Se il Pos non funziona scatta la multa, verso la nuova stretta per negozi e ristoranti

Protestano le associazioni dei commercianti, che denunciano quanto ancora pesino le commissioni sui pagamenti elettronici soprattutto sui piccoli importi

Scatteranno le multe se un commerciante o un professionista non permetterà i pagamenti elettronici. La scusa del Pos che non funziona non potrà più bastare per costringere i clienti a ricorrere al denaro contante per l’acquisto di beni o servizi, dopo che in commissione Bilancio della Camera sono stati approvati bipartisan due emendamenti e altrettanti correttivi che impongono una multa di 30 euro nel caso di diniego di un pagamento con bancomat o carta di credito. Sanzione che verrà maggiorata del 4 per cento del valore della vendita o della prestazione di servizi per cui non è stato accettato il pagamento digitale. Ad esempio se al ristorante venisse negato il pagamento elettronico di un pasto di 25 euro, la multa per il ristoratore sarà di 31 euro. In passato ci aveva già provato il governo Conte II con il Dl Fiscale collegato alla Manovra del 2020, ma in quell’occasione il provvedimento fu bocciato sul nascere. Il passo avanti fatto ieri, 13 dicembre, in commissione Bilancio prevede che l’obbligo sia assolto accettando almeno un tipo di carta, che sia di credito o di debito. La stretta si inserisce nel solco già indicato dal governo Draghi sulla lotta all’evasione, che proprio quanto previsto nel Pnrr prevede nel 2022 di aumentare il contrasto ai pagamenti in nero, assieme all’obbligo del rilascio degli scontrini e delle fatturazioni elettroniche.


Le proteste

La nuova stretta ha scatenato le proteste delle associazioni di categoria, che lamentano i costi ancora elevati per i pagamenti elettronici a carico dei commercianti. Confesercenti punta il dito sul fatto che il provvedimento va a regolare i pagamenti di qualsiasi importo, denunciando quanto invece sui: «piccoli pagamenti il peso delle commissioni sia ancora troppo elevato». Ingiusto secondo Confcommercio il metodo: «Puntare asimettricamente sulle sanzioni e sulle sole sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema di pagamenti, processi, peraltro già in pieno sviluppo».


Immagine di copertina: Ansa

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