Cosa è QAnon, la setta digitale che non dovete sottovalutare

di David Puente

Un numero indefinito di cittadini americani fa parte di una nuova setta chiamata QAnon. Come è nata e perché è pericolosa durante la corsa alla Casa Bianca

Se le elezioni americane del 2016 erano diventate famose per le fake news, quelle del 2020 saranno ricordate come quelle delle teorie di complotto. A farla da padrona sono i credenti del movimento QAnon, ma chi sono e perché sono pericolosi? Tutto nasce dal forum 4chan, noto per essere il covo online dei troll dell’estrema destra americana da dove sono nati numerosi fenomeni online come Pedobear, Pepe the Frog e altro ancora. Qualcuno ci ride sopra, preferendo etichettare tutto come folklore, ironia o sfottò politico, ma ambienti come quello sono stati il terreno fertile per uno dei più grandi movimenti di fantascienza complottista mai visti.


Il 28 ottobre 2017 iniziano a comparire degli strani messaggi in codice, assai criptici, a firma di un utente anonimo che si fa chiamare «Q». Alcuni utenti, incuriositi dal modo di comunicare alquanto bizzarro del nuovo arrivato, iniziano a interpretarli nella speranza di comprendere il loro significato. Sono caduti nella trappola, o meglio, nella tana del bianconiglio.


Nessuno sa chi sia «Q» e nessuno è in grado di capire se si tratti della stessa persona o di diverse identità che si divertono alle spalle degli utenti del forum 4Chan. Trollati i troll? Probabile, nel paese delle meraviglie del mondo anonimo digitale tutto è possibile, così come è possibile che qualcuno abbia tratto ispirazione dall’utente originario per tracciare una linea da seguire a sostegno del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in vista delle elezioni del 2020. Chi può oggi rivendicare la titolarità dell’account «Q»? Nessuno, anche perché ora non interviene più su 4Chan spostandosi verso altri lidi come il forum estremista 8kun (ex 8chan).

Chi è «Q»? Possibile che credano cecamente a un totale anonimo? Chissà se a questi credenti sia mai venuto il dubbio che dietro di lui ci sia Bill Gates o Soros, sarebbe interessante scoprire che scusa tirerebbero fuori.

La narrativa che circonda l’account «Q» lo descrive come un dirigente governativo che sfrutta l’anonimato fornito dalla piattaforma 4Chan diffonde i suoi indizi (i «drops») per sconfiggere la «cabal» attraverso messaggi in codice che solo gli utenti possono decifrare. Che cos’è la «cabal»? In un mondo dove l’estrema destra continua la sua campagna d’odio antisemita, tale nome che rimanda all’esoterismo ebraico viene utilizzato per etichettare la «cricca» dei politici – sia Democratici che Repubblicani, nemici di Trump – che gestiscono una rete internazionale di vampiri pedofili. Tra di loro ci sarebbero Bill e Hillary Clinton.

Uno dei «drop» di «Q» su 8kun

Come in ogni storia che si rispetti laddove c’è un cattivo – la cricca della cabal – e un saggio – l’utente Q – c’è anche l’eroe immortale giunto per salvare i bambini e gli Stati Uniti d’America da questa rete satanista: Donald Trump.

Due meme usati dai QAnon per esaltare la figura del «Trump salvatore voluto da Dio»

In verità non si tratta più di una sorta di storiella, ma di un vero e proprio credo che pretende di combattere un fantomatico complotto satanico creando a loro volta un ambiente settario dove la polarizzazione viene portata all’estremo e da dove è impossibile uscirne indenni.

I QAnon vedono nemici ovunque, non solo i Clinton e i democratici. Anche numerosi personaggi famosi, accusati di sfruttare i bambini facendo poi uso del fantomatico adrenocromo

Donald Trump ha bisogno della narrativa dei QAnon, non ha mai nascosto il suo interesse verso di loro così come il suo apprezzamento per il sostegno ricevuto. La narrativa del «Deep State» che gli impedisce di fare le riforme per un’America migliore, un nemico che opera in gran segreto da dietro le quinte difficile da sradicare in soli 4 anni di presidenza. C’è bisogno di altri 4 anni per arrivare a quello che viene definito «il risveglio», ossia il giorno in cui verrà scoperchiata la cabal e i malvagi vampiri pedofili verranno tutti condotti a Guantánamo per scontare la loro pena. La scusa perfetta è servita, per qualunque situazione sconveniente per l’attuale Presidente americano.

Pedofilia, satanismo e adrenocromo

Come ho raccontato in alcuni articoli di Open, una delle ideologie principali del movimento QAnon è legata al mondo dei bambini e della pedofilia. Di fatto questo movimento, che sarebbe da chiamare più correttamente setta, ha fatto propria la teoria del complotto nota con il nome di «Pizzagate».

Wikipedia | Il Comet Ping Pong di Washington, D.C.

A seguito della diffusione da parte di Wikileaks delle email di John Podesta e Hillary Clinton, i complottisti iniziarono a sostenere che all’interno dei messaggi dei riferimenti in codice riguardanti pedofilia e traffici di esseri umani. Quali? In una email si parlava della pizza CP (cheese pizza) di un locale di nome Comet Ping Pong di Washington D.C. dove si era tenuta una cena elettorale, una situazione che dovrebbe risultare del tutto normale e a dir poco noiosa, ma i complottisti erano riusciti a percepire nel nome della pizza le iniziali di «Child Pornography». Inevitabilmente, il locale divenne nella narrativa complottista la sede degli incontri dei democratici dove abusavano dei bambini con riti satanici.

Un meme dei QAnon sul fantomatico adrenocromo. Nella foto Lady Gaga a un evento artistico e quello che vedete non è sangue

I QAnon sono convinti che dai bambini rapiti e violentati si ricavi una sostanza chiamata Adrenocromo che conferirebbe una sorta di anti invecchiamento a chi ne farebbe uso. Meme come questo vengono creati con foto cronologicamente sbagliate o alterate per proseguire la narrativa. Quello che fa più pensare in questa vicenda è che i QAnon venerano «Q» a tal punto da non rendersi conto che pubblica i suoi drop nel forum 8kun dove tutto è permesso, incluso la pedofilia. Infatti, l’estrema libertà concessa agli utenti aveva permesso ai pedofili di trovare un luogo pubblico sicuro per condividere i loro contenuti.

Uno dei tanti meme in cui i QAnon sostengono che la Clinton faccia uso della fantomatica sostanza chiamata Adrenocromo

Una setta complottista

Bisogna crederci, sempre e comunque, e in caso ci si sia sbagliati o che ci sia stata qualche contradizione c’è sempre e comunque una spiegazione per credere ancora in «Q». Insomma, l’utente anonimo viene paragonato a una sorta di Dio che porta con se messaggi criptici e altamente interpretabili sul quale bisogna riporre la propria fede, perché prima o poi «tutto sarà rivelato». Ecco, questa ultima frase è un mantra della narrativa QAnon.

«Q» ha diffuso soltanto false profezie, come un altro Nostradamus che non ce l’ha fatta, e come il più gettonato scrittore di profezie inconcludenti continua ad avere seguito nonostante tutto. Basti pensare che nei suoi primi drop aveva annunciato l’arresto di Hillary Clinton nella notte del 30 ottobre 2017, ma come ben sappiamo è ancora libera e attiva politicamente. Sono passati tre anni, «Q» chiede continuamente ai suoi seguaci di «credere nel piano» e che «niente può fermare ciò che sta per arrivare». Che cosa sta per arrivare? In alcuni suoi drop ha fatto riferimento alla «calma prima della tempesta», facendo intuire che prima o poi qualcosa di grosso sarebbe accaduto contro i nemici di Trump.

Una raffigurazione QAnon di Donald Trump in versione arcangelo

La comparsa di Q è datata 28 ottobre 2017, ma il riferimento alla tempesta ha un’origine ben precisa. Il 5 ottobre di quello stesso anno il Presidente Trump si stava facendo fotografare con sua moglie Melania insieme a diversi capi dell’esercito americano e le rispettive consorti quando, ad un certo punto, fece un segno ai giornalisti chiedendo loro cosa potesse significare. A quel punto rispose che potrebbe essere «la calma prima della tempesta», senza spiegare cosa intendeva lasciando un alone di mistero: «Lo capirete». Quel segno, fatto dalla mano di Trump, poteva essere inteso come una «Q»

Molte sono le parole chiave, ma principali sono fondamentalmente «drops», «storm» e «WWG1WGA». Quest’ultimo viene usato soprattutto come hashtag sui social per identificarsi come credenti di Q, come se fosse un simbolo religioso. Il suo significato è chiaro: «Where We Go One, We Go All», ossia «Tutti per uno, uno per tutti» che riconduciamo normalmente alla storia dei tre moschettieri.

I QAnon amano i simboli e le citazioni famose per sostenere le proprie credenze. Una di queste è la frase del film Matrix «Vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio» che fa a sua volta riferimento al romanzo di Alice nel paese delle meraviglie, dove la verità profonda è quella della rete internazionale di pedofili satanisti che tengono prigionieri i bambini all’interno di sotterranei sparsi in tutto il mondo.

Quando accadrà il gran risveglio, ossia il «The Great Awakening»? In questo momento la prossima data prefissata è quella del 4 novembre 2020 alla conclusione delle imminenti elezioni americane dove Trump dovrebbe consolidare la sua carica per porre finalmente fine, in maniera definitiva, al Nuovo Ordine Mondiale con l’arresto dei satanisti pedofili per poi condannarli a morte.

Un’immagine, usata negli ambienti QAnon, di John F. Kennedy Jr. con un riferimento al 2020. Questo, secondo i credenti, sarebbe l’anno del ritorno dopo la «finta morte»

Non è finita qua. I QAnon sono convinti che dietro le quinte, ad aiutare Trump, ci sia addirittura John F. Kennedy Jr. che avrebbe simulato la sua morte. C’è chi pensa che «Q» sia proprio lui e che «resusciterà» una volta rieletto The Donald, diventando il suo vicepresidente.

Non aspettatevi riferimenti positivi al Vaticano nella figura di Papa Francesco. Per i QAnon anche lui è un nemico e i veri angeli sarebbero tornato a Roma soltanto di recente: la famiglia Trump.

Terrorismo domestico

Potremmo pensare di farci anche una risata se pensiamo alla citazione di Helen Lovejoy dei Simpsons «Perché nessuno pensa ai bambini!», purtroppo non c’è niente da ridere. Il titolare della pizzeria Comet Ping Pong, James Alefantis, venne preso di mira e minacciato insieme ai suoi dipendenti dai credenti della teoria, una pratica intimidatoria che fa parte dell’indole dei complottisti più accaniti. Qualcuno di questi, purtroppo, prima o poi esce allo scoperto e spara.

Grafica dal servizio di CBS Evening News pubblicato su YouTube | Le dichiarazioni di Welch, l’attentatore che sparò colpi di fucile d’assalto nella pizzeria Comet Ping Pong convinto che fosse un covo di pedofili satanisti

Un 28 enne di nome Edgar Maddison Welch, il 6 dicembre 2016, entrò nella pizzeria armato di un fucile d’assalto modello AR-15 convinto di andare a salvare i bambini imprigionati nei sotterranei del locale, ma una volta resosi conto che era una comune pizzeria posò le armi e si arrese alla polizia. Per fortuna nessuna vittima, nonostante avesse sparato qualche colpo all’interno, ma Edgar ci credeva davvero ed era convinto di diventare un eroe. Non è l’unico, con l’avvento dei QAnon arrivarono altri emulatori convinti di fare del bene.

Una discussione su Reddit dove un utente esprime il suo desiderio di vedere il sangue di Hillary Clinton scorrere nelle fogne.

L’FBI non ha dubbi, classificando la setta dei QAnon come terrorismo domestico riportando alcuni casi emblematici. Nel documento pubblicato dai federali, nel 2018 venne arrestato un uomo della California che produceva ordigni esplosivi con l’obiettivo dimostrare al mondo la fondatezza della teoria di complotto del Pizzagate e del Nuovo Ordine Mondiale. L’incitamento alla violenza fa parte di questi ambienti e qualcuno cerca di istigarla ulteriormente, come nel caso di una conversazione su Reddit dove ci si domandava come mai Hillary Clinton non fosse stata ancora uccisa esprimendo il desiderio di vedere scorrere il suo sangue nelle fogne: «I want to see her blood pouring down the gutters!».

Uno dei tanti meme, con protagonista Pepe the frog del forum 4chan, in cui si desidera la morte di Hillary Clinton

Edgar venne descritto da famiglia e amici come un devoto cristiano, un altruista a tal punto che sarebbe andato ad Haiti per dare una mano insieme a un associazione di volontari a seguito del terremoto che colpì l’isola. Può darsi, il problema è che non per forza ci dobbiamo trovare di fronte a persone squilibrate o di estremismo politico. Il prossimo Edgar potrebbe essere una persona qualunque, un vicino di casa che salutava sempre ma che ascoltava Alex Jones di Infowars o qualche complottista in stile Rosario Marcianò, giusto per citare un esempio italiano di guru complottista che ha raccolto intorno a se una serie di credenti violenti.

L’origine italiana e la manina politica

Perché «Q» e non «Z» o «V»? Una domanda che trova risposta in un romanzo intitolato pubblicato nel 1999 da un collettivo noto come Luther Blisset, che ha dato poi origine ai Wu Ming. «Q» non è il nome del protagonista del romanzo, ma la sua nemesi. Un personaggio anonimo, una spia, un infiltrato come descritto dagli autori nella ristampa del 2019: «Q sarebbe stato l’infiltrato per antonomasia, la gola profonda che fa il doppio e anche triplo gioco».

Nell’edizione limitata del 2019 è possibile leggere un’introduzione degli autori dal titolo «Vent’anni dopo» in cui è già possibile riscontrare delle incredibili coincidenze con il fenomeno QAnon:

Ci imbattemmo allora nelle biografie di alcuni eretici minori del Cinquecento, capaci di sottrarsi al controllo di principi e inquisitori, nell’epoca in cui dalle guerre di religione prendeva forma il capitalismo. Una tattica che costoro usavano spesso, quando finivano sotto il torchio delle autorità politico-religiose, consisteva nell’attribuire le proprie idee a un misterioso eresiarca, fingendosi menti semplici contagiate da un untore, che in realtà era poco più di un nome collettivo.

In questo periodo storico chi rivendicherebbe l’origine della nascita dei QAnon? Nessuno! In mancanza di una reale identità dietro all’account «Q» risulta plausibile che dietro di esso ci possa essere un collettivo di utenti che abbia preso in mano l’opera letteraria italiana, tradotta anche negli Stati Uniti, e l’abbiano utilizzata per proseguire uno scopo. Uno scenario, forse il più plausibile, viene proposto dagli stessi autori del romanzo:

Ci informiamo e scriviamo brevi commenti su Twitter. Il primo è del 12 giugno 2018. Prende corpo l’ipotesi che faremo in interviste e conferenze: forse chi ha creato QAnon aveva in mente il nostro romanzo e le nostre beffe, e voleva prendersi gioco della credulità dei sostenitori di Trump. Presto, però, la beffa è sfuggita di mano e ha acquisito vita propria, coi risultati che vediamo. Ormai è andata troppo avanti nella direzione sbagliata e non è più rivendicabile: chi ammetterebbe di avere avviato, per sventatezza, un gioco di ruolo fascista che scatena pazzoidi armati?

Nell’articolo pubblicato nel 2019 da Internazionale, Wu Ming racconta di come le loro risposte alla stampa americana abbiano fatto seguito alla narrativa della «beffa di sinistra»:

Dopo Tampa, i giornalisti che seguono QAnon si accorgono dei tweet di Wu Ming. Il 6 agosto 2018 Buzzfeed pubblica un articolo intitolato People think this whole QAnon conspiracy theory is a prank on Trump supporters (C’è chi pensa che l’intera teoria del complotto QAnon sia una beffa ai danni dei sostenitori di Trump), che contiene nostre dichiarazioni – qui la versione integrale dell’intervista – e si diffonde in modo virale. Le somiglianze con il Q di Luther Blissett e l’ipotesi che si tratti di una beffa aprono un nuovo filone d’indagine, e in breve tempo si accumulano interviste e articoli in più lingue su QAnon “beffa di sinistra” o “beffa anarchica”.

Troll di sinistra che tentano di trollare quelli della piattaforma di destra 4Chan attraverso un romanzo italiano? Una teoria plausibile, così come quella di un gruppo di utenti di destra intenzionati a mettere in ridicolo i loro «colleghi creduloni» per poi scoprire che potevano attingere a nuove risorse per campagne politiche ancora più violente contro gli avversari. In Italia abbiamo avuto già qualche esempio di come certi generatori di bufale di destra risultino «comodi», se non addirittura elevati a titolo di eroi, per portare avanti narrative mirate sul piano politico.

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