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Scuola, così cambierà l’esame di maturità: tra le novità, la «tesi di diploma». Torna il tema di italiano

29 Dicembre 2021 - 11:55 Redazione
Il ministero dell'Istruzione è al lavoro sulla bozza. Per le superiori si conferma il tentativo di «graduale ritorno alla normalità» voluto da Bianchi. Alle medie invece la prova sarà un maxi-orale

«Abbiamo ancora qualche settimana prima che vengano ufficializzatate le modalità di svolgimento dell’esame di maturità, ma sicuramente ripristinare la prova di italiano è una misura di buon senso e di attenzione nei confronti degli studenti». Lo conferma all’Ansa oggi Rossano Sasso, dal 1 marzo 2021 sottosegretario di Stato al ministero dell’istruzione nel governo Draghi. «Tutti avranno modo di essere valutati con maggiore completezza rispetto a quanto accaduto negli ultimi due anni. Le commissioni terranno ovviamente conto delle condizioni eccezionali in cui i ragazzi hanno frequentato e studiato, ma la risposta migliore che il mondo della scuola può dare è di accompagnarli nell’affrontare timori e paure», prosegue pensando alla situazione epidemiologica del paese causata dalla pandemia di Coronavirus. «La risposta migliore che il mondo della scuola può dare è di accompagnarli nell’affrontare timori e paure, non di spingerli a rinunciare di fronte a un ostacolo», ragiona Sasso. «Bisogna educare alla cultura dell’impegno, sia per garantire una migliore formazione scolastica sia per prepararli adeguatamente alle inevitabili contrarietà in cui ci si imbatte nel corso della vita».

La bozza della nuova maturità

Il ministero sta infatti lavorando su una bozza con le nuove regole per 500 mila studenti e studentesse che affronteranno l’esame di maturità a giugno del 2022, attuando la delega prevista dalla legge di Bilancio. Con tanto di terza deroga in tre anni rispetto al normale svolgimento dell’esame di Stato causata dall’epidemia. Secondo quanto ricostruisce il Sole 24Ore, la decisione verterà sulla presentazione di una tesi di diploma più la prova di italiano. Patrizio Bianchi, il ministro dell’Istruzione, ha sempre parlato di «graduale ritorno alla normalità», d’altro canto. Con la reintroduzione del tema di italiano chiesto da buona parte della comunità di esperti e studiosi. La scuola in presenza è infatti la normalità cui si prova a tendere, ma gli esami di giugno – mezzo milione per la maturità, altrettanti per l’esame delle medie dove dovrebbe essere prevista una “maxi-prova” orale – scontano innegabilmente l’eredità della didattica a distanza in due anni di pandemia.

Il tema di italiano

Il ministero è al lavoro per un esame di maturità così composto , scrive ancora il Sole24Ore: una prova scritta di italiano, la stessa per tutti gli indirizzi di studio; una “tesi di diploma” (il tema viene assegnato a studenti e studentesse entro aprile, consegna prevista dopo un mese, a maggio), e infine un colloquio orale. Il tema di italiano dovrebbe applicare le linee studiate da quella che era stata chiamata la “commissione Serianni”, ideata tre anni fa da Valeria Fedeli. Le tracce saranno non particolarmente connesse ai singoli indirizzi ma piuttosto applicabili a tutte le tipologie di scuole, spaziando tra letteratura, storia, arte, filosofia, economia, società, tecnologia, scienza.

La tesi di diploma

Simile alla “tesina” di un tempo, sarà un elaborato focalizzato sulle specializzazzioni del proprio indirizzo ma sempre con approccio multidisciplinare. Il tema verrà scelto dal corpo docente, con commissioni d’esame poi che saranno interne con un presidente, proprio come la riforma della maturità dell’anno 1998-1999.

La prova orale

Si apre discutendo la “tesi di diploma” per poi spaziare tra le altre materie. Nel corso della prova sarà possibile anche inserire il racconto delle esperienze di scuola-lavoro.

L’esame di terza media

Le medie sono, secondo gli ultimi dati, ricorse in questi giorni alla didattica a distanza – con circa 10mila classi al momento – complice anche una campagna vaccinale che vede adesioni più basse tra studenti e studentesse rispetto al ciclo scolastico successivo. Si conferma dunque un esame leggero, come quello dell’anno che sta finendo, senza scritti ma con una prova orale complessiva che partirà da un elaborato su cui hanno lavorato studenti e studentesse nel corso dell’anno.

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