G20, il discorso di Mattarella prima della cena di gala: «Momento di svolta, dobbiamo ai giovani un pianeta migliore»

«Lo dobbiamo alle nuove generazioni, alle quali va assicurato un futuro. Il momento è questo. Gli occhi di miliardi di persone sono puntati su di noi e sui risultati che sapremo conseguire», ha detto il capo dello Stato

«Numerose le urgenze di fronte alle quali ci troviamo. Le risposte non sono procrastinabili». Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella apre il brindisi al Quirinale per la cena di gala del G20. Oltre 120 ospiti accolti sono stati accolti al Quirinale. Nel Salone delle feste, circa 60 i leader e le first lady (o husband). Gli altri 60 sono in prevalenza ministri degli Esteri e delle Finanze che sono stati fatti accomodare nella sala del Bronzino. Gli ospiti sono seduti a un grande tavolo in due stanze diverse per garantire il distanziamento anti-Covid


«La pandemia ha reso evidente, in maniera drammatica, che nessuno – a prescindere dalle dimensioni della sua economia – è in grado di affrontare, da solo, problemi che riguardano la condizione generale dell’umanità. Il multilateralismo e la cooperazione rappresentano le sole risposte concrete ed efficaci alle difficoltà e alle tensioni che attraversano il pianeta. Si tratta di una semplice constatazione di fatto e non di una astratta affermazione di principio. Non possiamo evadere la nostra responsabilità di fornire risposte. Lo dobbiamo alle aspirazioni a un mondo più giusto e migliore che vengono anzitutto dai nostri stessi concittadini. Lo dobbiamo ancor più alle nuove generazioni, alle quali va assicurato un futuro. Il momento è questo. Gli occhi di miliardi di persone, di interi popoli, sono puntati su di noi e sui risultati che sapremo conseguire».


ANSA PAOLO GIANDOTTI / QUIRINAL PRESS OFFICE

«Sono fiducioso che i nostri Paesi risponderanno all’appello che viene dall’opinione pubblica mondiale. Ne saremo all’altezza se riusciremo a ritrovare il filo della collaborazione e il senso della responsabilità che l’odierna e crescente interdipendenza tra popoli e nazioni del pianeta ci impone. Non dobbiamo consegnare a chi verrà dopo di noi un pianeta solcato da conflitti, le cui risorse siano state dilapidate, il cui ecosistema sia stato compromesso per l’egoismo di chi è stato incapace di coniugare la legittima aspirazione alla crescita economica e sociale con l’esigenza di tutelare ciò che non ci appartiene. Perché a nostra volta l’abbiamo ricevuto dalle precedenti generazioni. Tocca a noi l’impresa di imprimere una svolta decisiva per superare questi fardelli».

Dopo il discorso di Mattarella rivolto ai leader del G20 suoi ospiti, si è aperta la sontuosa cena di gala. Il menu made in Italy: salmone marinato all’aneto con polvere di olive come antipasto, risotto alla zucca per primo e filetti di spigola con verdure provenienti dalla tenuta di Castelporziano come secondo, foglia di pomodoro, sedano di rapa e cuori di carciofo con patate farcite, per contorno. E per chiudere, una crema di mandarino al vapore.

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