Russia, lo stop all’app di Navalny infiamma il voto: il plauso del Cremlino a Apple e Google. L’oppositore di Putin: «È censura»

Il Paese alle urne per il rinnovo della Duma. La Commissione elettorale denuncia attacchi ai sistemi di voto online: «Il 50% proviene dagli Usa»

Da oggi al 19 settembre in Russia si tengono le elezioni per rinnovare la Camera bassa del parlamento nazionale, la Duma. La tornata porterà anche all’elezione di alcune amministrazioni locali e di nuovi governatori. L’esito non dovrebbe riservare sorprese, con gli esponenti che sostengono il presidente Vladimir Putin ampiamente favoriti. In questo contesto, fa rumore la rimozione dagli store di Apple e Google dell’app di Alexei Navalny per il «voto intelligente», sistema che suggerisce agli utenti candidati alternativi. Lo stop ha ricevuto il plauso del Cremlino: «Mosca accoglie con favore la decisione di Google e Apple di rimuovere l’app, era un tentativo di provocazione dannoso per gli elettori», spiega in un tweet il portavoce Dmitry Peskov.


La decisione di togliere l’applicazione da parte dei due colossi americani è stata definita invece «un vergognoso atto di censura politica» da Ivan Zhdanov, direttore dell’organizzazione di Navalny, l’oppositore di Putin che sta scontando una condanna a 2 anni e 5 mesi in carcere per terrorismo. «Il governo autoritario e la propaganda russa ne saranno felici, è un atto censura», ha commentato Zhdanov. A pochi giorni dal voto, lo stesso Navalny era tornato a parlare della sua condizione e di quella politica del Paese, denunciando il fatto che le autorità russe volevano zittirlo in vista del voto. Per decisione della Commissione elettorale centrale, a Mosca e in altre sei regioni (Kursk, Nizhny Novgorod, Yaroslavl, Murmansk, Rostov e Sebastopoli) il voto si tiene anche in forma elettronica. Secondo il capo della Commissione Ella Pamfilova, i sistemi di voto online in Russia stanno subendo gravi attacchi informatici, il 50% dei quali «proviene dagli Usa».


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