I furbetti del Green pass: il caso dei falsi test positivi per avere il certificato

La denuncia di Ciciliano: un farmacista compiacente può registrare un risultato diverso dal tampone sulla piattaforma governativa. E il gioco è fatto

Il gioco è questo: ci si presenta da un farmacista compiacente a fare un test del tampone. Se il risultato è negativo, non importa. Basta che invece sia registrato come positivo sulla piattaforma governativa. Poi, qualche giorno dopo, ci si presenta di nuovo dallo stesso farmacista e si effettua di nuovo il test. Con il risultato negativo, che viene a sua volta registrato nella piattaforma, il furbetto viene registrato come guarito da Covid-19. E in quanto tale ha diritto al Green pass. Il meccanismo lo ha spiegato oggi il membro del Comitato Tecnico Scientifico Fabio Ciciliano al Corriere della Sera. Spiegando che il giochino contribuisce a far saltare il tracciamento dei casi necessario per combattere la pandemia: «Sono comportamenti disonesti e sanzionabili penalmente».


10 gennaio: il giorno del certificato rafforzato

La denuncia arriva proprio nel giorno del Super Green pass. A partire da oggi, 10 gennaio, il Green pass rafforzato diventa obbligatorio quasi ovunque. Sarà necessario per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali all’aperto e al chiuso, risiedere negli alberghi, andare in fiere, sagre, impianti sciistici. Oppure partecipare a feste legate a cerimonie civili e religiose oltre che a frequentare centro benessere all’aperto. Da oggi arriva anche il via libera alla terza dose di vaccino per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni. E i tempi di somministrazione del richiamo passano a 4 mesi. E oggi si torna anche a scuola. I presidi nelle ultime ore hanno ricevuto circolari dalla Struttura e dal Miur in cui vengono definite le linee guida in tema di contagi e controlli. Entrano in vigore le nuove regole sula quarantena e con esso alcune novità sostanziali che riguardano anche il Green pass. Alle medie e superiori, secondo quanto precisa il Miur, toccherà all’alunno con il pass verde dimostrare di avere i requisiti per la presenza in aula durante il regime di autosorveglianza. Questo comporta che gli istituti potranno prendere visione dello stato vaccinale degli studenti senza che questo comporti una violazione della privacy. Inoltre sono previsti tamponi gratuiti, previa prescrizione medica, per gli studenti in autosorveglianza.


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