Usa, alta tensione sul voto per posta. Trump: «Non appena chiuderanno le urne ci muoveremo con i nostri avvocati» – Il video

di Redazione

Il presidente punta il dito contro la Corte Suprema evocando un presunto rischio di brogli. E si dice pronto a mobilitare i suoi legali in Pennsylvania e North Carolina

Donald Trump promette battaglia legale sul voto per posta alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il presidente ha puntato il dito contro la scelta della Corte Suprema di consentire il conteggio dei voti per corrispondenza anche dopo l’Election Day, evocando un presunto rischio di brogli e minacciando di bloccare le operazioni per via giudiziaria: «Andremo con i nostri avvocati», ha detto infatti il capo della Casa Bianca in corsa per un secondo mandato, minacciando di voler fisicamente impedire che quelle schede vengano scrutinate.


Nel mirino ci sono soprattutto due Stati: la Pennsylvania, alla quale i giudici hanno concesso di conteggiare i voti ricevuti per posta fino a tre giorni dopo l’Election Day purché le schede siano state spedite entro il 3 novembre, respingendo l’istanza contraria dei repubblicani; e il North Carolina, dove verranno considerati validi i voti postali ricevuti fino a nove giorni dopo l’Election Day, purché il timbro postale certifichi che sono stati espressi in tempo.


Finora, in tutto il Paese, sono più di 95 milioni gli elettori che hanno scelto di votare in anticipo, di cui circa 60 milioni per posta e 34 milioni di persona. Oltre 30 milioni di schede non sono ancora state riconsegnate.

Video: The Hill / YouTube

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