’aborto anche se ci fosse stata assenza di problemi di salute nella donna, ma anche nel feto. La decisione venne presa con una maggioranza di 7 giudici a favore e 2 contrari. 

Texas e aborto: a che punto siamo

Il Texas è il secondo stato più popoloso del paese, e uno dei più conservatori: il New York Times ha definito la nuova legge sull’aborto «la più restrittiva degli Stati Uniti». Secondo i dati diffusi dal Texas Health and Human Services nel 2020 sono state eseguite un totale di 54.741 interruzioni di gravidanza. Questo numero include gli aborti eseguiti su residenti fuori dallo Stato che hanno scelto di abortire in Texas, ma non gli aborti eseguiti su residenti in Texas in altri Stati. Ad oggi, sono solo 24 le cliniche che accettano pazienti che richiedono di sottoporsi all’aborto: la popolazione è di circa 29 milioni di abitanti.

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