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Roma, stupro di Capodanno, Repubblica: «Pistola puntata sul nipote dell’ex premier e sulla fidanzata figlia della soubrette»

stupro capodanno roma simone ceresani
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L'ordinanza del Gip che ha portato all'arresto di tre giovani a Primavalle. E l'episodio delle minacce durante la festa

C’è anche il racconto di una pistola puntata contro il nipote di un politico nell’ordinanza che ha portato all’arresto di tre giovani per un’accusa di stupro a Capodanno 2021 in una villetta di Primavalle a Roma. Durante la festa che si è svolta in via del Podere Fiume uno degli ospiti ha tirato fuori una pistola. Per puntarla sulla faccia del nipote di un importante politico della scena nazionale: «Uno dei ragazzi — ha raccontato lui stesso ai carabinieri — mi ha chiesto quanti anni avessi. Io gli ho risposto 20». E poi: «Se non ci credete, vi faccio vedere un documento».

La droga e l’arma

A questo punto, racconta l’edizione romana di Repubblica, arriva un secondo giovane del gruppo di Primavalle, tatuato sul collo. «Con la mano destra ha estratto qualcosa dal fianco, non sono sicuro se si trattasse di una pistola e mi ha minacciato: “Ti scarrello in faccia”». Agli atti dell’inchiesta ci sono anche alcuni racconti sulla droga. Cocaina, canne, Xanax, Rivotril. E si racconta anche del ruolo della figlia di una soubrette. Si tratta della fidanzata del nipote del politico. Che Repubblica qui definisce “ex premier” e successivamente “un politico di primissimo piano della prima Repubblica”. La chiamano “La pugile” e ha con sé, cocaina e joint.

Su TikTok se ne parla così: «La cocaina so che l’ha portata il suo ragazzo. A lui ho dato 27 euro. Un grammo costa 80». E si parla anche della figlia del diplomatico (la ragazza che ha denunciato lo stupro). «Vabbè amo’, a XXX je faccio fa du’ botte dal mio. Però non posso pia un cazzo di più». In altri messaggi però si fornisce un’altra versione: «Allora regà, mo’ ve dico la verità — scrive il nipote del politico — so che la coca l’ha portata Mario, il fidanzato. ..» della 17enne figlia della soubrette, «mentre il Rivotril l’ha portato Marta». Marta ha 14 anni. È la più piccola tra i partecipanti identificati alla festa.

Il verbale della figlia del diplomatico

Ieri è stato raccontato il verbale della figlia del diplomatico spagnolo: «Non riuscivo a camminare, fissavo i muri, ho bevuto e fumato, non so se qualcuno mi ha messo qualcosa nel bicchiere, ho iniziato a perdere i sensi come se fluttuassi fuori da me stessa». La ragazza sarebbe stata abusata mentre si trovava in una “condizione di inferiorità psico-fisica». Poi la ricostruzione della serata: «Ricordo che ero in una stanza con dei ragazzi che mi stavano toccando, ho fatto resistenza ma più di tanto non potevo perché non avevo forza, non avevo consapevolezza». La ragazza sostiene di non ricordare «nemmeno quando è arrivata la mezzanotte, dei ragazzi intorno a me mi insultavano, uno mi ha tirata per i capelli, uno mi ha preso la testa. Quando mi sono svegliata mi sentivo come se avessi i postumi della droga, avevo male dappertutto».

Nell’ordinanza del gip sono citate anche alcune intercettazioni . In un dialogo carpito, uno dei minorenni indagati e la madre. Il ragazzino, parlando di quella serata, afferma: «io te lo dico… io una me la so’ proprio… proprio a divertimme, mà». Dalle carte emerge anche il ruolo dei genitori che sembrano giustificare le condotte dei figli. «Tu manni tu fija a 16 anni col lockdown, oltretutto n’abiti manco qua a ‘na festa e poi la mattina dopo te svegli e denunci? Ma che sei infame?», afferma uno dei genitori intercettato.

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