Anche il famoso cantante J-ax, amatissimo dai giovani, parla delle morte di Lorenzo Parelli, il diciottenne morto il 21 gennaio scorso durante l’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro. «Vittima del lavoro e dell’idea che la scuola debba essere una incubatrice di operai per le aziende italiane», ha detto il rapper in un articolo per La Stampa, «la morte di Lorenzo Parrelli è stata una tragedia che ha colpito molti e ha lasciato senza parole me». Il cantante continua sottolineando quanto rammaricarsi non basta: «Ma ora vorrei vedere una vera e propria sollevazione popolare, mi piacerebbe vedere che, come Paese, dicessimo no a situazioni simili». Chi negli ultimi giorni ha avuto il coraggio di protestare c’è stato. Le decine di studenti scesi in piazza per manifestare in memoria di Parrelli sono l’esempio che reagire è possibile. «Mi sembra assurdo che degli studenti delle superiori e medie, in strada dopo aver visto un loro coetaneo morire durante uno stage organizzato dalla scuola, siano terreno di caccia per le nostre forze dell’ordine quando manifestano pacificamente».
Il riferimento è alle cariche, agli scontri e alle manganellate della polizia che da Napoli a Torino hanno accolto le manifestazione di protesta, ferendo a sangue molti dei giovanissimi presenti in strada. «Qualcuno ha cercato di giustificare le scene di teenager con la testa sanguinante o ragazzine manganellate da svenute a terra come “reazione a delle provocazioni”», continua J-ax, «per inciso, le provocazioni sarebbero delle uova cadute per terra o degli insulti. Se io dovessi reagire così alle «provocazioni» che ricevo io ogni giorno sui social, dovrei passare le giornate a sprangare persone. Non lo faccio perché penso di essere più maturo di chi mi vuole offendere, e nel mio caso spesso parliamo di 50enni». L’attacco del cantante alle forze dell’ordine è diretto. «Comportarsi così nei confronti dei nostri figli mi sembra assurdo, soprattutto dopo che li abbiamo costretti a passare gli ultimi 2 anni a studiare le guerre puniche dentro Zoom. Dovremmo celebrare il loro coraggio, il loro attivismo. Non hanno scelto di pubblicare un hashtag su Tik Tok o Twitter e auto congratularsi per il proprio impegno, no, hanno marciato in piazza con la volontà di lasciare simbolicamente una trave di cartapesta davanti alla sede di Assolombarda. E noi, come Paese, come adulti, li abbiamo ancora una volta delusi».
«Sarebbero dovuti restare su Instagram?»
Un discorso generazionale con cui secondo J-ax è arrivato il momento di fare i conti, anche e soprattutto nel difficile periodo pandemico. «Quando, prima della pandemia, i ragazzi italiani hanno scioperato in massa per chiedere alla politica di fare qualcosa contro il riscaldamento globale, i boomer, che si sono sempre lamentati dell’indifferenza delle nuove generazioni, invece di celebrarli, li hanno attaccati con una veemenza che ho raramente visto. Addirittura hanno linciato verbalmente la 16enne che li aveva ispirati, prendendo in giro il suo autismo o addirittura mettendo in dubbio che avesse veramente la sindrome di Asperger», ricorda il rapper parlando di Greta Thunberg e del movimento Fridays for Future. «Forse, per non finire al pronto soccorso, invece di protestare contro i 18enni che muoiono lavorando, avrebbero dovuto passare le loro giornate a incazzarsi su Instagram contro questo o quel protagonista di reality. O a “protestare” cambiando la loro foto profilo. Questo è l’unica maniera in cui la nostra società ormai accetta le proteste: attraverso iniziative simboliche e, allo stesso tempo, completamente vuote e inutili». E aggiunge: «Per fortuna tanti ragazzi non lo hanno accettato e, a vedere la reazione dopo le cariche della polizia, non lo accetteranno in futuro. Quello che noi “grandi” possiamo fare è almeno supportarli».
Leggi anche:
- Cariche sugli studenti, Lamorgese si difende: «Manifestare è un diritto: ma in piazza c’erano infiltrati che cercavano lo scontro»
- Alternanza scuola-lavoro, oggi studenti in piazza. Come funziona la modalità didattica finita sotto attacco dopo la morte di Parelli
- Studenti in piazza in tutta Italia: «Siamo in 100 mila». A Torino uova contro polizia e Miur. A Roma corteo sotto il ministero
- Scuola, cosa chiedono i ragazzi che protestano? «Vogliamo un esame diverso e niente fotocopie e caffè nell’alternanza»
- Lamorgese sulle cariche contro gli studenti: «Fatti incresciosi. Le proteste? In democrazia ci sono regole da rispettare» – Il video
- Altra tragedia durante uno stage: muore studente di 16 anni. Bianchi: «Più sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro»
- Chi era Giuseppe Lenoci, il 16enne di Fermo morto durante uno stage
- Cariche della polizia sugli studenti, l’interrogazione di Fratoianni: «Lamorgese risponda e si scusi»
- Ismaele C., lo studente manganellato a Roma: «Ministri, spiegatemi perché la polizia mi ha pestato»
- Morte di Lorenzo Parrelli, gli studenti tornano in piazza a Torino dopo le cariche della polizia. Letta: «Episodi gravi contro i manifestanti»
- «Le alte cariche dello Stato? Sì, sui 16enni con lo zaino». Polemiche dopo le manganellate ai cortei per la morte di Lorenzo Parelli – Il video
- Da Torino a Napoli, scontri tra studenti e polizia durante le manifestazioni per Lorenzo Parelli