Il lockdown morbido per i No vax, l’idea dei governatori: per loro niente stadio e cinema già in zona gialla. Oggi il piano delle Regioni

La proposta dei governatori punta a premiare i vaccinati e limitare almeno nelle attività ricreative chi ancora non ha neanche una dose. Resta intatto il meccanismo dei cambi dei colori, ma la Calabria se ne fa uno suo

Poche regole nuove su un meccanismo già rodato e disponibile com’è quello del cambio dei colori delle Regioni in combinazione con il Green pass. La proposta dei governatori al governo su come affrontare la nuova ondata di contagi di Coronavirus è attesa per oggi, nella speranza che la sponda trovata nell’esecutivo con la ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini trovi appoggi più larghi e solidi. Da giorni buona parte dei governatori sta chiedendo di imitare, almeno nei principi, il lockdown per chi non è vaccinato già in vigore in Austria. Idea più volte respinta da palazzo Chigi che non considera le due situazioni epidemiologiche paragonabili. Il ritorno dei contagi italiani sopra la soglia dei 10 mila al giorno, però, riporta argomenti a favore della linea dura chiesta dalle Regioni, che si preparano a proporre almeno un sistema che premi chi ha deciso di vaccinarsi, penalizzando chi non lo ha fatto finora con alcune limitazioni.


I premi ai vaccinati

Il dossier dei governatori che oggi sarà definito nella Conferenza delle Regioni prevede una correzione sul Green pass basata sul sistema di cambio dei colori. Nel caso in cui si dovesse passare in zona gialla e arancione, i governatori chiederanno che non ci siano limitazioni per i vaccinati. Niente quindi restrizioni per i posti a sedere nei ristoranti, così come al cinema e allo stadio. Per i non vaccinati, invece, scatterebbe il divieto, anche in presenza di un tampone negativo, molecolare o antigenico che sia. Un’idea che finora ha trovato il sostegno anche del Pd, meno del M5s e di Matteo Salvini, nonostante la spinta arrivi da governatori leghisti e di centrodestra.


Il modello calabrese

Non tutti i governatori comunque sono rimasti in attesa di una risposta del governo, provando a fare da soli nel limite delle proprie competenze. È il caso della Calabria, dove il neogovernatore Roberto Occhiuto ha deciso di fatto di rimodulare i parametri con cui scattano i nuovi colori nei comuni calabresi. In una circolare, scrive Il Messaggero, Occhiuto indica ai sindaci la possibilità di emanare ordinanze, d’accordo con la Regione, di passare per esempio in zona rossa tenendo in considerazione non solo le ospedalizzazioni, ma anche il tasso dei decessi, della positività e delle vaccinazioni fatte nella singola comunità comunale. La zona arancione, invece, scatterebbe nel caso in cui i contagi tra i soggetti fragili di un comune superasse il 20 per cento nell’ultima settimana.

Obbligo del booster per sanitari

Il dibattito potrebbe cominciare già oggi in Consiglio dei ministri, convocato in realtà per l’approvazione dell’assegno unico, ma nel quale il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe illustrare almeno l’ipotesi di rendere obbligatoria la terza dose per gli operatori sanitari. L’attesa è anche per la durata del Green pass, che potrebbe passare da 12 a 9 mesi anche per spingere alla dose booster. Un’ipotesi, però, che secondo Repubblica non avrebbe grande sostegno nel governo, intenzionato a non cambiare le regole già in corso.

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