La storia di Ali Sahroui, il soccorritore che ha attraversato il deserto per provare a salvare il piccolo Rayan

Cinquant’anni, ha percorso quasi tutto il Marocco per unirsi ai soccorsi. Sarebbe stata sua l’idea di scavare un tunnel di raccordo per raggiungere il bambino, caduto in un pozzo sei giorni fa e deceduto ieri

Si chiama Ali Sahroui e in Marocco è stato soprannominato «l’eroe del deserto». È uno dei soccorritori che, fino all’ultimo, hanno fatto di tutto per salvare il piccolo Rayan, 5 anni, caduto in un pozzo (e poi deceduto) mentre, martedì scorso, giocava davanti casa sua sulle montagne del Rif. Ali Sahroui si era presentato al villaggio con una maglietta azzurra, un berretto nero in testa e aveva chiesto di poter dare una mano. L’uomo ha 50 anni, è specialista nella perforazione di pozzi e abita a Erfoud, molto lontano dal luogo in cui si trovava Rayan. Appena ha saputo della notizia, non ci ha pensato un attimo a percorrere quasi per intero il Marocco per provare a salvare il piccolo. Sua sarebbe stata l’idea del tunnel di raccordo tra il cratere – in cui Ali è entrato venerdì alle 18 per poi uscirne sabato, quando l’operazione si era conclusa – e il punto in cui era caduto Rayan. Di tanto in tanto il soccorritore – che alla fine ha scavato a mani nude – si affacciava per riprendere il fiato, per bere un po’ d’acqua. Ma le sue fatiche non sono bastate per salvare Rayan. Una storia, quella di Ali, che ricorda da vicino quella di Angelo Licheri, l’uomo che nel 1981 tentò invano di salvare Alfredino Rampi.


Foto in copertina da Youtube


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