Palù (Aifa): «Ci vuole l’obbligo vaccinale per dipendenti pubblici e polizia»

Il virologo: l’obbligo per tutti è una soluzione estrema, ma per alcune categorie sarebbe necessario

Il professor Giorgio Palù, presidente dell’Aifa e membro del Comitato Tecnico Scientifico, dice oggi in un’intervista a La Stampa che l’obbligo vaccinale per dipendenti pubblici e forze di polizia sarebbe una buona idea. Mentre l’obbligo per tutti «sarebbe una soluzione estrema da valutare in base all’andamento della pandemia. Certo non siamo ancora nella situazione austriaca». Per Palù il Green pass «è stato un grande successo di politica sia sanitaria sia economica e potrebbe essere rafforzato per alcune attività, stanti i limiti tecnici del tampone sia antigenico sia molecolare». Ma «l’immunità, come dimostrano gli studi sulla popolazione, inizia a calare già intorno ai sei mesi specie negli anziani e nei soggetti con patologie concomitanti. È pertanto ragionevole la proposta di abbassare la durata del certificato a nove mesi». Secondo il virologo «l’incremento della protezione data dal booster è ottimo nei confronti di tutte le varianti, ma si deciderà in base ai dati scientifici». Ma il punto è il tabù dell’obbligo: «Sfatiamolo subito, esiste già per alcune categorie professionali. E lo decide la politica non il Cts, organo di consulenza. È già in atto per gli operatori sanitari ed è stato introdotto, ai tempi della ministra Lorenzin, per alcune vaccinazioni pediatriche. Ora, per decidere, andrebbe valutato l’impatto biologico, clinico ed epidemiologico del virus. Le categorie più colpite dall’infezione, per esempio, risultano 5-11enni e 40-50enni. Sarebbe auspicabile che almeno i dipendenti della pubblica amministrazione e le forze dell’ordine fossero obbligati a vaccinarsi essendo a stretto contatto con la popolazione».


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