Omicidio Cerciello Rega, le motivazioni della sentenza di ergastolo: «Indubbia capacità criminale degli imputati»

«Allarmante personalità nonostante la giovane età, adesione a modelli comportamentali devianti, esaltazione delle droghe e ostentazione di armi e denaro come documentato da foto», scrivono i giudici. I due cittadini americani hanno ucciso il vicebrigadiere il 25 luglio 2019

Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è stato ucciso da persone dall’«allarmante personalità nonostante la loro giovane età»: a scriverlo sono i giudici della prima corte d’Assise di Roma nelle motivazioni della sentenza di ergastolo per Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth per l’omicidio del vicebrigadiere 35enne, ucciso a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 durante un intervento in una piazza nel cuore della Capitale. «La sconcertante perpetrazione di gravi reati posti in essere in un’inquietante escalation di illegalità, l’adesione a modelli comportamentali devianti, l’esaltazione delle droghe e l’ostentazione di armi e denaro quali simboli di affermazione documentati dalle foto rinvenute sui telefonini, evidenziano la indubbia capacità criminale di entrambi», si legge nelle motivazioni della sentenza.


Per la morte del vicebrigadiere, dopo 13 ore di camera di consiglio, il 5 maggio 2021, la Prima Corte d’Assise di Roma ha condannato all’ergastolo i due cittadini americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth. «I due imputati hanno agito all’interno di un programma condiviso e voluto da entrambi, l’azione delittuosa inizia insieme e termina insieme», scrivono i giudici. «Sia Elder che Natale infatti, hanno agito secondo un programma preordinato in cui l’evento letale costituisce una prevedibile, probabile conseguenza della condotta attivamente posta in essere da due correi che – conclude il testo delle motivazioni della sentenza – hanno integralmente condiviso i fatti di quella sera».


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