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Il discorso di Ursula von der Leyen sullo Stato dell’Unione: «Ispiriamoci a Bebe Vio. Il 2022 sarà l’anno dei giovani» – Il video

15 Settembre 2021 - 11:49 Redazione
La presidente della Commissione Europea: «Lei ce l'ha fatta attraverso il talento, la tenacia, il suo è un atteggiamento positivo, è una paladina dei valori in cui crede, ha raggiunto i suoi risultati applicando il suo credo: se sembra impossibile allora può essere fatto»

L’Unione Europea deve farsi ispirare dalla campionessa paralimpica Bebe Vio e da tutti i giovani che cambiano la percezione del possibile, che mostrano che si può ottenere tutto ciò in cui si crede. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione Europea. «Ho invitato qui un ospite d’onore. Lei ha catturato la nostra simpatia, diamo il benvenuto a Bebe Vio», ha esordito von der Leyen mentre una standing ovation a Strasburgo accoglieva la campionessa. «Bebe ha superato così tanto nonostante la sua giovane età. La sua storia è veramente un contrasto delle avversità, lei ce l’ha fatta attraverso il talento, la tenacia, il suo è un atteggiamento positivo, è una paladina dei valori in cui crede, ha raggiunto i suoi risultati applicando il suo credo: se sembra impossibile allora può essere fatto», ha aggiunto. «Allora si può fare», ha poi detto in italiano von der Leyen. «Prendiamo Bebe come esempio di ispirazione, questa è l’anima dell’Europa e del suo futuro», ha concluso.

Il discorso di Ursula di von der Leyen

L’Unione Sanitaria Europea

Il discorso di von der Leyen è cominciato parlando della pandemia e della risposta dell’Unione Europea: «Guardando indietro allo Stato dell’Unione europea vedo una grande dimostrazione di forza d’animo nei tempi difficili che abbiamo affrontato», ha cominciato. «Siamo gli unici ad aver condiviso metà della produzione dei vaccini. Abbiamo dato 700 milioni di dosi agli europei e 700 milioni sono stati esportati». E ancora: «Se rifletto sull’anno passato e sullo Stato dell’Unione vedo una forte anima in tutto quello che facciamo». E questo perché «Nella principale crisi sanitaria mondiale ci siamo uniti per garantire a tutti gli angoli d’Europa di avere dei vaccini salvavita e abbiamo proceduto con Next generation Eu e con il Green deal. Abbiamo agito come Europa unita e di questo possiamo essere fieri».

La von der Leyen ha anche proposto l’Unione Sanitaria Europea: «Il lavoro che dobbiamo fare verso una Unione europea sanitaria è un grande passo avanti abbiamo dimostrato che quando agiamo insieme agiamo rapidamente». E ha magnificato la ripresa Ue: «L’Europa ci ha messo otto anni per superare la scorsa crisi, questa volta già 19 Paesi torneranno al Pil pre-Covid entro il 2021, i rimanenti nei primi mesi del 2022». Ancora: «Nel secondo trimestre la crescita dell’eurozona ha superato quella della Cina e degli Stati Uniti», ha aggiunto. Poi ha annunciato il programma Alma «per permettere ai giovani che non lavorano e non fanno formazione di poter avere esperienza lavorativa in un altro Stato membro». Una specie di Erasmus per chi non studia.

I diritti umani non sono in vendita

La presidente della Commissione Europea ha anche parlato dell’Afghanistan: «Stiamo al fianco degli afghani. Dobbiamo fare di tutto per evitare il rischio di una grande carestia e di un disastro umanitario. Per questo aumenteremo il nostro aiuto umanitario per l’Afghanistan di 100 milioni di euro, parte di un nuovo pacchetto di sostegno per l’Afghanistan». Mentre sul clima «ogni Paese ha le sue responsabilità» e «gli obiettivi espressi dal presidente Xi per la Cina sono incoraggianti, ma ci aspettiamo la stessa leadership nel decidere come la Cina raggiungerà tali obiettivi. Il mondo sarebbe sollevato se (la Cina, ndr) dimostrasse come raggiungere il picco delle emissioni entro la metà del secolo e abbandonare il carbone in patria e oltre».

Sulla difesa «lavoriamo con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg su una nuova dichiarazione congiunta che sarà presentata prima della fine dell’anno. Dobbiamo investire nella nostra partnership. Ma questa è solo una parte dell’equazione. Dobbiamo fare di più da soli». Poi ha ricordato che i diritti umani non sono in vendita: «Fare affari nel mondo è positivo, è un bene ed è necessario ma non può essere fatto a spese della dignità e delle libertà individuali. Proporremo un divieto di vendita dei prodotti realizzati con il lavoro forzato». Von der Leyen ha anche promesso una norma contro la violenza sulle donne: «Entro la fine dell’anno promuoveremo una norma per contrastarla. Si tratta di atti giuridici per prevenire e tutelare sia nel mondo online che offline».

L’unione delle intelligence europee

Poi ha parlato del Recovery Plan: «Mentre il resto del mondo parlava l’Europa ha agito e ce l’ha fatta». Se negli anni passati, ha detto la presidente, «sono serviti otto anni per superare gli effetti della crisi economica», oggi «19 Paesi raggiungeranno i livelli pre-pandemia entro questo anno e la crescita zona euro ha superato America e Cina nell’ultimo trimestre». E ha proposto un centro di intelligence unico per l’Ue: «Dobbiamo gettare le basi per un processo decisionale collettivo, con quella che definirei “conoscenza situazionale”. Se gli Stati membri attivi nella stessa regione non condividono le loro informazioni a livello europeo, siamo destinati a fallire. È essenziale quindi migliorare la cooperazione in materia di intelligence; non si tratta solo di intelligence in senso stretto, ma della necessità di accorpare le conoscenze provenienti da tutti i servizi e da tutte le fonti, dallo spazio ai formatori del personale di polizia, dall’open source alle agenzie di sviluppo. Dal loro lavoro scaturisce un patrimonio dalla portata e profondità uniche».

Infine ha annunciato una legge sui media: «L’informazione è un bene pubblico. Dobbiamo proteggere chi offre trasparenza: le giornaliste e i giornalisti. Per questo motivo oggi abbiamo presentato una raccomandazione per una migliore protezione. Dobbiamo porre un freno a chi minaccia la libertà dei media. I media non sono imprese commerciali come le altre. La loro indipendenza è fondamentale. Per questo l’Europa ha bisogno di una legge che ne garantisca l’indipendenza. L’anno prossimo presenteremo proprio una legge per la libertà dei media. Perché, difendendo la libertà dei nostri media, difendiamo anche la nostra democrazia».

Video in copertina: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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