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Il peso della pandemia sull’esame di Maturità, il ministro non cambia schema: tutto orale, con una tesina

18 Novembre 2021 - 07:45 Giovanni Ruggiero
Per il 16 giugno 2022 gli studenti non dovranno affrontare nessuna prova scritta, così come già successo lo scorso anno scolastico. Resta ancora in piedi l'ipotesi di ripristinare almeno la prova di italiano

Il ritorno a scuola in presenza con il nuovo anno scolastico non basta per riportare l’esame di Maturità al modello pre-pandemia di Coronavirus. I mesi passati in Dad fino a giugno scorso tengono ancora fuori dall’esame la temuta prova scritta, con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ormai orientato a confermare l’esame così come si è svolto lo scorso anno scolastico. Difficile se non almeno complicato solo immaginare di ripristinare l’esame completo, che avrebbe bisogno anche delle simulazioni in classe, visto che la situazione pandemica non fa stare tranquilli soprattutto i presidi. Per quanto le regole indicate dal ministero prevedano che si passi alla didattica a distanza dopo il terzo positivo, scrive Repubblica, diversi dirigenti scolastici stanno scegliendo l’opzione più drastica di lasciare gli studenti a casa al primo caso della classe. Con questo tipo di incertezza, solo programmare un’agenda di simulazioni non sembra quindi possibile.

Come sarà l’esame di Maturità 2022

Il percorso di esame su cui quindi dovranno prepararsi gli studenti per il 16 giugno 2022 resta quindi identico a quello già affrontato dai loro colleghi lo scorso giugno. Si dovrà presentare una tesina basata su una delle materie prevalenti del proprio corso di studio e concordata con gli insegnati. La commissione, composta interamente da membri interni alla scuola a parte il presidente, interrogherà lo studente in una prova orale divisa in quattro parti. Compito dei ragazzi sarà poi valorizzare il curriculum, maturato nel corso del triennio finale. Periodo nel quale hanno potuto cimentarsi nell’Alternanza scuola-lavoro, hanno potuto ottenere certificazioni linguistiche, oltre a fare esperienze di studio all’estero e di volontariato.

Lo spiraglio sulla prova di italiano

La linea quindi sembra ormai decisa, anche se dalle audizioni che il ministro Bianchi ha intenzione di avviare con sindacati di docenti e dirigenti scolastici, oltre che con gli studenti, qualche correzione potrebbe ancora arrivare. Per esempio su una prova scritta di italiano, unica ipotesi non ancora del tutto esclusa dal ministro.

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