Il sindaco di estrema destra Mellone stravince a Nardo. E rimbalza Emiliano (suo sponsor): «Io antifascista? Senza senso, categoria del passato»

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sostenitore del confermato sindaco salentino, gli aveva chiesto di dichiararsi antifascista. Ma Mellone glissa

Pippi Mellone ha 37 anni ed è appena stato rieletto sindaco del Comune di Nardò, in Salento. Il 74% degli elettori ha deciso di riconfermarlo come proprio primo cittadino. In passato, ha raggiunto le cronache nazionali per la sua vicinanza a Casapound, un passato in Azione giovani e simpatie negli ambienti di estrema destra. Nonostante ciò, il presidente della Regione Puglia, il Dem Michele Emiliano, l’ha sempre sostenuto, in virtù di un appoggio politico reciproco che ha aiutato entrambi nelle precedenti elezioni. In occasione di quest’ultima tornata – e per dissipare le polemiche che gravitano attorno alla loro amicizia -, Emiliano ha chiesto a Mellone di dichiararsi antifascista. «Da sindaco ho giurato sulla Costituzione e di nuovo giurerò tra poco. Sono nato nel1984, cinque anni prima della caduta del Muro di Berlino. Non ho conosciuto né il comunismo, né l’anticomunismo. Men che meno il fascismo», ha risposto lui al giornalista del Corriere del Mezzogiorno, che gli ha posto la questione. E allora perché tanta difficoltà a definirsi antifascista? «Mi sembrano parole senza senso in questo momento – ha spiegato lui -. Parliamo di cose superate, fascismo e antifascismo, per un ragazzo di 37 anni. Lasciamo agli storici e ai libri queste discussioni». Mellone, nell’intervista, ha mostrato anche una certa difficoltà a ripudiare il fascismo in quanto ideologia violenta. «Nel Sud Italia i nostri nonni, penso anche ai miei, hanno conosciuto una versione diversa di quel regime. Detto questo, lasciamo agli storici i giudizi sul passato».


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