Guerra in Ucraina, la campagna su Airbnb: prenotazioni di massa a Kiev per sostenere la popolazione

Il flusso di prenotazioni verso i territori di guerra è stato notato anche dalla piattaforma che ha deciso di rinunciare alle commissioni per tutte le prenotazioni in Ucraina

«Ciao Maria, io e mia moglie abbiamo prenotato il tuo appartamento per una settimana ma ovviamente non verremo. Lo abbiamo fatto solo per permetterti di ricevere del denaro. Speriamo di poter fare di più per aiutare te e tutte le persone che vivono a Kiev». Il messaggio è stato pubblicato da un utente che ha scelto come nome Mario su Airbnb. Sopra queste parole, la conferma della prenotazione: dal 3 al 10 marzo a Kiev. È questo il nuovo canale da cui stanno passando le donazioni per chi è rimasto a vivere nella capitale dell’Ucraina. Il progetto è stato lanciato sui social in questi giorni. Difficile capire chi sia stato il primo a scriverlo ma tra le pagine che hanno contribuito a diffonderlo c’è sicuramente @quentin.quarantino, un account Instagram da oltre 900 mila follower che pubblica meme, notizie di attualità e lavora per sostenere raccolte fondi. L’idea è chiara: in questo momento non è semplice capire come far arrivare degli aiuti a Kiev. Ci sono molte associazioni che stanno lavorando sul campo, altre che si occupano di raccogliere materiali in tutta Europa per organizzare delle spedizioni e poi ancora ci sono dei canali lanciati dal governo, come quello promosso dal ministro Mykhailo Fedorov per raccogliere criptovalute. Ora chi vuole far arrivare un sostegno diretto alla popolazione può scegliere anche Airbnb e prenotare degli appartamenti nella capitale così da far arrivare il denaro direttamente agli host che hanno voluto metterli sulla piattaforma. L’improvviso flusso di prenotazioni verso un territorio di guerra è stato notato anche dai vertici dell’azienda che hanno scelto di non trattenere nessuna percentuale sulle prenotazioni: «Apprezziamo la generosità della nostra comunità in questo momento di crisi. Airbnb rinuncia anche a tutte le commissioni di ospiti e host su tutte le prenotazioni in Ucraina».


Il programma per ospitare 100 mila rifugiati

La piattaforma guidata dall’amministratore delegato Brian Chesky lo scorso anno ha ricevuto prenotazioni per un totale dei 46,8 miliardi di dollari, come riporta il britannico The Guardian. Airbnb ha deciso di impegnarsi direttamente per la crisi ucraina, garantendo un programma per offrire 100 mila posti letto alla popolazione in fuga dalla guerra. Al programma si può aderire in due modi: gli host possono mettere a disposizione una proprietà in modo gratuito o a un prezzo scontato, oppure è possibile fare una donazione diretta per sostenere i costi del programma. Airbnb si occupa di lavorare con associazioni umanitarie per assistere i rifugiati e in caso di problemi garantisce un’assicurazione agli host che aderiscono.


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