Irina Karamanos: la compagna del nuovo presidente del Cile che non vuole essere chiamata First Lady

Antropologa, parla quattro lingue, è un’attivista e fa politica come e quanto il suo compagno Gabriel Boric. E lancia il dibattito sulla figura della primera dama

Non chiamatela First Lady. E nemmeno «fidanzata del presidente». E no, neppure «primera dama». Irina Karamanos è un’antropologa e scienziata sociale, parla quattro lingue e guida il fronte femminista di Convergenza sociale. E sì, ha anche una relazione con il presidente eletto del Cile, Gabriel Boric, da quasi tre anni. Ma, come spiega nelle sue interviste, ora che il suo nome diventa sempre più celebre nel paese, «tutte le posizioni politiche vanno ripensate, a cominciare da una figura come quella della first lady» perché, per l’attivista femminista, connessa ai legami personali tra una persona e chi ricopre la carica di presidente.


La «fidanzata del presidente»

«Irina Karamanos è il suo nome», aveva replicato Boric dopo aver visto titoli che definivano la compagna «fidanzata del presidente» omettendone il nome. Da qui l’opinione di Karamanos sul ruolo della «primera dama» è diventato argomento di dibattito nel paese. «È una posizione che merita di essere ripensata perché siamo in tempi diversi, molte cose sono cambiate e quindi dobbiamo ripensare al potere e ai rapporti che ne derivano», spiegava Karamanos secondo quanto ricostruisce El Mundo prima della vittoria elettorale del suo compagno, che ha portato al Cile il governo più a sinistra di sempre dall’epoca di Salvador Allende. «Irina, oltre a essere poliglotta, è un’artista. Ha disegnato un carciofo e ha detto che la rappresentava molto, perché ho cercato di estrarre ogni petalo dal carciofo per raggiungere il suo cuore. Così l’ho salvato come Chofi sul mio telefono», racconta il presidente in tv. «Ci piace immaginare un futuro insieme, oltre a vivere questo presente vertiginoso che ci ha toccato. L’amore passa di lì. Ci chiamiamo chofo e chofa, carciofo. I carciofi ci piacciono molto».


Chi è Irina Karamanos

Figlia di un ex leader della comunità greca in Cile, Karamanos ha 32 anni, scrive ancora El Mundo, e la parlata calma e ferma. Il suo background in scienze sociali vanta studi in educazione, antropologia, management culturale e formazione alla cittadinanza. «Siamo partner nella vita e anche in politica, quindi è stato molto incoraggiante vedere persone che ci raccontano le loro idee, avviando conversazioni, è così che è stata questa campagna», racconta lei. I media cileni la raccontano come consigliera politico e confidente di Boric, e riportano il suo ruolo cruciale nella raccolta delle 34mila firme per registrare la sua coalizione nella lotta elettorale che ha finito per portarlo al Palacio de La Moneda. «Con Gabriel facciamo parte dello stesso progetto politico, condividiamo queste convinzioni e speranze concrete per contribuire alla costruzione di una società alternativa. Questo è l’orizzonte e la principale responsabilità oggi», spiega Karamanos alla testata cilena La Tercera.

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