Le fiamme hanno circondato la zona di Enerhodar dove sorge l'impianto. Il livello delle radiazioni è nella norma. Un edificio e un laboratorio colpiti dal fuoco
Nella notte le forze russe hanno iniziato a bombardare nella zona in cui si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhia, vicina alla località di Enerhodar. Intorno alla centrale si è sviluppato un incendio. Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha detto che le forze russe «stanno colpendo Zaporizhazhia, la maggiore centrale nucleare in Europa. Ci sono già fiamme. Se dovesse esplodere, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl. La Russia deve immediatamente cessare il fuoco, consentire ai pompieri» di intervenire e «creare una zona di sicurezza». Il portavoce della centrale, Andrei Tuz, citato da vari media, ha sostenuto che fosse stata colpita l’unità 1 e che i pompieri non riuscissero a raggiungere le fiamme perché sotto il tiro dei russi. L’incendio è stato spento poco prima delle 6.
L’appello dell’Aiea
La centrale, la più grande d’Europa, fornisce all’incirca il 40% dell’energia di origine nucleare dell’Ucraina. Ieri un appello a fermare le ostilità attorno all’impianto era stato lanciato dall’Aiea. Subito dopo che la notizia dell’incendio ha cominciato a circolare è partito un appello del direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare (Aiea) dell’Onu, Rafael Mariano Grossi, che ha parlato con il primo ministro ucraino Denys Shmygal e le autorità per il Nucleare di Kiev: «Fermare l’uso della forza». In un tweet dell’Aiea che riferisce delle conversazioni telefoniche, Grossi ha messo in guardia sul grave pericolo di colpire uno dei reattori. Subito dopo è cominciata a circolare la notizia, prontamente smentita, dell’aumento delle radiazioni intorno alla centrale. Successivamente l’agenzia di stampa Ria Novosti ha fatto sapere che invece i livelli di fondo delle radiazioni sono rimasti invariati. «Il direttore della centrale ha detto che la sicurezza nucleare è ora garantita. Secondo i responsabili della centrale, un edificio e un laboratorio sono stati colpiti dall’incendio», ha affermato su Facebook Oleksandr Starukh, capo dell’amministrazione militare della regione di Zaporizhzhia.
Subito dopo Joe Biden ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per ricevere un aggiornamento sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. «Biden si è unito a Zelensky nel sollecitare la Russia di fermare le attività militari nell’area e consentire ai pompieri l’accesso al sito», ha fatto sapere la Casa Bianca. E Zelensky ha accusato Mosca di ricorrere al terrore nucleare e di voler ripetere il disastro di Chernobyl dopo aver sostenuto che le forze russe hanno sparato su una centrale nucleare. «Nessun paese diverso dalla Russia ha mai sparato contro le centrali nucleari. Questa è la prima volta nella nostra storia. Nella storia dell’umanità. Lo stato terrorista ora ha fatto ricorso al terrore nucleare», ha detto Zelensky in un video messaggio.
Accordo Kiev-Mosca per una tregua temporanea: «Cessate il fuoco per evacuare i civili», verso un terzo round. La Farnesina agli italiani: «Lasciate subito l’Ucraina»
L’esercito russo avanza in tutto il territorio ucraino. Kharkiv è ormai definitivamente sotto il controllo russo, Kiev è quasi circondata e l’attacco verso Odessa prosegue anche via mare. Un milione di profughi ha già lasciato il paese. Nel pomeriggio di oggi, 3 marzo, è cominciato il secondo round di colloqui. Prima dell’avvio dei negoziati, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiamato sia il presidente russo, sia quello ucraino. Da Mosca è arrivata la disponibilità a trattare su un cessate il fuoco temporaneo per far uscire dal paese gli stranieri e sgomberare le città. Sul conflitto però, Putin sarebbe stato durissimo: «Gli obiettivi militari saranno completati comunque», avrebbe detto il leader. Di seguito tutti gli aggiornamenti della giornata.
23.30 – L’Onu: «Le vittime civili sono 249»
Secondo quanto diffuso dall’Onu, i civili morti nell’attacco russo in Ucraina sarebbero stati a ieri 249. Non 2 mila, dunque, come riportato il 2 marzo da fonti di Kiev. Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha drasticamente ridimensionato il bilancio delle vittime nell’arco di tempo compreso da quando è scattata l’invasione il 24 febbraio fino alla mezzanotte del 2 marzo ora locale. Ci sarebbero anche 553 persone rimaste ferite. Le cifre sono state raccolte dall’Ufficio Onu per i Diritti Umani in Ucraina. «La gente parla di “nebbia della guerra” (fog of war)», ha detto a proposito della discrepanza: «Posso solo dare dati Onu, altri possono avere numeri diversi».
22.30 – Russia a rischio default
L’agenzia S&P ha tagliato per la seconda volta in pochi giorni il rating della Russia, portandolo a CCC- da BB+. «Il downgrade – segnala l’agenzia di rating – segue l’imposizione di misure che riteniamo aumenteranno in modo sostanziale il rischio di default».
21.50 – Di Maio: «Corridoi umanitari sono frutto delle sanzioni contro la Russia»
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha detto che «l’accordo di oggi sui corridoi umanitari» in Ucraina «è frutto del fatto che stiamo danneggiando l’economia russa con le sanzioni». In un intervento a Piazzapulita su La7 ha detto: «Noi non siamo in guerra. Sosteniamo le istituzioni ucraine e il popolo ucraino che ha il diritto di difendersi, anche sostenendo militarmente gli ucraini che sono cittadini europei che stanno difendendo le democrazie».
Il primo ministro Boris Johnson ha commentato su Twitter l’annuncio dell’allargamento della sanzioni britanniche nei confronti dell’oligarca uzbek-russo Alisher Usmanov e dell’ex vicepremier di Mosca e banchiere Igor Shuvalov, considerati vicini al sistema di potere che ruota attorno al leader del Cremlino. «Continueremo a infliggere la massima pena economica possibile a Vladimir Putin e alla sua macchina da guerra fino a quando Putin continuerà nel suo barbaro attacco contro civili innocenti in Ucraina».
L’Arabia Saudita si è detta pronta ad assumere un ruolo di mediazione sulla crisi ucraina. A dirlo è stato il principe Mohammed bin Salman Al Saud in una telefonata con Putin avvenuta oggi. Il principe saudita avrebbe sostenuto un percorso per arrivare ad un accordo politico «che garantisca sicurezza e stabilità».
20.20 – Nuove sanzioni Usa agli oligarchi
Arriva una nuova tranche di sanzioni statunitensi contro la Russia. Nel mirino degli Usa finiscono tra gli altri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ma anche diversi oligarchi. Oltre a lei, anche:
Nikolai Tokarev
Boris Rotenberg
Arkady Rotenberg
Sergei Chemezov
Igor Shuvalov
Yevgeniy Prigozhin
Le sanzioni riguardano anche le loro famiglie. «I loro asset – ha detto la Casa Bianca – saranno congelati e le loro proprietà bloccate».
20.30 – Le contro-sanzioni di Roscosmos
«La colpa del crollo della cooperazione nel campo dello spazio è sulle spalle di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania». Il numero uno dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha minacciato contro-sanzioni durante un talk a Mosca. «Le contro-sanzioni russe nello spazio porteranno a miliardi di perdite per Stati Uniti e Regno Unito, OneWeb rischia il fallimento se domani prendiamo la decisione di annullare i lanci” dei suoi satelliti da Baikonur».
19.30 – Usa: «La no-fly zone causerebbe una guerra immediata tra noi e Mosca»
La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha parlato in un punto stampa. «Gli Usa non vogliono una no-fly zone sull’Ucraina perché vorrebbe dire che le forze americane dovrebbero poi abbattere aerei russi», ha detto. «E questo rischierebbe di causare una guerra immediata e diretta contro la Russia. Comporterebbe un’escalation militare che non vogliamo in questo momento». La chiusura dello spazio aereo è stata chiesta dal presidente ucraino più volte in questi giorni di guerra.
18.45 – Fonti russe: accordo su tregua temporanea. Terzo colloquio nei prossimi giorni
Russia e Ucraina hanno raggiunto un’intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo. A riferirlo è il consigliere del presidente ucraino Zelensky citato dall’agenzia di stampa russa Tass. L’intesa è stata confermata anche dal capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, che ha anche detto che sono stati raggiunti «progressi significativi». Un terzo colloquio si terrà nei prossimi giorni, ma per raggiungere un accordo sulla fine del conflitto ci sarà bisogno di «diversi altri round di negoziati», che dovrebbero tenersi in Bielorussia. A dirlo è stato uno dei negoziatori russi, Leonid Slutsky, presidente della commissione Esteri della Duma.
18.25 – Farnesina: «Italiani rimasti in Ucraina lascino subito il Paese»
In una nota ufficiale diffusa dalla Farnesina arriva l’appello agli italiani rimasti in Ucraina: «Rinnoviamo la raccomandazione: lasciate immediatamente il Paese con i mezzi disponibili». Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha poi informato sull’arrivo dell’ambasciatore italiano Zazo a Leopoli. «Al termine di una complessa operazione gestita dall’Unità di Crisi della Farnesina in stretto raccordo e con il sostegno dell’intelligence, dopo aver condotto in salvo, fuori dall’Ucraina, tutti i connazionali ospitati nei giorni scorsi in Residenza, l’ambasciatore Pier Francesco Zazo è arrivato oggi a Leopoli, dove è stata trasferita la sede diplomatica italiana in Ucraina».
18.20 – Kiev: «Salgono a 33 i civili uccisi a Chernihiv »
Dai servizi di emergenza ucraini arriva il bollettino aggiornato dei civili morti durante l’attacco russo alla città ucraina di Chernihiv: il numero di vittime sale a 33, mentre i feriti risultano 18. La città nel Nord dell’Ucraina è stata pesantemente bombardata dall’esercito russo nelle ultime 24 ore. I raid russi si sono abbattuti anche sulle scuole, mentre diverse zone della città sono state ormai ridotte in macerie.
17.56 – Putin: «Stiamo combattendo i neonazisti»
«I nostri soldati sono lì a combattere e con loro la gente nel Donbass si sta dimostrando molto coraggiosa. Stanno combattendo i nazisti che torturano i prigionieri, questo è bene che si sappia». Il presidente Putin torna a parlare in conferenza stampa parlando ancora una volta di una guerra combattuta contro nazionalisti e neonazisti «Sono eroi e sarebbe impossibile per me contarli tutti, sono orgoglioso di far parte di questo enorme popolo multietnico e sarò sempre convinto del fatto che i russi e gli ucraini sono un popolo, nonostante la popolazione dell’ucraina sia spaventata dalla propaganda nazionalista. Stiamo combattendo i neonazisti e questo è chiaro. Sfruttano i civili come scudo umano e si camuffano come se fossero loro. Tante persone sono state fatte evacuare, ci sono cecchini sui tetti e sono proprio i neonazisti che combattono in questo modo brutale. Noi stiamo facendo il possibile per far sì che non ci siano vittime. I nostri soldati stanno combattendo per la pace e per denazificare la zona. Nessuno può minacciarci, neanche con le armi nucleari».
17.48 – Mondiali di calcio, la Russia esclusa fa ricorso in tribunale
Dopo l’esclusione della Russia dai Mondiali di calcio, la federazione calcistica russa ha annunciato che presenterà ricordo al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) contro la decisione di escludere la squadra dalla competizione internazionale. Il prossimo 24 marzo la Russia avrebbe dovuto affrontare sul campo la Polonia per gli spareggi della Coppa del Mondo. Ma lo scorso 28 febbraio, in risposta all’invasione Ucraina, Fifa e Uefa hanno escluso il Paese dai giochi.
17.43 – Più di 6mila ucraini arrivati finora in Italia
Dal Viminale arrivano i primi numeri dell’accoglienza italiana alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Dal giorno dell’invasione russa sul territorio ucraino sono 6.608 le persone fuggite ed entrate in Italia. L’aggiornamento del Viminale riporta il dato fino alle ore 8.00 di questa mattina. «Sono 3.286 le donne, 804 uomini e 2.518 minori». Le principali città raggiunto sono state Roma, Milano, Bologna e Napoli.
Ore 17.09 – Forze russe vicino a due centrali nucleari ucraine
Secondo quanto riferito dal capo ad interim della compagnia nucleare statale ucraina Energoatom, Petro Kotin, le forze russe si stanno avvicinando a due centrali nucleari chiave nel sud dell’Ucraina. «L’Ucraina controlla ancora entrambe le centrali, inclusa Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa, ma le truppe russe sono più vicine», ha detto il dirigente intervistato da Reuters, «sono avanzate entro 35 km (21 miglia) dalla centrale di Zaporizhzhia e dalla centrale elettrica dell’Ucraina meridionale». E ha aggiunto: «La cattura da parte dei russi della defunta centrale di Chernobyl è vero e proprio terrorismo nucleare». A confermare la situazione anche il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare, Rafael Mariano Grossi, in un’intervista a Bloomberg Tv. «Le forze russe occupano l’area vicino a Zaporizhzhia, la maggiore centrale nucleare dell’Ucraina e dell’Europa, vicina alla località di Enerhodar. La situazione è molto delicata al momento e tutto può accadere».
«Se l’Ucraina cade, la Russia prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale». L’avvertimento arriva dallo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky che torna a parlare in una conferenza stampa in contemporanea ai delicati negoziati in corso tra le due delegazioni. «Un confronto diretto con il presidente russo è l’unico modo per fermare la guerra», ha continuato il presidente ucraino. E ha aggiunto: «La prima squadra di 16 milavolontari stranieri sta arrivando nel Paese», ha poi fatto sapere il presidente, «l’Ucraina sta già accogliendo i volontari stranieri che stanno arrivando nel nostro Paese. Questo è solo il primo gruppo».
16.40 – Kiev: «Almeno 22 civili uccisi a Chernihiv. Onu faccia da mediatore»
Secondo i servizi d’emergenza ucraini sono almeno 22 i civili uccisi nell’attacco russo al nord della città Chernihiv. Il numero di vittime innocente continua ad aumentare nelle principali città ucraine mentre il Parlamento di Kiev si rivolge direttamente all’Onu chiedendo «una mediazione che fermi la guerra». Il vicepresidente del parlamento Oleksandr Kornyenko ha fatto sapere anche della richiesta di un dislocamento di una missione di Peace-keeping sul territorio ucraino.
Ore 16.17 – Cremlino: «Esclusione dalle Paralimpiadi è una vergogna»
«Una situazione mostruosa, è una vergogna». Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commenta la decisione del Comitato paralimpico internazionale di escludere dai Giochi di Pechino gli atleti della Russia e della Bielorussia. Inizialmente l’organizzazione aveva deciso di far gareggiare gli atleti russi e bielorussi, ma solo a titolo individuale e sotto la bandiera a cinque cerchi. I loro podi non sarebbero entrati nel medagliere, inquadrati come Npa: atleti paralimpici neutrali. Poi le pressioni hanno avuto la meglio con un ufficiale dietrofront.
16.23 – La Russia non invierà osservatori per manovre Nato
La Russia ha rifiutato l’offerta di inviare osservatori alle prossime manovra militari che riuniranno decine di migliaia di soldati provenienti dai paesi della Nato questo mese in Norvegia. Si tratta della Cold Response 2022, la più grande esercitazione della Nato prevista per quest’anno che riunirà circa 30mila soldati provenienti da 27 nazioni. Da metà marzo a inizio aprile le forze militari si addestreranno a terra, in mare e in aria.
Poco prima delle 16 ora italiana è iniziato il secondo round dei negoziati tra Russia e Ucraina. A dare l’annuncio sul suo profilo twitter, Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente Zelensky: « Stiamo iniziando a parlare con i rappresentanti russi – scrive pubblicato la foto dell’incontro -. All’ordine del giorno cessate il fuoco immediato, armistizio e corridoi umanitari per l’allontanamento di civili da villaggi e città distrutti o costantemente bombardati».
Mentre non c’è ancora l’annuncio ufficiale del via ai nuovi colloqui tra Ucraina e Russia, il presidente francese Emmanuel Macron continua a dirsi preoccupato per il contenuto della telefonata con il presidente russo Vladimir Putin: «L’obiettivo della Russia è prendere tutta l’Ucraina» è quanto riferiscono fonti dell’Eliseo. La telefonata del presidente francese a Putin quanto a Zelensky doveva preludere ad una distensione dei rapporti in vista dei negoziati di oggi.
14.39 – Cargo estone affondato dopo un’esplosione vicino Odessa
In seguito a un’esplosione sulle coste dell’Ucraina, un cargo estone è affondato nei pressi di Odessa. A diffondere la notizia è Bloomberg, che cita Reuters. Il cargo Helt, di proprietà estone, affondato nel Mar Nero, batteva bandiera di Panama. L’informazione è stata confermata dal sistema di tracciamento Marine Trafic che segnalava l’ultima posizione a circa 20 miglia dal porto ucraino. Stando alle notizia che circolano a proposito dell’esplosione, due membri dell’equipaggio del cargo sono su una scialuppa di salvataggio in mare, mentre altri quattro risultano al momento dispersi.
14.20 – Cremlino: «Gli obiettivi militari saranno completati comunque»
Gli obiettivi delle operazioni militari in Ucraina saranno completati «in ogni caso». Lo afferma il Cremlino citato dalla Tass. In particolare, Putin avrebbe detto a Macron che gli obiettivi dell’operazione militare sarebbero stati comunque completati e che «i tentativi di guadagnare tempo trascinando i negoziati porterebbero solo al fatto che la posizione negoziale della Russia potrebbe avanzare ulteriori richieste a Kiev». Il presidente russo ha poi elencato nel dettaglio a Macron le condizioni di Mosca nei negoziati che stanno per riprendere con Kiev: «Anzitutto la smilitarizzazione e lo status neutrale dell’Ucraina affinché dal suo territorio non emerga mai una minaccia per la Russia». Putin ha comunque ribadito che continuerà la sua lotta contro i nazionalisti in Ucraina «senza compromessi».
Le forze russe si stanno dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco. La conferma arriva da fonti dell’intelligence statunitensi, citate dalla tv spagnola Rtve. In Crimea ci sono già diverse navi in attesa dell’arrivo delle truppe di terra per lanciare l’attacco dal mare. Le autorità di Odessa hanno chiesto ai cittadini di recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco. Nel Mar Nero, al largo della città portuale di Odessa, sono state avvistate quattro grandi navi da guerra russe e tre motoscafi armati di missili, ha precisato da un’altra parte lo stato maggiore dell’esercito ucraino. Stando a quanto sostengono le forze armate russe, questi movimenti indicano che la Russia lancerà presto un attacco con l’obiettivo di impadronirsi di Odessa.
13.45 – Regolare l’arrivo di gas in Italia
Sono regolari gli arrivi di gas dalla Russia al valico di Tarvisio. Stando a quanto riporta Ansa, dal passo al confine con l’Austria il flusso odierno di metano russo è di 82 milioni di metri cubi, a fronte di una domanda inferiore ai 300 milioni. Nello scorso mese di febbraio dalla Russia sono arrivarti 1,3 miliardi di metri cubi di gas naturale contro gli 1,7 miliardi giunti dall’Algeria attraverso il gasdotto Transmed che arriva a Mazara del Vallo (Trapani).
13.38 – Allarme dei media russi: «È censura di stato, ci chiudono»
Il presidente Putin ha «ufficialmente introdotto la censura di Stato e in poche ore, al massimo giorni, non ci saranno più media indipendenti in Russia». Questa la denuncia di Meduza, uno degli ultimissimi media indipendenti che ancora pubblicano nella federazione russa. In un editoriale dal titolo «non ci potete zittire», la testata online rivela di avere ancora pochissimo tempo prima che la censura di Stato si abbatta anche su Meduza, come è accaduto ai tanti altri organi di informazione chiusi dall’authority russa per il controllo sui media. «La distruzione dei media indipendenti è una delle cose che ha reso possibile questa guerra». Pochi minuti dopo la denuncia, la censura è stata applicata anche a questa testata e tutti i tweet pubblicati sull’account ufficiale appaiono come di seguito:
13.18 – I colloqui slittano di un paio d’ore. Delegazioni in viaggio verso Brest
La delegazione ucraina è in viaggio in elicottero verso Brest dove si svolgeranno i colloqui con la Russia. Lo rende noto un membro della delegazione di Kiev. Il secondo round dei negoziati era previsto per le 13 ma, secondo quanto riporta la Tass, è slittato di un paio d’ore. Al centro dei negoziati con la Russia che stanno per cominciare ci sarà la questione dei corridoi umanitari.
13.08 – Stallo sull’intesa Ue sui rifugiati: c’è il nodo dei non ucraini
A Bruxelles intesa congelata al Consiglio Affari interni relativamente alla direttiva per la protezione temporanea dei civili in fuga dalla guerra in Ucraina. Il gruppo Visegrad e l’Austria hanno infatti espresso riserve sulla concessione della protezione temporanea a profughi che non siano cittadini ucraini. «A parte Polonia, Slovacchia e Ungheria, molti Paesi sono preoccupati per questo, inclusa l’Austria: non ha senso includere i cittadini di Paesi terzi». Così ha affermato il ministro dell’Interno austriaco Gerhard Karner alla fine del vertice Ue.
12.50 – L’Aiea alla Russia: «Aiea a Russia, stop azioni contro siti nucleari»
Una risoluzione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sollecita la Russia a «mettere fine alle azioni» contro i siti nucleari in Ucraina.
12.35 – La Russia annuncia «pause dagli attacchi per evacuare i civili»
Il ministero della Difesa russo ha annunciato delle «pause» nelle operazioni dell’esercito russo per favorire l’evacuazione di civili dall’Ucraina attraverso «corridoi umanitari». A diffondere la notizia, l’agenzia di stampa Tass .«Siamo pronti a creare corridoi umanitari ovunque, in qualsiasi momento», ha detto il ministro della Difesa russo Sergej Šojgu.
12.26 – La Repubblica Ceca dichiara lo stato d’emergenza
A partire da domani in Repubblica Ceca scatterà lo stato di emergenza, alla luce del considerevole flusso di rifugiati ucraini in arrivo dopo l’invasione russa. «Lo stiamo attuando puramente per ragioni tecniche, così da poter gestire il flusso in ingresso di rifugiati», ha spiegato il primo ministro ceco Petr Fiala. «In nessun modo questo colpirà i cittadini cechi», ha aggiunto. Lo stato d’emergenza dura almeno 30 giorni, ma potrebbe essere prorogato se necessario dal governo.
12.18 – Ikea sospende la sua attività in Russia e Bielorussia
Anche da parte del colosso dell’arredamento svedese Ikea arriva lo stop alle attività. Non soltanto in Russia, ma anche in Bielorussia. Lo ha annunciato la stessa società tramite un comunicato nelle ultime ore, in cui si legge che tutte le attività sono state sospese temporaneamente. La decisione interesserà circa 15.000 dipendenti.
12.15 – Di Maio: «Subito il cessate il fuoco, Putin fermi la guerra»
«Dobbiamo tenere aperta la strada della diplomazia e del dialogo, rimanendo in contatto con tutte le parti soprattutto per ottenere un cessate il fuoco nelle prossime ore, ma nel frattempo le bombe continuano ad esplodere e il popolo ucraino continua a soffrire». Queste le parole con cui il ministro degli Esteri Luigi Di Maio tenta di incidere nel quadro diplomatico. «Dobbiamo portare Putin a riprendere la strada della diplomazia, ma per farlo la guerra deve finire ed è proprio Putin che deve fermarla. Il negoziato che oggi riparte deve essere reale e portare, come già detto, intanto a un cessate il fuoco».
12.05 – Volkswagen ferma la produzione in Russia
Volkswagen chiude la produzione in Russia e blocca le esportazioni. Lo ha comunicato il gruppo in una comunicato da Wolfsburg. «A causa della guerra condotta dalla Russia il presidio del gruppo ha deciso di fermare la produzione di veicoli in Russia». Per quanto riguarda invece le esportazioni «verranno stoppate a partire da subito».
11.58 – La Germania cessa la collaborazione spaziale con Russia
L’agenzia spaziale tedesca DLR ha annunciato la conclusione di tutte le attività di collaborazione con le istituzioni russe su progetti in corso o in fase di pianificazione come risposta all’«aggressivo attacco in Ucraina». «Non ci saranno nuovi progetti o iniziative con istituzioni in Russia. Ove necessario, DLR si coordinerà con altri partner nazionali e internazionali». Così ha fatto sapere l’ente spaziale in una nota, ricordando il proprio impegno per la pacifica coesistenza di tutte le nazioni e i popoli.
11.46 – La delegazione russa: «I negoziati cominceranno alle 13»
Comincerà intorno alle 13 (le 15 in Bielorussia) il secondo round di negoziati tra Russia e Ucraina. A renderlo noto è il capodelegazione di Mosca, Valdimir Medinsky, citato dall’agenzia Interfax. La Russia, ha spiegato, porterà sul tavolo del vertice «gli aspetti tecnico-militari, umanitari e politici della crisi in Ucraina». «I colloqui – ha detto – si terranno dove avevamo programmato: nel territorio della regione di Brest, in Bielorussia».
11.40 – L’allarme di Confcommercio: «Con la guerra si rischia un caro bollette energia del +160%»
Confcommercio lancia l’allarme caro bollette, ancora più preoccupante alla luce del conflitto in Ucraina. La guerra ha innescato «una forte instabilità al rialzo dei prezzi dell’energia, già in atto, da mesi, con incrementi di circa il 50% delle quotazioni del gas e dell’elettricità sui mercati internazionali». Così Confcommercio, secondo cui un eventuale interruzione delle forniture di gas dalla Russia costerebbe alle imprese – del terziario di mercato dei settori del commercio, della ricettività e della ristorazione – quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento di oltre il 160% rispetto al 2021.
11.30 – Peskov: «Le voci sulla legge marziale sono falsità»
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto come fake news le notizie su una possibile introduzione della legge marziale in alcune regioni russe e sul divieto agli uomini in età di leva di lasciare il Paese. «Questa è una notizia falsa – ha riferito Peskov alla stampa – sta circolando sui social network e rimbalza tra la gente. Si dovrebbero trattare queste informazioni con molta attenzione e non cadere vittime di voci e falsità».
11.15 – Zelensky: «I russi attaccano i civili ma stiamo resistendo»
In un nuovo video, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha sottolineato che le linee di difesa dell’Ucraina stanno resistendo nonostante non ci sia stata tregua nella notte sul fronte dei bombardamenti da parte della Russia. «Il cambiamento nella tattica russa, prendere cioè di mira le aree civili, mostra che l’Ucraina è riuscita a resistere al piano di Mosca per una rapida vittoria tramite un assalto di terra», ha spiegato il presidente. «Non abbiamo altro da perdere se non la nostra stessa libertà», ha commentato Zelensky, evidenziando che l’Ucraina riceve ogni giorno forniture di armi dai suoi alleati internazionali .«La Russia risarcirà l’Ucraina per tutti i danni subiti durante la brutale guerra di Mosca», ha detto Zelensky. «Ripristineremo ogni casa, ogni strada, ogni città».
11.05 – Quasi 600.000 persone accolte finora in Polonia
La Polonia ha accolto più di 575.000 persone dall’inizio del conflitto. Lo riporta la Bbc citando l’agenzia della Guardia di frontiera polacca secondo cui 95.000 persone sono entrate in Polonia dall’Ucraina solo mercoledì mentre lunedì si è registrato un flusso di 100.000. Alle 06:00 di oggi, altre 27.100 persone avevano attraversato il confine.
10.54 – Lavrov: «Una soluzione si troverà. Siamo pronti al dialogo»
«Una soluzione alla situazione in Ucraina verrà trovata». Lo ha detto il ministro degli esteri Sergej Lavrov che ha confermato anche che i colloqui tra rappresentanti di Russia e Ucraina si svolgeranno oggi. «Siamo pronti al dialogo. La Russia è ancora aperta ad avere trattative con la Nato appena ci saranno», ha sottolineato. Ma allo stesso tempo ha attaccato l’Occidente che secondo lui starebbe considerando la guerra nucleare. «Washington domina l’Europa come Napoleone o Hitler hanno fatto a suo tempo», ha affermato il ministro degli Esteri russo. «La Russia si aspetta che l’isteria svanirà e che l’Occidente ne uscirà fuori. Il nostro Paese non permetterà che siano violati costantemente i suoi interessi», ha aggiunto il capo della diplomazia russa. Infine Lavrov ha detto di apprezzare gli sforzi di diplomatici per la soluzione messi in campo dal presidente francese Emmanuel Macron. Il ministro ha riferito della telefonata di Macron con il presidente russo Vladimir Putin: «Saremo lieti se questa volta la Francia aiuterà a raggiungere un accordo basato sui principi dell’Osce nell’ambito delle relazioni internazionali». Anche Macron, dal canto suo, ha confermato di aver avuto lo stesso colloquio questa mattina al telefono. Oltre che con Putin, il presidente francese ha parlato anche con Zelensky.
L’Ucraina rivendica di aver ucciso 9.000 soldati russi, di aver distrutto 217 tank, 90 pezzi di artiglieria, 900 blindati e 42 lanciarazzi. Gli aerei abbattuti sono in totale 30. A diffondere l’informazione è il quotidiano Kyiv Independent.
10.10 – Gimbe: «Il 64% non in Ucraina non è protetto, vaccinare rifugiati»
Appello della fondazione Gimbe sulla necessità di vaccinare gli ucraini in fuga dalla guerra e in arrivo in Italia per non determinare una ripresa del numero dei contagi da Coronavirus. In Ucraina i non vaccinati sono il 63,8% e per la fondazione «il dato non deve essere sottovalutato, considerata la drammatica situazione, che poterà nelle prossime settimane migliaia di profughi nel nostro Paese». «I piani del Governo per accogliere queste persone – spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – dovranno includere la vaccinazione di anziani e fragili provenienti dalle zone di guerra, evitando diseguaglianze tra le Regioni».
9.50 – Johansson: «Già quasi un milione di rifugiati in Ue»
«Siamo in una situazione molto molto pericolosa e dobbiamo prepararci all’arrivo di milioni di rifugiati nell’Ue. Già quasi un milione sono qui». Queste le parole della commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johannson, al suo arrivo al vertice con i ministri Ue a Bruxelles. «Questo è il momento per essere orgogliosi di essere europei, ma è anche il momento per prendere decisioni forti. Abbiamo bisogno di una legislazione adeguata per la protezione, ecco perché abbiamo proposto di attivare la direttiva sulla protezione temporanea», ha spiegato Johansson, evidenziando la necessità di «finanziamenti adeguati» e «indicazioni adeguate su come affrontare le diverse situazioni alla frontiera». «Mi aspetto una forte solidarietà da parte di tutti gli Stati membri nei confronti dei rifugiati e anche nei confronti degli Stati membri più colpiti in questo momento», ha aggiunto.
9.30 – Mariupol senza acqua ed elettricità
I bombardamenti russi e gli attacchi
contro la popolazione civile hanno ucciso 34 civili nella regione
orientale di Kharkiv in Ucraina nelle ultime 24 ore tra il 2 e il 3
marzo, secondo quanto hanno riferito i servizi di emergenza. Intanto
il governatore della regione orientale di Donetsk controllata
dall’Ucraina ha affermato che la città portuale di Mariupol, uno dei
primi bersagli dell’invasione russa, era priva di elettricità o
acqua.
8.51 – La Germania: missili a Kiev
Il ministero dell’Economia tedesco ha autorizzato la fornitura di 2.700 missili antiaerei all’Ucraina. Lo riferisce l’agenzia Dpa che cita fonti del ministero. Il governo tedesco ha approvato un ulteriore sostegno all’Ucraina, che prevede la consegna di missili antiaerei di tipo STRELA di fabbricazione sovietica, che erano stati precedentemente utilizzati dall’esercito della Germania orientale, ha detto la fonte alla AFP. La prima spedizione di armi della Germania di 1.000 missili anticarro e altri 500 missili antiaerei è già stata inviata al fronte, ha specificato Berlino mercoledì. Sabato, il cancelliere Olaf Scholz ha riconosciuto che l’invasione russa ha rappresentato un “punto di svolta nella storia” che ha costretto la Germania a riconsiderare le sue priorità. Intanto la radio indipendente russa Eco di Mosca ha annunciato di essere costretta a chiudere dopo che le sue trasmissioni sono state bloccate dalle autorità russe a causa della copertura fornita dell’invasione ucraina. Insieme all’emittente tv Dozhd, era l’ultima testata non governativa rimasta nella Federazione.
La bandiera ucraina riprodotta con pennellate di giallo e blu su uno sfondo nero e una citazione in ucraino del presidente Volodymyr Zelensky. Questa è l’ultima copertina del settimanale americano Time che dedica così il proprio tributo al paese invaso dalla Russia. Al centro della copertina, in caratteri cirillici, la frase pronunciata da Zelensky nel suo discorso di martedì primo marzo al Parlamento Ue: «La vita vincerà sulla morte, e la luce vincerà sul buio». Sotto l’immagine di copertina, in inglese: «Volodymyr Zelensky e gli eroi dell’Ucraina».
Le forze armate ucraine fanno sapere che la città di Mariupol resta sotto il loro controllo. I russi hanno tentato di conquistarla senza successo. La città – considerata un punto chiave dagli invasori, visto che consentirebbe il collegamento tra le truppe russe che avanzano da sud e da est – ha subito pesanti bombardamenti. Secondo il comunicato delle forze ucraine, l’offensiva russa continua nella zona di Kiev, in particolare nei centri di Vyshgorod, a nord della capitale, a Fastiv (sudovest) e Obukhiv (sud).
7.15 – 7.600 arresti in Russia
Sono più di 7.600 le persone arrestate
in Russia durante le proteste contro la guerra in Ucraina. Lo fa
sapere il sito per i diritti civili Ovd-Info, secondo cui ieri sono
state fermate almeno 780 persone in 34 città russe, che portano a
7.623 il totale da quando sono iniziate le proteste. A San
Pietroburgo sono state fermate almeno 353 persone. A Mosca almeno
304.
7.10 Sirene d’allarme a Kiev
Le sirene d’allarme tornano a suonare a Kiev stamattina. Secondo la Bbc almeno quattro forti esplosioni si sono registrate intorno alle 3.00 ora locale nella capitale, ma non è chiaro quali fossero gli obiettivi né se ci siano persone colpite. I media locali hanno anche riferito di combattimenti alla periferia di Kiev. «Il nemico sta cercando di sfondare», ha scritto nelle scorse ore su Telegram il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. Intanto il Dipartimento di Stato Usa chiede al presidente russo Vladimir Putin e al suo governo di «porre immediatamente fine a questo spargimento di sangue, ritirare le sue truppe dal territorio dell’Ucraina» e, afferma una dichiarazione del portavoce Ned Price, «rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali dei propri cittadini».
5.59 – Anonymous: i servizi segreti russi hanno avvertito dell’attentato a Zalensky
I servizi segreti russi (Fsb) hanno fornito informazioni che hanno allertato l’Ucraina di un complotto per assassinare il presidente Volodymyr Zelenskiy: lo scrive in un tweet il gruppo di hacker Anonymous. «Informazioni trapelate dall’Fsb russo hanno allertato l’Ucraina di un complotto per l’omicidio del presidente (Volodymyr, ndr) @ZelenskyyUa. Ora, possiamo aspettarci una lotta di potere interna al Cremlino per rovesciare il regime di Putin. Nel frattempo, continuiamo con gli attacchi», recita il commento pubblicato dal Guardian.
Il Kyiv Independent racconta che i bombardamenti russi su Kharkiv hanno colpito almeno tre scuole e la Cattedrale dell’Assunzione della città. Gravi danni sono stati inflitti anche a Okhtyrka, dove decine di edifici residenziali sono stati distrutti. Altre esplosioni sono state udite a Cherson, che intanto è caduta in mano russa.
Il ministero dell’Istruzione russo (tradotto anche come ministero dell’Illuminismo) ha annunciato che trasmetterà oggi in streaming una “Lezione Aperta” per spiegare perché “la missione di liberazione in Ucraina è una necessità”: lo riporta su Twitter il Kyiv Independent. La “lezione” sarà trasmessa a mezzogiorno ora di Mosca (le 10.00 in Italia).
3.08 – Un milione di ucraini ha lasciato il paese
Un milione di persone sono fuggite dall’Ucraina da quando le forze russe hanno invaso il Paese: lo ha reso noto in un tweet l’Alto Commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi.
3.00 – Il bombardamento di Izjum
Sei ucraini, fra cui due bambini, sono rimasti uccisi in un bombardamento nella città ucraina di Izjum, nella regione di Kharkov. Ad annunciarlo è stato il vice sindaco Volodymyr Matsokin. L’attacco è iniziato alle 23.59 ora locale (22.59 italiane) e ha colpito un edificio di appartamenti a più piani. In una delle case sono morte sei persone, due delle quali bambini, ha detto il vicesindaco.
2.15 – L’osservatrice Osce uccisa
L’Osce ha fatto sapere che una sua osservatrice di nazionalità ucraina è rimasta uccisa in un bombardamento a Kharkiv. Maryna Fenina, membro nazionale della Missione speciale di monitoraggio dell’OSCE in Ucraina (SMM), è morta il 1 marzo. Il presidente in carica dell’OSCE e ministro degli Esteri della Polonia Zbigniew Rau e il segretario generale dell’OSCE Helga Maria Schmid porgono le loro piu’ sentite condoglianze ai cari di Maryna, nonché a tutta la squadra SMM: «Le nostre più profonde condoglianze e la nostra simpatia vanno alla famiglia di Maryna. Maryna era un membro stimato del team SMM, e i nostri colleghi in Ucraina rimangono in stretto contatto con la sua famiglia per offrire il nostro sostegno».
2.00 – Il nuovo video di Zelensky
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha pubblicato un nuovo video su Facebook in cui dice di aver sventato i piani «subdoli» della Russia di invadere il suo paese, sostenendo anche di essere orgoglioso della resistenza degli ucraini. «Siamo una nazione che ha rotto i piani del nemico in una settimana. Piani scritti per anni: subdoli, pieni di odio per il nostro paese, il nostro popolo». l presidente ucraino ha detto che ammira sinceramente gli eroici abitanti delle città che stanno resistendo alle forze russe e alla loro avanzata, il settimo giorno dell’invasione. Ha aggiunto che quasi 9.000 soldati russi sono stati uccisi nell’ultima settimana, una cifra che non può essere verificata.
1.09 – Quattro esplosioni a Kiev
Quattro esplosioni sono state udite a Kiev, poco dopo che è scattato l’allarme aereo. Le prime due nel centro, altre due vicino alla stazione della metropolitana Druzhby Narodiv. Lo riporta il Kyiv Independent. Una di queste è stata immortalata nel servizio dell’inviato della Cbs Charlie D’Agata.