«In Israele i No vax sono il 14% ma rappresentano il 100% dei pazienti attaccati alle macchine»

I dati di Haaretz: tra gli israeliani di età compresa tra 60 e 69 anni ci sono 40 casi gravi ogni 100 mila persone tra i non vaccinati, ma solo 2,8 casi gravi ogni 100.000 persone tra i vaccinati

Che Omicron provochi una malattia più lieve rispetto alle altre varianti del Coronavirus è indiscutibile, secondo gli esperti israeliani. Perché, come spiega oggi il quotidiano Haaretz, solo il 14% degli israeliani sopra i 20 anni non è vaccinato, ma proprio questi rappresentano il 45% dei casi gravi di Covid-19. E il 100% di coloro che sono attaccati agli strumenti salvavita come le macchine ECMO e i ventilatori. «In questo momento abbiamo 13 casi gravi di pazienti attaccati alle macchine: il 100% risulta non vaccinato», dice al quotidiano il professor Nadav Davidovitch della Ben-Gurion University. Ma c’è di più: «L’81% dei pazienti in ospedale con ventilatore non è vaccinato o lo è solo parzialmente. Tra i nostri 57 pazienti under 60 gravemente malati, 43 sono No vax».


Le differenze sono ancora più evidenti se si esamina l’età dei pazienti. Tra gli israeliani di età compresa tra 60 e 69 anni ci sono 40 casi gravi ogni 100 mila persone tra i non vaccinati, ma solo 2,8 casi gravi ogni 100.000 persone tra i vaccinati. Tra i 70-79 anni, il rapporto è di 46,6 casi gravi ogni 100 mila persone tra i non vaccinati, contro 6,8 tra i vaccinati. Questi numeri rallentano la marcia di Israele verso la quarta dose, secondo il professor Hagai Levine, presidente dell’Associazione israeliana dei medici di sanità pubblica. «Quello che stiamo vedendo è che il rischio di malattie gravi tra le persone che hanno ricevuto tre dosi di vaccino e hanno meno di 60 anni è estremamente basso. Ciò pone un punto interrogativo sulla necessità della quarta dose per le persone sotto i 60 anni».


Foto copertina da: Wikipedia

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