L’Economist incorona l’Italia Paese dell’anno. «Non per l’abilità dei suoi calciatori», scrive l’autorevole settimanale britannico, «che hanno vinto gli Europei, né per le sue pop star, che hanno vinto l’Eurovision Song Contest. Ma per la sua politica». Il merito della scelta va a Mario Draghi, un presidente del Consiglio definito «competente e rispettato a livello internazionale». «Per una volta», scrive l‘Economist, «un’ampia maggioranza» dei politici italiani ha «seppellito le divergenze per sostenere un programma di profonde riforme mirate a ottenere i fondi a cui l’Italia ha diritto» nell’ambito del piano di ripresa post-pandemia dell’Unione europea (il NextGenEu). L’Italia è cambiata rispetto ai tempi di Silvio Berlusconi (politico criticato dall’Economist), ma anche rispetto all’anno scorso, quando a guidare il Paese c’era Giuseppe Conte: «È difficile negare che l’Italia di oggi sia un posto migliore di quanto non fosse nel dicembre 2020», si legge. Il settimanale, che elogia il nostro Paese anche per la campagna vaccinale contro il Coronavirus (abbiamo il tasso di somministrazioni tra i più alti d’Europa), mette in guardia dai possibili pericoli futuri. Anche in questo caso, la variabile è Draghi: se andasse al Quirinale, questa «insolita» piega positiva della governance potrebbe subire un’inversione. L’attuale presidente del Consiglio potrebbe lasciare il posto a una figura «meno competente».
December 16, 2021
Immagine di copertina: ANSA/POOL Roberto Monaldo
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