Ranucci (Report): «Vivo sotto scorta da agosto: due killer vogliono uccidermi»

Tra le diverse minacce ricevute dal conduttore di Report c’era stata anche quella del boss Madonia, che nel 2010 avrebbe organizzato un piano per ucciderlo

Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, da mesi è sotto protezione per le minacce morte partite da un narcotrafficante in carcere. Come ha spiegato lo stesso vicedirettore di Raitre a Un giorno da pecora su Radio1: «Da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24, c’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie della ‘Ndrangheta». Ranucci negli anni aveva ricevuto diverse minacce di morte, come quelle raccontate dal suo stesso programma lo scorso gennaio. Nella puntata del 4 gennaio, il pregiudicato Francesco Pennino aveva rivelato che Ranucci era stato bersaglio di minacce già nel 2010 da ambienti vicini al boss Beppe Madonia, dopo la pubblicazione del libro Il Patto, scritto con Nicola Biondo sulla presunta trattativa Stato-mafia. «Io cucinavo in carcere in quel periodo, tra l’aprile e l’ottobre del 2010 – aveva raccontato Pennino – Beppe Madonia era infermeria e io gli portavo da mangiare… Hanno detto che volevano pagare per ammazzarti: “‘Sto figlio di pu*** ci ha inguaiati con ‘sto libro”, dicevano. Poi da fuori hanno avuto lo stop, gli hanno detto di non fare “rumore” in quel periodo».


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