Scoperti i due fondatori dei QAnon? I complottisti non ci credono

Sarebbero Paul Furber e Ron Watkins le menti dietro i messaggi di “Q”, l’oracolo dei complottisti del mondo QAnon. I suoi seguaci, però, sono scettici e sui social accusano giornalisti e ricercatori

Due team indipendenti di linguisti forensi hanno identificato in Paul Furber e Ron Watkins le menti dietro i messaggi dell’anonimo leader dei QAnon, una setta che riunisce complottisti e sostenitori di Donald Trump convinti che il mondo sia governato da una lobby di satanisti pedofili (ne parliamo qui e qui). Secondo quanto rivelato dal The New York Times, il team svizzero di OrphAnalytics di Clade-Alain Roten e Lionel Pousaz, insieme ai linguisti forensi francesi Florian Cafiero e Jean-Baptiste Camps, hanno analizzato la forma in cui sono scritti i messaggi dell’anonimo leader noto come “Q”, confrontandola con quella di 13 individui per stabilire se vi fossero similitudini. Dopo aver confrontato 100 mila parole scritte da “Q” con 12 mila parole elaborate da ciascuno dei soggetti sotto esame, scrive la Repubblica, i ricercatori hanno concluso – con un grado di accuratezza tra il 93 e il 99% – di aver scovato i nomi dei due “padri” del fantomatico “Q”: Paul Furber e Ron Watkins.


I sospettati dietro l’identità di “Q”: Paul Furber e Ron Watkins

Furber, 55 anni, programmatore sudafricano e giornalista esperto di tecnologia che si è auto-definito un primo discepolo di “Q”, non ha negato le affinità tra il suo modo di scrivere e quello dell’oracolo, ma l’ha anzi giustificata dicendo che da quando “Q” esiste, è entrato prepotentemente nelle vite dei complottisti che lo seguono, tanto che hanno tutti iniziato a parlare – e a scrivere – come lui. Watkins, 35 anni, attualmente candidato al parlamento americano per lo stato dell’Arizona, è uno dei membri che di più ha contribuito a diffondere, per esempio, la teoria secondo cui Biden è diventato presidente solo grazie a frodi elettorali. L’uomo ha detto di aver tratto più beneficio che danno dalle parole di “Q”, ma ha ribadito di non averci nulla a che fare.


La reazione dei discepoli di “Q”

La notizia è stata accolta con scetticismo dai credenti. La maggior parte dei gruppi Telegram legati a QAnon ha ripreso un post apparso inizialmente sul canale personale di Jordan Sather, noto sostenitore del movimento complottista, che ha spesso diffuso i suoi messaggi anche su YouTube. Sul canale Telegram di Sather, i presunti padri di QAnon vengono derisi pubblicamente: «Hahahaha questi due non sono dietro a Q. Assolutamente no. Q è chiaramente un’operazione ideata da menti dell’intelligence militare che lavoravano a stretto contatto con il presidente Trump. Il New York Times è spazzatura ». Questo post è stato ripreso anche dal gruppo Telegram italiano Veleno Q.B., dove però non ha avuto molto seguito.

Il post nel canale di Sather

I commenti sui gruppi Telegram americani dell’universo QAnon spaziano dall’incredulità alle offese. I giornalisti del The New York Times e gli autori degli studi sono stati accusati di «non avere idea» di ciò che scrivono e di essersi occupati dell’identità di “Q” solo perché non sono in grado di controbattere ai suoi messaggi. Paul Furber, veterano di questi gruppi, è stato più volte oggetto della domanda «Chi c**** è Paul Furber» , mentre Ron Watkins è stato definito «un pezzo di m****».

Alcuni dei commenti sotto al post di Sather

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