Messina, protestano i passeggeri “bloccati” per il Super Green pass. Il sindaco si accampa al porto – Il video

Il primo cittadino Cateno De Luca ha occupato il molo dei traghetti che navigano sullo Stretto. «Non mi muoverò da qui senza che lo Stato mi ascolti»

«Sono qui per fare una protesta, non mi muoverò fino a quando non ci sarà una risposta da parte dello Stato che deve modificare questa norma ingiusta che non garantisce la continuità territoriale». A parlare è il sindaco di Messina Cateno De Luca, in queste ore accampato sul molo dove arrivano i traghetti che navigano sullo Stretto, collegando la Sicilia e la Calabria. La protesta del primo cittadino è contro il Super Green pass deciso dal governo Draghi anche per salire sui traghetti: «Lo Stato ci ha posto sotto sequestro violando il principio di continuità territoriale. Sì al Super Green pass per prendere i traghetti ma con gradualità. Io da Villa San Giovanni vado in tutta Europa senza Super Green pass, dalla Sicilia rimango in Sicilia e dall’Italia non posso andare in Sicilia», ha continuato il primo cittadino, che ora chiede l’immediata modifica della disciplina che regola il Super pass sanitario. «Tante famiglie non possono uscire dalla Sicilia per interventi sanitari urgenti e tante che sono uscite dalla Sicilia non possono rientrare», spiega ancora De Luca.


La protesta continua e il sindaco dichiara di non avere nessuna intenzione di muoversi dal molo finché qualcuno non gli darà ascolto. «Non bloccherò i traghetti. Ma la mia occupazione è permanente. Mi metto in un angolo, chiederò un sacco pelo e non andrò via in attesa dei rappresentanti dello Stato». L’accusa più forte è nei confronti del presidente di Regione Nello Musumeci: «Doveva essere lui a occuparsi di questa delicata vicenda, che costringe ancora una volta i siciliani ad essere relegati allo status di isolati dal mondo ma attualmente il governatore è impegnato ad affrontare la difesa di lesa maestà per le votazioni», denuncia De Luca. Il primo cittadino si schiera a favore delle vaccinazioni anti Covid, «ma non secondo queste strategie subdole. Sulla nostra condizione di isolani la necessità è che il governo adotti una misura transitoria per non precluderci il diritto alla libera circolazione, concedendo a chi non è vaccinato il tempo necessario, una moratoria di 30 o 40 giorni, per ottenere il certificato di vaccinazione completa con due dosi, o che nel caso non intenda vaccinarsi, consenta comunque di non dover sacrificare i diritti primari dell’abitazione e della tutela della libertà alle cure mediche».


I «sequestrati» in Sicilia

Mentre l’occupazione del sindaco De Luca va avanti, continua ad aumentare il numero delle persone bloccate agli imbarcaderi di Messina. «Mi sono vaccinato ieri, ho fatto la prima dose perché dovevo prendere il traghetto per andare in studio a Milano e svolgere la mia attività», racconta l’avvocato Pietro Ruggeri, «ho udienza il 20 gennaio e la mia assenza non sarà giustificata perché non ho il Green pass. Io il vaccino l’ho fatto, aspetto il pass che arriverà fra 15 giorni, quindi nel frattempo sono bloccato qui. Non potrò recarmi a lavoro. Per me sarà un grosso problema». Situazione analoga è quella del manager Fabio Laccisaglia, amministratore di un’azienda in Friuli. «Non sono vaccinato», dice, «ma sono disponibile a eseguire un tampone per attraversare lo Stretto. Sono di Gela e devo necessariamente recarmi in Friuli per lavoro. C’è una legge che è al di sopra di tutto e che è la Costituzione, e non mi sembra che ponga divieti di circolazione. Si configura anche un reato perché mi sento sequestrato. Sono un po’ frastornato, mi consulterò con i miei legali».

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