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«Ammazzateli di botte… fategli fare la fine di Cucchi…», le chat shock tra i carabinieri dopo gli arresti per l’omicidio Cerciello Rega

09 Febbraio 2022 - 12:19 Giovanni Ruggiero
I messaggi depositati nel processo a carico del carabiniere che bendò Natale Hjorth dopo l'arresto risalgono a luglio 2019. Pochi minuti dopo l'arrivo dei due americani in caserma, la rabbia dei colleghi di Cerciello Rega si scatena in frasi durissime

«Squagliateli nell’acido… fategli fare la fine di Cucchi…». Sono frasi gravissime quelle che emergono dalle chat tra carabinieri che commentano gli arresti di Gabriele Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due ragazzi americani che domani 10 febbraio affronteranno il processo d’appello per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Alcune delle chat del luglio 2019 sono state depositate ieri 8 febbraio nell’ambito del processo per Fabio Manganaro, il militare che ha bendato Hjorth in caserma e che è quindi accusato di aver imposto una misura di rigore non prevista dalla legge. Come riportano Corriere e Repubblica, due minuti dopo l’arresto alle 10 del mattino arriva il primo messaggio. «Li abbiamo presi, stiamo venendo al reparto». Da qual momento partono gli attacchi durissimi: «Ammazzateli di botte», «Speriamo che gli fanno fare la fine di Cucchi».

Dai superiori sarebbero arrivate chiare indicazioni perché si mantenesse la calma in caserma, consapevoli dello stato d’animo dei colleghi di Cerciello Rega dopo gli arresti: «Eh ci vogliono lasciare mezz’ora in stanza con loro a noi che siamo in tre… Però ha detto che poi rischiamo di fare cazzate quindi non voglio che si alzano mani». Questo però non ferma i militari nella chat che insistono: «Ammazzateli più che potete». Qualcuno racconta quel che è avvenuto all’arrivo dei due arrestati in caserma: «Appena lo hanno portato al reparto operativo – scrive un militare – ho buttato uno schiaffo a uno, poi mi hanno fermato i colleghi. E nel frattempo buttavo io le ginocchiate sul petto». E c’è poi chi tra chi era presente prova a contenere la vicenda: «Ma non gli hanno alzato così tanto le mani». La discussione prosegue il giorno dopo, quando da qualche ora è stata diffusa la foto di Hjorth bendato: «Com’è uscita la foto?» si chiedono in chat. «Dici che si poteva evitare?» domanda qualcuno, ma anche in questo caso si cerca di minimizzare: «È stato bendato per non vedere, per sicurezza. Poteva sbattere la testa ovunque».

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