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Il caso del presunto audio complottista della “giornalista Rai”: «Noi giornalisti abbiamo l’ordine di mentire sul Covid»

17 Settembre 2021 - 20:43 David Puente
Un audio smentito dalla giornalista, che però non risponde alle domande di Open. Tutto nasce da uno sciopero Rai, ma degli operatori del Centro di Produzione Tv di Roma.

Circola un audio dove una presunta “giornalista Rai” rivelerebbe che i giornalisti italiani avrebbero l’ordine di mentire sulla Covid. Tale imposizione, o atto di “corruzione” in quanto riceverebbero lauti compensi secondo la teoria del complotto, arriverebbe direttamente dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Condiviso da alcuni gruppi Telegram, come quello chiamato Il Segugio, viene fornito il presunto nome della giornalista, Ilaria Biancalani. L’audio è stato diffuso anche dal sito Italiador.com, mentre a definirla “giornalista Rai” è una condivisione nella piattaforma video Rumble.com contenente alcuni screenshot diffusi via Facebook.

Di fronte alla diffusione dell’audio, risalente al 14 settembre 2021 alle ore 10:45 (secondo il post Telegram del canale Il Segugio), Ilaria Biancalani pubblica una smentita attraverso i suoi canali social (Twitter e Facebook) alle ore 12:17 dello stesso giorno: «Attenzione! Mi dicono che su Telegram – dove io non sono neppure presente – sta circolando un audio con la copertina della mia pagina. Si tratta di un fake per il quale ho già fatto denuncia alla Polizia Postale. Chiunque lo ascolti, lo segnali per favore come fake news. Grazie!!».

Per chi ha fretta

  • La giornalista Ilaria Biancalani, accusata di essere la voce narrante nell’audio, comunica sui propri canali social che si tratta di un falso e che avrebbe denunciato il fatto alla Polizia Postale.
  • La giornalista Ilaria Biancalani non è una giornalista Rai.
  • La teoria nasce da un presunto “strano cambio della programmazione Rai” avvenuta il 13 settembre 2021, giorno in cui era previsto uno sciopero preannunciato il 18 agosto 2021.
  • Lo sciopero riguarda gli operatori del Centro di Produzione Tv di Roma.
  • La giornalista non ha voluto rispondere alle domande di Open e ha rifiutato la possibilità di parlarle al telefono anche in maniera informale. Non siamo in grado di verificare se la voce presente nell’audio sia simile o meno a quella della giornalista.

Analisi

Abbiamo contattato via Facebook la giornalista, che risulta iscritta come pubblicista all’Ordine dei giornalisti della Toscana, chiedendole di sentirci al telefono per rispondere a qualche domanda, nel caso anche via chat. Sostenendo che fosse in corso un’indagine sull’accaduto, ha rifiutato ogni nostro invito e richiesta di chiarimento. Non solo, risulta che abbia bloccato l’account con la quale l’abbiamo contattata, impedendoci di fatto di conversare ulteriormente con lei.

Il post Facebook di Ilaria Biancalani con la sua smentita.

Contrariamente a quanto riportato dalla condivisione Rumble, non lavora presso la Rai. Dal sito Italiador.com leggiamo: «Dal giugno 2012 inizia una collaborazione occasionale con il quotidiano La Nazione». Sul sito della testata toscana La Nazione risultano risultano pubblicati dei servizi firmati a nome Ilaria Biancalani. Secondo alcuni utenti la voce sarebbe la stessa presente in alcuni servizi pubblicati a nome della giornalista proprio dal quotidiano toscano, ma non possiamo confermarlo con certezza.

L’audio attribuito a Ilaria Biancalani

«Ilaria Biancalani , giornalista , confessa la realtà (realtà che molti di noi già conoscono) dietro le quinte dei tg e delle trasmissioni televisive che in questi mesi hanno bombardato e distrutto la mente di molti di voi» scrivono nel canale Telegram Il Segugio. Ecco la trascrizione dell’audio:

Eh! Te lo dicevo prima, Vincenza. Secondo me… è successo quello che io bramavo da mesi. Allora, se tu fossi in un sistema di informazione per cui ti hanno detto «Guarda, tu anche se vedi una certa realtà e una certa verità non la devi dire, perché noi abbiamo l’ordine dal Governo, dal Capo dello Stato, da Draghi, dal Presidente del Consiglio e dal Capo dello Stato Mattarella, di dire “questo, questo e questo” e basta! Fanno le manifestazioni dei No Vax? Dobbiamo dire che sono tutti violenti, che sono tutti criminali. Erano un milione e mezzo in piazza a Roma o a Milano? Dobbiamo dire che erano 450 persone». Cioè, questa cosa, che cosa succede, gli è stata imposta, ma i giornalisti sono io… cioè, nel senso, sono persone come posso essere io che sto a voi in questo momento. A me se mi dicono domani, ora io non lo farei mai neanche per un milione di euro e ve lo posso giurare su mia figlia, ma mettiamo che io lavori in Rai e mi dicano «Guarda, se tu sei disponibile a dare… a non dare queste informazioni e a dire la “verità” che ti diciamo di dire noi ti diamo 10 mila euro al mese». Una persona può reggere 15 giorni, 20 giorni, un mese, un mese e mezzo, due, ma prima o poi, e io questo l’ho sempre pensato, dicevo «Ci sarà qualcuno che avrà un crollo e che dirà “Basta, io non ce la faccio più a non dire la verità, io la verità la dico!”». Ecco, questo crollo, Vincenza, lo hanno avuto non uno… un singolo giornalista che potrebbe essere Ilaria Biancalani o un Mario Rossi, non due, l’hanno avuto tutti insieme, e l’hanno avuto così tutti insieme, e in una maniera così repentina, da non permettere alla Rete di effettuare una programmazione alternativa a quella che era la programmazione reale della giornata, e quindi si son visti costretti dall’emittente a mandare in onda delle repliche di programmi dell’uno, veramente quando non c’era nessuno, cose assurde… la Bertone, come si chiama, che faceva quelle interviste, hanno mandato in onda Milly Carlucci, poi altre persone, perché loro si sono visti alle pezze, non sapevano cosa fare! Ma la cosa meravigliosa è… come mai questi giornalisti hanno fatto così? Perché probabilmente si sono stufati di stare al gioco del Governo e loro, eticamente, deontologicamente, perché c’è una deontologia che ti impone di dire sempre la verità e riportare i fatti reali, si sono stufati e probabilmente hanno detto «Basta! Adesso noi vogliamo dire la verità!». Ora vediamo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni, perché se lo hanno fatto per avere un aumento contrattuale e avere qualcosa in più in capo alla busta paga… allora nei prossimi due o tre giorni tutto si risolve in una bolla di sapone. Ma se così non fosse, e se magari oltre a loro anche altri e di altre testate giornalistiche, sia di cartacee, sia di radio o di altre emittenti, seguono il loro esempio… caspita! Questo potrebbe essere l’inizio di una nuova pagina veramente perché, a questo punto, verrebbe data una informazione reale che potrebbe andare a cozzare con quello che il Governo ci sta dicendo da mesi, tartassandoci in tutti i modi, e potrebbe far emergere la verità anche sui vaccini. Capito?

Il post Telegram che ha diffuso l’audio il 14 settembre 2021 mattina.

Come è possibile comprendere dall’intervento, le affermazioni risultano essere delle supposizioni basate su delle coincidenze, queste ultime dovute a uno sciopero degli operatori Rai di cui si conoscevano le motivazioni da questa estate.

Cos’è successo il 13 settembre alla Rai

L’audio è stato diffuso il 14 settembre 2021 mattina. Il giorno precedente è successo veramente qualcosa in casa Rai, uno sciopero annunciato il 18 agosto 2021 e che riguarda gli operatori del Centro di Produzione Tv di Roma, come riportato da PrimaOnline.it:

Lo sciopero dei dipendenti Rai era stato annunciato lo scorso 18 agosto sta mettendo in difficoltà la ripresa dei programmi della Rai dopo la pausa estiva.

Come segnala il sito di Repubblica, la protesta dei dipendenti del centro di produzione di Roma ha fatto saltare la messa in onda della trasmissione UnoMattina su RaiUno e probabilmente avrà effetti negativi su tutto il palinsesto, Tg compresi. Blocco anche su Raitre, dove al posto di Agorà viene trasmesso un film.

Questa mattina, sono saltate su RaiUno anche le edizioni delle 7:30 del Tg Lis e quella di lunga durata/approfondimento delle 8.

L’annuncio dello sciopero viene ripreso dal DavideMaggio.it e da Fanpage il 18 agosto 2021.

L’intervento del rappresentante dei dipendenti nel Cda Rai

AdnKronos riporta le dichiarazioni Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione Rai in quota dipendenti, in merito allo sciopero del 13 settembre. Le condivide lui stesso dal suo profilo Twitter con il seguente commento: «Abbiamo l’obbligo di raccontare il paese reale e valori importanti. Non lo possiamo fare se non iniziando con coerenza a comportarsi degnamente con le lavoratrici/ori che con quotidiano spirito di sacrificio e professionalità lo rendono ancora possibile, nonostante tutto e tutti».

Ecco il testo dell’agenzia condiviso da Riccardo Laganà via Facebook:

RAI: LAGANA’, ‘SCIOPERO GIUSTO, PROFESSIONALITA’ PERDUTE A VANTAGGIO DI COSTOSI APPALTI’ = Roma, 13 set. (Adnkronos) – “Lo sciopero indetto dalle Rsu della produzione di Roma non è una interruzione di servizio pubblico, ma una decisa richiesta di rilancio. Un messaggio nella bottiglia per dare futuro” ad un servizio pubblico dove ci sono “grandi criticità nella gestione del personale, dipendenti troppo spesso considerati come un costo e non come una risorsa, formazione approssimativa, inefficace o assente, incentivi all’esodo e blocco del turn over che hanno svuotato di personale il settore produttivo ed editoriale delle sedi regionali, centri di produzione, redazioni, in radio e nelle reti e, non ultimo, importanti professionalità ormai perdute a vantaggio di costosi appalti”. Così il consigliere della Rai eletto dai dipendenti, Riccardo Laganà, spiega all’Adnkronos le ragioni della sua solidarietà ai lavoratori del Centro di Produzione Tv di Roma che, incrociando le braccia oggi, non hanno permesso il regolare avvio della stagione televisiva della Rai dopo l’estate. “Per affidare la creatività, l’ideazione e spesso la produzione di programmi all’esterno, con risultati spesso discutibili, si deve poi tagliare il costo del personale – rincara la dose Laganà – Una modalità gestionale ormai insostenibile. Ecco, per tutto questo esprimo massima solidarietà e vicinanza ai colleghi del Centro di Produzione Televisiva di Roma nella speranza che la giornata di sciopero odierna possa far riflettere i nuovi vertici aziendali rispetto all’avvio di una concreta valorizzazione e ascolto delle risorse interne, reale applicazione dell’articolo 24 del contratto di servizio e immediato avvio di una rapida ma proficua conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei quadri, impiegati e operai, scaduto due anni e mezzo fa”. “La pandemia ha messo a dura prova i dipendenti Rai ma l’azienda ha dimenticato troppo in fretta il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori che in presenza o in smart working – evidenzia il consigliere – hanno garantito la continuità del servizio pubblico quanto mai indispensabile in un grave momento come quello che stiamo vivendo e che speriamo di lasciarci alle spalle. La Rai servizio pubblico ha l’obbligo di raccontare ai cittadini il paese reale con imparzialità, parlare di diritti, di ambiente, dei più deboli, di etica e di inclusione sociale. Lo si potrà fare coerentemente e pienamente iniziando a comportarsi rispettosamente con le lavoratrici e lavoratori che attraverso il quotidiano spirito di sacrificio, dedizione e professionalità lo rendono ancora possibile, nonostante tutto e tutti”. (Ver/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 13-SET-21 12:19 NNNN

AGGIORNAMENTO 22 settembre 2021

Riceviamo comunicazione da parte del titolare del portale Italiador.com, sito che ha condiviso l’audio trattato in questo articolo e che ci era stato segnalato dalla giornalista Biancalani via Messenger, con la seguente precisazione: «Nel nostro articolo (che abbiamo temporaneamente sospeso per non creare ulteriore imbarazzo alla sig.ra Biancalani) viene citato testualmente: “…… SE é vero che la sopracitata giornalista, insieme ai suoi colleghi della TV e della carta stampata, hanno seguito le indicazioni imposte dai governi e si sono prestati a diffondere NOTIZIE FALSE, ebbene ESSI SONO COMPLICI a tutti gli effetti …. “».

Confermiamo la presenza del testo dove l’articolo non pone assoluta certezza sui contenuti diffusi nell’audio («SE é vero»):

Confermiamo che l’articolo di Italiador.com è stato rimosso.

Il titolare del portale italiano tiene a precisare quanto segue: «Italiador non ha alcuno scopo a proporre fatti menzogneri o strumentali essendo un portale gratuito, indipendente e senza scopo di lucro».

Conclusioni

L’audio è stato smentito dalla giornalista Ilaria Biancalani. Non siamo in grado, al momento e visto che ci è stata negata la telefonata, di verificare se la voce presente nell’audio sia o meno simile a quella della giornalista.

La narrativa proposta nell’audio viene costruita a seguiti dello sciopero tenutosi il giorno prima della sua diffusione. Uno sciopero preannunciato ad agosto 2021 e riguardante i dipendenti Rai per motivi ben precisi che non riguardano fantomatici giornalisti corrotti dal Governo.

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