Caro bollette, il fondo del governo non basta: la mazzata su luce e gas resta ma è dimezzata. Come funzioneranno gli sconti per il 2022

Con un emendamento alla manovra, il governo inserirà il taglio sulle bollette per il nuovo anno. Con l’incognita degli aumenti delle tariffe che potrebbe non fermarsi alle cifre attuali

Più di così per ora il governo non sembra poter fare per calmierare i costi delle bollette di luce e gas per il nuovo anno. Dal Consiglio dei ministri di ieri, 14 dicembre, non sono arrivate novità sul fondo anti-rincari che resta quindi di 3,8 miliardi. Una cifra che dovrebbe essere sufficiente per azzerare gli aumenti per le famiglie più povere, oltre che dimezzare i rincari per tutte le altre. Una misura tampone che dovrà fare i conti con le incognite dei prossimi mesi, quando si capirà se l’aumento del costo del gas si rivelerà strutturale anziché un fenomeno temporaneo. Un’ipotesi che lo stesso ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, non ha mai escluso, immaginando ancora ieri di ricorrere alle riserve italiane: «per aumentare la quota di produzione nazionale del gas, a parità di consumi interni, riducendo le importazioni». Riaprire i giacimenti chiusi però richiederà almeno un anno, come ha ammesso lo stesso ministro. Una risposta più decisa potrebbe arrivare in sede europea, dove giovedì 16 i leader Ue discuteranno al tavolo sui prezzi energetici, ma anche in questo caso difficile aspettarsi soluzione rapide.


L’ipotesi di rateizzazione per le imprese

I fondi stanziati dal governo per il 2022 andranno comunque a evitare che gli aumenti delle bollette colpiscano le famiglie con Isee inferiore a 8 mila euro, grazie a 900 milioni di euro aggiunti al fondo da 3,8 miliardi. 1,8 miliardi serviranno ad annullare gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche fino a 16 kwh, quelle relative alle piccole e medie imprese, per le quali il governo sta valutando la possibilità di rateizzare le bollette. Ci sono poi 600 milioni di euro che abbasseranno l’aliquota Iva per il gas al 5 per cento, mentre per tutti i nuclei famigliari è previsto l’azzeramento degli oneri di sistema sempre per il gas. Senza il fondo del governo, gli aumenti secondo Nomisma energia sarebbero stati di almeno il 50 per cento per le bollette del gas e di quote tra il 17 e il 24 per cento per quelle della luce. Invece per le famiglie i rincari non dovrebbero superare gli 800 euro per tutto l’anno, comunque una stangata con cui dover fare i conti.


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