Covid-19, Ue: «Approccio coordinato sulle restrizioni». Draghi tira dritto: «Necessarie per combattere Omicron» – Il video

Davanti ai membri del Consiglio europeo riuniti a Bruxelles, il presidente italiano tiene il punto sulle misure restrittive criticate anche dall’estero. «C’è un vantaggio da mantenere ed è questa la ragione alla base della decisione di far fare i test a chi entra in Italia»

«La variante Omicron in Italia per ora è meno diffusa che in altri Stati membri. Occorre mantenere questo vantaggio a protezione del nostro Sistema sanitario nazionale». Davanti al Consiglio europeo di Bruxelles il premier Mario Draghi ha tenuto il punto sulle ultime decisioni anti Covid, non poco criticate dall’estero, soprattutto in merito ai tamponi imposti a chi entra in Italia e alla quarantena per i non vaccinati. E se la Ue, dal canto suo, ha sottolineato nuovamente «l’importanza di un approccio coordinato» anche sulla «validità del Green Pass», specificando che le restrizioni «devono essere basate su criteri oggettivi, non devono danneggiare il funzionamento del mercato unico e non ostacolare in maniera sproporzionata la libertà di circolazione tra gli Stati membri o di viaggiare in Ue», Draghi tira dritto: «C’è un vantaggio da mantenere ed è questa la ragione alla base della decisione di far fare i test a chi entra in Italia», ha detto. «Il coordinamento a livello Ue deve essere guidato dal principio di massima cautela».


I temi discussi

E così sul tavolo del vertice europeo oggi, 16 dicembre, sono comparsi i temi più delicati e centrali delle ultime settimane. L’ondata di contagi Covid-19, la gestione delle crisi in particolare dei prezzi dell’energia, il tema sicurezza e difesa, gli aspetti esterni della migrazione e la situazione in Bielorussia. Fonti Ue hanno rivelato i temi affrontati nella prima parte del vertice dove, secondo quanto raccontato, «molti leader» hanno sollevato la questione «dell’importanza di un approccio coordinato e coerente quando si adottano misure nazionali», tra cui anche il premier italiano. Il riferimento è anche alla validità del Green pass europeo, uno degli strumenti a cui i governi continuano ad affidare gran parte della lotta al virus insieme a vaccini e misure restrittive. «Appare necessario», ha continuato Draghi, «di rafforzare la definizione di alcuni aspetti: le vaccinazioni, la data di scadenza del Green pass e la campagna sulla terza dose». E ha aggiunto: «Riguardo al testing e alla flessibilità nazionale sulle misure torno a ricordare le 135 mila persone decedute in Italia a causa del Covid e la caduta del Pil pari al 9%».


«Vaccinazione vitale»

Per rispondere all’aggravarsi della curva epidemiologica e alla quarta ondata che ormai sembra aver travolta tutta l’Europa, i leader riuniti in Consiglio europeo hanno definito l’atto di completare il ciclo vaccinale come un obiettivo «vitale» da porsi per ogni cittadino, così come il rafforzamento della protezione attraverso dosi booster, ritenute «essenziali ed urgenti». Oltre al virus però ci sarà ancora da combattere «contro la disinformazione» che colpisce i più importanti temi legati alla pandemia. «Una lotta cruciale», spiegano i membri del Consiglio Ue, «che va portata avanti e sostenuta a ogni costo».

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