Il Cio mette al bando la Russia da tutti gli sport. Fifa e Uefa si fanno sentire: fuori la Nazionale dai Mondiali in Qatar e i club dalle coppe europee

È una messa al bando totale dal mondo dello sport quello abbattutosi sulla Russia, dal Comitato olimpico ai vertici del calcio mondiale ed europeo

La Russia è stata messa al bando anche dal calcio. La Nazionale russa dovrà rinunciare definitivamente ai prossimi Mondiali di calcio in Qatar previsti quest’anno, come deciso oggi dalla Fifa. In Europa, invece, la Uefa ha deciso di sospendere dalle coppe europee tutti i club russi. Finché il conflitto non cesserà, spiegano i vertici di Fifa e Uefa, la Russia non potrà partecipare ai playoff dei Mondiali previsti il 24 e 29 marzo. Mentre lo Spartak Mosca non potrà scendere in campo contro il Lipsia per l’ottavo di Europa league. Solo ieri 27 febbraio, la Federcalcio mondiale aveva provato a reagire all’invasione russa in Ucraina, da un lato condannando le azioni del Cremlino, dall’altro però concedendo la possibilità per la Nazionale russa di continuare a scendere in campo per le qualificazioni dei Mondiali. La punizione della Fifa avrebbe previsto il cambio del nome della Nazionale, che non si sarebbe più potuta chiamare Russia, l’obbligo di disputare le gare casalinghe in campo neutro e a porte chiuse, senza la possibilità di usare la propria bandiera e l’inno nazionale. Una decisione accolta con irritazione soprattutto dalla Federacalcio polacca, che assieme a quella ceca e svedese avevano già fatto sapere che non sarebbero scese in campo contro la Russia per i playoff di qualificazione ai Mondiali. Insomma per i polacchi non sarebbe bastato cambiare il nome della Nazionale per accettare quel che sta accadendo in Ucraina.


Ben più deciso il Comitato internazionale olimpico, che ha messo al bando gli atleti di Russia e Bielorussia. Inoltre, il Cio ha ritirato l’onorificenza dell’Ordine olimpico al presidente russo Vladimir Putin. La raccomandazione del Cio alle federazioni mondiali è di «non invitare atleti russi e bielorussi» nelle competizioni sportive internazionali. Se questo non è possibile per «motivi di tempo o legali», il Comitato olimpico invita a «garantire che nessun atleta o funzionario sportivo russo o bielorusso possa prendere parte sotto il nome di Russia o Bielorussia. I cittadini russi o bielorussi, siano essi individuali o di squadra, dovrebbero essere accettati solo come neutrali, senza inni e bandiere».


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