Incendio al Ponte di ferro a Roma, le fiamme partite dal basso: «Alimentate dalle sterpaglie» – Il video

La relazione tecnica dei vigili del fuoco attesa per le prossime ore servirà ad avere un quadro ancora più chiaro sulle cause del rogo che ha causato il crollo di una parte della struttura

Sono ancora da chiarire le cause che hanno provocato l’incendio del “Ponte di ferro”, così come i romani chiamano da sempre la lunga struttura metallica che collega il quartiere Ostiense con Marconi a Sud-Est della capitale e che alle 23 di ieri, sabato 2 ottobre, è stata divorata dalle fiamme. L’ipotesi al momento più accreditata da parte dei Carabinieri è quella di un incendio partito e alimentato dalle sterpaglie presenti al di sotto della struttura: da lì il fuoco si sarebbe poi propagato fino ai cavi elettrici e alle tubature avvolgendo tutto il ponte. La relazione tecnica dei vigili del fuoco attesa per le prossime ore servirà ad avere un quadro ancora più preciso sulle possibili cause dell’incendio e del crollo delle tubature laterali della struttura. Ci sono volute sei squadre anti incendio per spegnere il fuoco che per fortuna sembra non aver provocato danni a persone. Ora si lavora alla messa in sicurezza dell’area mentre gli agenti delle forze dell’ordine continuano a raccogliere testimonianze di abitanti della zona e passanti.


Dalle baracche al dolo, le altre ipotesi sulle cause

Secondo alcune testimonianze tuttora al vaglio il rogo sarebbe partito dalle baracche che si trovano al di sotto della struttura: accampamenti dove vivono diverse persone e che già nel 2013 furono la causa di un incendio di minore entità. 8 anni fa le baracche sulla banchina del Tevere provocarono un rogo che interessò i cavi dell’alta tensione e che portò Acea a intervenire con lavori di sistemazione. Il ponte rimase chiuso a lungo con conseguenti disagi anche per il traffico della zona. Oggi la situazione appare peggiore con parte del ponte totalmente crollato e l’ordinanza urgente emessa dalla Capitaneria di Porto Roma Fiumicino per impedire la navigazione e lo stazionamento del tratto del Tevere. Oltre ai servizi di gas e luce da ripristinare c’è anche il problema viabilità con due zone nevralgiche della città ora non più collegate tra loro.


«A scatenare il rogo potrebbero essere state le bombole di gas usate da alcuni senza dimora che si erano creati alloggi di fortuna proprio lungo la passerella andata distrutta» ha detto il comandante dei vigili del fuoco, Francesco Notaro, spiegando così le fiamme che hanno provocato il crollo di una sezione lunga circa 7 metri adibita al passaggio dei cavi elettrici. Oltre alle baracche c’è un’ulteriore ipotesi: la struttura di ferro lunga 131 metri potrebbe aver preso fuoco per lo scoppio di alcune tubature. Alcuni cittadini avrebbero difatti sentito rumori paragonabili ad esplosioni a cui sarebbe seguito un blackout totale nei quartieri limitrofi. Ma i vigili non escludono che l’incendio di questa notte possa essere scoppiato per un atto doloso: «Quello che non crediamo invece è che le fiamme possano essere state innescate direttamente all’interno delle gallerie dei servizi di luce e fibra» ha continuato Notaro. Nel frattempo, mentre proseguono i lavori delle squadre anti incendio per la messa in sicurezza dell’area, sembrerebbe essere confermata l’assenza di persone coinvolte dal rogo.

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