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Il nuovo partito di Beppe Sala con Mara Carfagna e Grillo che vuole «superare» il M5s

21 Febbraio 2022 - 07:18 Redazione
beppe sala beppe grillo
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Il sindaco di Milano e il fondatore del Movimento dovevano vedersi per parlarne. L'idea di coinvolgere la ministra per il Sud

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è impegnato in un progetto politico ecologista. E Beppe Grillo, tra gli altri, non vede per nulla male l’idea. Mentre anche altre personalità del calibro di Mara Carfagna potrebbero essere interessate. Lo racconta oggi un retroscena de La Stampa nel quale si spiega che la prima mossa sarà lanciare un’Opa (offerta pubblica di acquisto) sui Verdi italiani. E nel frattempo si sta scegliendo i compagni di viaggio. Tra i primi ci sono i parlamentari del Partito Democratico e di Liberi e Uguali più sensibili alle tematiche del progetto. Ma c’è anche Grillo. I due dovevano vedersi una decina di giorni fa a Zoagli in Liguria per parlarne, ma poi il caos scoppiato intorno all’ordinanza del tribunale civile di Napoli ha consigliato di desistere. Per ora.

Intanto però Beppe è tentato dalla scelta estrema: superare il Movimento 5 Stelle e scioglierlo in un altro soggetto politico con un nuovo nome e un altro simbolo. Perché secondo lui la parabola politica dei grillini è ormai alla fine. E nel campo politico il fondatore immagina una convergenza sul nuovo soggetto di Sala. E al quale guarda anche la ministra del Sud Mara Carfagna. Che da anni lavora a una leadership moderata dopo Berlusconi. «Non c’è stata una volta in questi anni in cui l’ho sentita parlare e non ero d’accordo con lei», ha detto Sala confermando la stima nei suoi confronti. I colloqui con la ministra sono costanti e vanno oltre il botta e risposta – obbligato – che c’è stato sul Sud, dopo che il sindaco è stato pizzicato a lamentarsi dei tanti fondi del Pnrr destinati al Mezzogiorno. Carfagna è l’avamposto che nel partito/lista Sala immagina nel Meridione, dove entrambi vedono le infrastrutture come sinonimo di sviluppo sostenibile, e non più demonizzate dall’«ambientalismo dei No».

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