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No! Una minorenne non è stata sottoposta a TSO per vaccinarla contro la Covid a Manerbio

19 Dicembre 2021 - 12:50 David Puente
Contattate le autorità locali, non si trattava di una minorenne e le pratiche per avviare un TSO non riguardano la vaccinazione anti Covid

Circola il video ripreso da una ragazza all’interno dell’Ospedale di Manerbio, in provincia di Brescia, dove denuncia di essere sottoposta a TSO dai parenti e dalle autorità, contestando gli operatori sanitari per un’iniezione alla quale non vuole essere sottoposta. Le immagini sono state utilizzate dagli ambienti No Vax per sostenere che la giovane sarebbe stata condotta contro la sua volontà a vaccinarsi contro la Covid-19, scatenando le reazioni degli utenti che hanno preso di mira gli operatori sanitari. Il fatto riguarda realmente un TSO, ma tale pratica non può essere in alcun modo attuata per la vaccinazione.

Per chi ha fretta

  • Sostengono che una minorenne sia stata condotta contro la sua volontà a farci vaccinare contro la Covid-19.
  • Sostengono che per procedere alla vaccinazione sia stata sottoposta al TSO.
  • Il TSO non può essere avviato per la vaccinazione anti Covid-19, ma per problemi di altra natura.
  • Contattate le autorità locali, riceviamo conferma che si tratta di una maggiorenne (sulla ventina) sottoposta a un TSO che non riguarda la vaccinazione anti Covid-19.

Analisi

Riportiamo di seguito uno dei post più condivisi con il video della ragazza, dove sono presenti le grafiche di RassegneItalia.info:

Le reazioni

«Mi stanno per fare un’iniezione contro la mia volontà» afferma la ragazza del video, che continua così rivolgendosi a un’infermiera: «voi non vi potete azzardare a inocularmi qualcosa che non voglio farmi». Frasi che hanno fatto scattare l’associazione alla vaccinazione anti Covid.

Online riscontriamo diverse reazioni, come quella della utente Ornella che pubblica il numero di telefono dell’Ospedale di Manerbio con il seguente invito: «Mettetelo anche voi incolliamolo più volte sono le Merde che hanno fatto TSO alla ragazza che era cosciente e nn voleva assolutamente. Vergognosi».

Secondo l’utente Alessia, si tratterebbe di una minorenne: «Manerbio, prov di Brescia, genitori e zio di una 15enne hanno richiesto il TSO perche’ non vuole vaccinarsi. Siamo alla follia…».

«Si sta cercando di saperne di più per capire cosa le sta accadendo ed eventualmente venirle in aiuto» scrive Marco.

Il TSO, come e quando

All’inizio del video è già possibile constatare che la stessa ragazza parla di trattamento sanitario obbligatorio: «Mi vogliono mandare in TSO». Non è questo il caso del vaccino anti Covid in quanto tale pratica viene attuata per le persone con problemi psichici.

Ecco le informazioni riguardo al TSO presenti nel sito del Comune di Milano:

Perché citiamo il sito di un Comune? Il TSO, come spiegato da Laleggepertutti.it, può essere emanato dal sindaco attraverso un’ordinanza, ma solo in presenza di «due certificazioni, rilasciate da due diversi medici, che attestino tre condizioni fondamentali». In pratica, il TSO viene posto su una persona che «appare pericolosa per sé o per gli altri, in soggetti che manifestano minaccia di suicidio, minaccia o compimento di lesione a cose e persone, rifiuto di comunicare con conseguente isolamento, rifiuto di terapia, rifiuto di acqua e cibo. Può essere utilizzato anche nei confronti di una persona disturbata psichicamente, un tossicodipendente in crisi di astinenza, un alcoldipendente che assumano dei comportamenti imprevedibili o violenti».

Le accuse alla famiglia e alle autorità

Ad un certo punto la ragazza cita sua madre e lo zio, ritenendoli colpevoli del trattamento subito. La famiglia, come spiegato da Laleggepertutti.it, può richiedere tale intervento allertando il servizio psichiatrico locale o le forze dell’ordine. Nel video, la ragazza sostiene che siano presenti Polizia e Carabinieri, ma risultano presenti solo gli agenti della Polizia Locale.

Una volta intervenuta la famiglia, il paziente può essere prelevato dalle forze dell’ordine «non solo prima che venga emesso il provvedimento del sindaco ma anche se non ci si trova in presenza di segni di pericolosità o resistenza particolari». Nelle 48 ore successive, il sindaco è tenuto ad inviare il provvedimento al giudice tutelare per la convalida.

La conferma del TSO (non per il vaccino)

Contattato telefonicamente Samuele Alghisi, attuale sindaco di Manerbio, riceviamo conferma del TSO. La ragazza, che risulta maggiorenne (sulla ventina) e non 15enne come sostengono sui social, è stata accompagnata presso il centro ospedaliero dalla famiglia e dalla Polizia Locale nel corso della settimana appena trascorsa. Le motivazioni del trattamento non riguardano e non possono avere a che fare con le vaccinazioni anti Covid.

Conclusioni

Ben consapevoli che non può essere attuato un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) per imporre le persone a vaccinarsi contro la Covid, la situazione non riguarda una minorenne “obbligata a farsi iniettare il vaccino” dalla famiglia.

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