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Il video e le foto del funerale nazista, pubblicati in esclusiva da Open il 10 gennaio, sono stati ripresi in tutto il mondo

13 Gennaio 2022 - 16:03 David Puente
Dall'Europa agli Stati Uniti, fino all'Australia e la Nuova Zelanda. Ecco come ha reagito il mondo alle immagini pubblicate da Open

La notizia del video e delle foto del funerale fascista a Roma, pubblicata in esclusiva da Open lo scorso 10 gennaio, ha fatto il giro del mondo. Dalle testate europee come Le Figaro, Spiegel e l’Independent a quelle americane come CNN, NBC, ABC e Usa Today, passando per il The Times of Israel e arrivando fino agli australiani di 9News e i neozelandesi di NzHerald. A seguito della pubblicazione, la stessa parrocchia di Santa Lucia ha preso le distanze dai fatti avvenuti di fronte alla chiesa, seguita a ruota dalla Diocesi di Roma: «Una strumentalizzazione ideologica grave, offensiva e inaccettabile».

Il funerale era quello della militante di Forza Nuova Alessia “Tungsy” Augello, una donna di 44 anni deceduta il 7 gennaio 2022 in seguito a una trombosi, come riporta il sito FascinAzione.info. Il nome era stato inizialmente confermato a seguito delle prime indagini della Digos e successivamente dagli stessi militanti di estrema destra che, di fronte alle contestazioni mosse dai familiari, si sono scusati. A raccontarlo è ancora il sito FascinAzione.info in un articolo del giorno successivo.

La reazione della famiglia

«Ci dissociamo totalmente dai fatti che si sono svolti all’esterno della chiesa, dei quali non eravamo a conoscenza e che nemmeno Alessia stessa avrebbe in nessun modo condiviso né apprezzato», dichiarano la famiglia e gli amici di Alessia. «Non avremmo mai permesso né autorizzato quanto poi è successo. Chiediamo ai giornalisti e a tutti quanti, vista la gravità della nostra perdita, di rispettare il nostro dolore e il nome di Alessia Augello».

Le scuse dei «camerati»

Una galleria fotografica pubblicata nel canale Telegram di Forza Nuova la sera del 10 gennaio 2022. Molte le immagini che riportano striscioni con la croce celtica.

Il sito di estrema destra riporta le scuse del «Coordinamento dei camerati», i quali dichiarano di essere gli unici responsabili del gesto: «Quanto avvenuto sul sagrato della Chiesa di Santa Lucia ieri 10 gennaio 2022 è da considerarsi completa responsabilità del nostro coordinamento politico». Escludendo le responsabilità alla famiglia e alla parrocchia, si giustificano sostenendo le ideologie della defunta: «Il saluto e il modus operandi che abbiamo riservato ad Alessia era in linea con lo stile di vita di chi ha vissuto una vita da rivoluzionaria e tanto gli era dovuto, con le responsabilità penali che ci assumeremo in qualsiasi caso continueremo ad onorare questo giuramento tra noi ed Alessia».

Il messaggio anonimo contro la parrocchia

Secondo quanto documentato dalla pagina Facebook Progetto Dreyfus l’11 gennaio, qualcuno non avrebbe affatto gradito la reazione da parte della parrocchia e della Diocesi romana, lasciando uno striscione appeso all’entrata della chiesa che recita così: «Pio XII ve lo ha insegnato, la [svastica] non è reato…Never again» (la svastica è disegnata, ndr). Secondo i gestori della pagina si tratterebbe di «un chiaro messaggio rivolto a chi all’interno della chiesa ha fatto finta di non vedere permettendo lo scempio a cui i cittadini romani hanno dovuto assistere».

La risposta di Forza Nuova

L’avv. Nicola Trisciuoglio, legale del leader del partito Forza Nuova Roberto Fiore sul caso dell’assalto alla Cgil a Roma avvenuto lo scorso ottobre, in una lettera (diffusa nei canali di partito) accusa i media di «violazione di una cerimonia privata» e di aver compiuto un «atto di blasfemia e violazione assoluta del sacro principio del diritto alla privacy di una comunità». Non solo, sostiene che l’aver diffuso le scene non costituirebbe informazione, ma disinformazione «speculativamente canalizzata».

La bandiera rossa con disegnata la svastica, secondo il pensiero dell’avvocato, non avrebbe alcuna connotazione politica: «Non intendiamo entrare qui nel meccanismo dell’evocazione simbolica dello “svastica”, ma intendiamo dire, qui, con forza, che quel drappo è disancorato, in relazione ai fatti, da ogni pensiero politico… Il significato che Alessia e la sua comunità, in una occasione rigorosamente privata, sul sagrato di una Chiesa, conferiscono a quel simbolo è un significato guenoniano… che dalle popolazioni dalla preistoria è rigorosamente interpretato nel quadro del simbolismo solare…». Il saluto romano, invece, non viene menzionato.

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