Costi, mobilità, consumi: un’indagine svela le fragilità (e i punti di forza) degli italiani sull’ambiente

Una ricerca internazionale condotta da Altroconsumo insieme alle associazioni di consumatori di altri 13 Paesi indaga sui comportamenti dei cittadini: Open la pubblica in anteprima

Pensiamo di essere “sostenibili” e, in realtà, rischiamo di non esserlo affatto. Pensiamo di fare il possibile per salvare l’ambiente e, invece, i nostri comportamenti spesso non sono abbastanza. Un’indagine internazionale – condotta da Altroconsumo insieme alle associazioni di consumatori di altri 13 Paesi in tutto il mondo e pubblicata in anteprima da Open – mostra come ci sia ancora tanto da fare. Molti pensano – e proprio questo emerge dalla ricerca – che la gestione dei rifiuti, quindi ad esempio la corretta raccolta differenziata, sia tra i fattori che più impattano sull’ambiente. Non è così: secondo gli esperti che hanno collaborato all’indagine sono le abitudini legate all’alimentazione e alla mobilità quelle che incidono maggiormente sulla sostenibilità. E allora quali sono i comportamenti che dovremmo assumere? «Dalla ricerca emerge che non siamo messi malissimo ma che c’è ancora molto da fare. Il risultato per l’Italia non è lusinghiero: siamo bravi sull’alimentazione mentre il nostro tallone d’Achille resta la mobilità. Il problema che percepiamo più grosso? I costi eccessivi, servizi al cittadino non sempre efficienti e un’informazione per il consumatore spesso poco chiara. La verità è che a pesare non sono solo i costi ma anche la cultura, la formazione dei cittadini sulla sostenibilità», dichiara a Open Flavio Pellegrinuzzi, coautore dell’inchiesta per l’Italia di Altroconsumo.


Gli italiani sono attenti alla raccolta differenziata e all’alimentazione

Altroconsumo ha coinvolto in Italia 1.019 cittadini dai 18 ai 74 anni: il totale degli intervistati, nei 14 Paesi considerati è di 14.817. Gli ambiti considerati sono alimentazione, viaggi e mobilità, acqua ed energia in casa, rifiuti e acquisto di prodotti e servizi. L’indagine, fatta a settembre 2021, ha coinvolto anche Spagna, Germania, Danimarca, Portogallo, Belgio, Francia, Austria, Regno Unito, Russia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Canada e Slovenia. È emerso che gli italiani sono tra i più attenti nella gestione dei rifiuti. L’80 per cento ricicla nel modo giusto, separando bene i rifiuti e buttandoli dove previsto. Ma c’è la falsa convinzione che basti questo per essere a posto con la coscienza. Secondo gli esperti quello dei rifiuti è il problema minore rispetto ad altri che tutti continuiamo a sottovalutare. Come appunto l’alimentazione dove, però, gli italiani sembrano essere molto pignoli. Tra i più attenti in assoluto, secondi solo dopo l’Austria. Il 74 per cento evita o riduce il consumo di alimenti di origine animale come carne, pesce e latticini. Il 71 per cento evita o riduce lo spreco di cibo.


I costi sono eccessivi

Ma c’è un “però” che riguarda tutti gli aspetti della sostenibilità. Troppo facile essere “green” con il portafoglio pieno. Le barriere all’adozione dei comportamenti sostenibili si ritrovano soprattutto nella percezione di costi eccessivi. Essere “green” richiede talvolta una capacità di spesa molto elevata. Scegliere prodotti alimentari che rispettino davvero l’ambiente ha un costo, così come installare un depuratore a casa per evitare di comprare ogni giorno bottiglie di plastica (che inquinano ma che costano pochissimo). Il 32 per cento evita o riduce gli imballaggi alimentari come l’acqua in bottiglia, ma è ancora troppo poco. Sul fronte energetico, ad esempio, tra quelli più delicati, specialmente ora con il caro bollette, solo il 45 per cento ha una casa ben isolata (edificio, muri, tetto e finestre) proprio perché ha un costo. Ci sono comportamenti che tutti potrebbero adottare come non usare troppo il condizionatore e il riscaldamento o spegnere le luci e gli stand-by dei dispositivi, ma solo il 64 per cento lo fa. Il 47 per cento degli italiani, invece, ha elettrodomestici, dispositivi e impianti di illuminazione efficienti dal punto di vista del risparmio. Comportamenti che garantiscono un risparmio in bolletta oltre a un vantaggio per l’ambiente (ma che rischiano di essere un lusso). Solo il 13 per cento produce almeno parte dell’energia che utilizza in casa con i pannelli solari. Per quanto riguarda gli acquisti, invece, il 57 per cento predilige prodotti di migliore qualità, affidabilità e durata, solo il 38 per cento evita di acquistare prodotti monouso e il 33 per cento si impegna ad acquistare prodotti e servizi da aziende attente all’ambiente. I prodotti bio costano e, dunque, non sono alla portata di tutti.

Il tallone d’Achille? La mobilità

Infine, sul fronte della mobilità l’Italia è al decimo posto. «Questo è un settore critico, ci basiamo ancora sul mezzo privato, abbiamo 60 automobili ogni 100 abitanti, che a Roma diventano addirittura 71. Siamo il terzo Paese europeo con il più alto tasso di motorizzazione. Di contro i mezzi pubblici vengono scelti ancora troppo poco anche perché ritenuti non soddisfacenti dalla popolazione», aggiunge Flavio Pellegrinuzzi a Open. Ancora in molti continuano a spostarsi in auto anche perché in alcune parti d’Italia non si può fare altrimenti, visto che i mezzi pubblici sono quasi inesistenti (si pensi al Sud Italia, ndr). «Serve più collaborazione da parte delle amministrazioni, dallo Stato agli enti locali», tuona Pellegrinuzzi. Se mancano i servizi di base, insomma, non si va da nessuna parte. Il 53 per cento degli intervistati dice di usare l’auto solo quando è necessario, l’11 per cento nemmeno la possiede mentre solo il 5 per cento ha un’auto ibrida o elettrica. Il motivo? Costa troppo.

Il 38 per cento si muove a piedi, in bici o coi mezzi pubblici, laddove presenti, mentre solo il 32 per cento segue pratiche di turismo sostenibile, evitando ad esempio navi da crociera e pernottando in alberghi con certificazioni ecologiche. Peccato che per gli esperti la mobilità e i viaggi siano al secondo posto per impatto sull’ambiente. Solo il 43 per cento degli italiani evita o riduce i viaggi in aereo preferendo mezzi meno inquinanti come i treni (da usare laddove possibile, non in Sicilia ad esempio dove i treni sono un miraggio). Dalla ricerca emerge anche che i meno attenti all’ambiente sono gli uomini che non hanno un diploma di scuola superiore mentre il profilo “green” per eccellenza è quello delle donne oltre i 55 anni, con almeno un diploma di scuola superiore. Il 71 per cento degli italiani ritiene che sia importante avere comportamenti sostenibili, una predisposizione a cui anche istituzioni e aziende sono chiamate a contribuire. Il nostro Paese, dunque, si piazza al sesto posto (su 14 Paesi) con un indice di stile di vita sostenibile pari a 53 (la prima è l’Austria con un indice di 57 seguita dalla Francia con 55). Un risultato sufficiente, insomma. Di sicuro non esaltante.

Come essere “green” senza spendere un capitale

Per concludere, sono diversi i comportamenti che ognuno di noi può tenere senza eccessivi costi per aiutare concretamente l’ambiente e per non creare più danni di quelli che si sono già fatti negli anni. Ecco i nostri consigli:

  • Ridurre al massimo le bottiglie di plastica o, nel caso, smaltirle correttamente. In generale, basta sostituirle con una caraffa filtrante (costo minimo, anche di 10 euro, dunque con un bel risparmio nel brevissimo termine) o, nel caso di possibilità economiche, con un depuratore da installare in casa;
  • Non lasciare accesi riscaldamenti e condizionatori quando non si è in casa o quando non servono davvero;
  • Spegnere sempre le luci e tutti i dispositivi, anche quelli messi in stand-by come i televisori, quando non si stanno usando;
  • Non comprare prodotti che non ci servono davvero e, se si guastano, provare quanto meno a ripararli senza buttarli via subito. Se non li vogliamo più, ma funzionano ancora, sarebbe bene donarli;
  • Riciclare correttamente i rifiuti, evitando ad esempio di mischiare la carta con la plastica;
  • Evitare di comprare prodotti monouso o con eccessivi imballaggi alimentari;
  • Ridurre il consumo di carne, pesce e latticini per motivi prettamente ambientali (non entriamo nel merito di altre delicate questioni in questa sede);
  • Non usare l’auto per fare pochi metri, preferire – laddove possibile – i mezzi pubblici. L’ideale sarebbe spostarsi a piedi o in bici o in monopattino;
  • Scegliere elettrodomestici con una buona classe energetica: si spenderà un po’ di più ma i costi verranno ammortizzati in pochissimo tempo. Una scelta che, di fatto, aiuta l’ambiente ma anche il portafoglio;
  • Scegliere il treno al posto dell’aereo, chiaramente quando possibile. Per andare da Milano a Roma, ad esempio, meglio un treno che l’aereo:
  • Se si hanno le possibilità economiche, optare per i pannelli solari e per case ben isolate (ma anche qui è una questione di portafoglio, appunto);
  • Se si può, sempre meglio comprare prodotti sostenibili, così da aiutare l’ambiente;
  • Infine meglio evitare le navi da crociera e gli alberghi senza certificazioni ecologiche. Meglio talvolta una camera privata in un appartamento condiviso o un alloggio intero messo a disposizione da un host.

Foto in copertina da PIXABAY

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