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Natale, Bono canta «Running to stand still» per i senzatetto di Dublino – Il video

25 Dicembre 2021 - 16:54 Maria Pia Mazza
Il frontman degli U2 si è esibito per beneficenza in una versione inedita del brano inciso nel 1987

Anche quest’anno a causa delle restrizioni per il Coronavirus, il Simon Christmas Eve Busk, il concerto-evento organizzato dal cantautore irlandese Glen Hansard e che si tiene ogni 24 dicembre per le strade di Dublino per raccogliere fondi per aiutare i senzatetto della città, è stato trasmesso online dalla cattedrale di St. Patrick. E anche quest’anno non è voluto mancare Bono, il frontman degli U2 e co-fondatore di One, l’organizzazione globale per la salute e la lotta alla povertà. Durante l’evento, Bono Vox si è esibito sulle note di Running to stand still, la quinta traccia dell’album The Jushua Tree degli U2, pubblicato nel 1987. Durante l’esibizione, Bono si è alternato al microfono con i cantautori irlandesi Glen Hansard, Damien Rice e Shane McGowan. Running to stand still è un brano di denuncia sociale contro la dipendenza da eroina e che trova le proprie radici proprio da un fatto di cronaca della capitale irlandese.

L’origine di «Running to stand still»

Il brano, influenzato dalle produzioni dei Velvet Underground, trova origine nella storia di una coppia di tossicodipendenti che viveva nel fatiscente complesso delle “sette torri”, i Ballymun Flats, che decise di vendere tutto ciò che aveva pur di riuscire ad acquistare ulteriori dosi. I due divennero poi corrieri della droga, rischiando il tutto per tutto. In un’intervista del 1987 a Rolling Stone Bono Vox spiegava: «A Dublino se sei davvero disperato puoi rischiare tutto o niente, in una corsa: o cadi a vita, o diventi ricco in fretta». In qualsiasi caso, all’epoca, l’eroina a Dublino da molti veniva considerata uno dei pochi modi per riuscire a fuggire da quel mondo sempre più alienante e desolante: «I took the poison, from the poison stream, and I floated out of here.’ It’s almost the only way out of here». E Bono Vox voleva che quel brano testimoniasse la disperazione e la desolazione della Dublino della fine degli anni Ottanta, devastata dall’eroina e da un futuro che oltre le “sette torri” sembrava impossibile da raggiungere, ma anche solo immaginare o scorgere.

Foto in copertina: EPA/MIGUEL A. LOPES
Video: Simon Christmas Eve Busk

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