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«Il teatro di Mariupol bombardato dai russi nonostante la scritta ‘bambini’»: si temono 500 morti

teatro mariupol drama theater parola bambini
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Le immagini satellitari mostrano che nel cortile era stata dipinta la parola "bambini" in russo. Nel raid colpita anche una piscina

Il bombardamento del Drama Theater di Mariupol potrebbe aver portato alla morte di 500 persone. La stima è di Human Rights Watch, mentre il sindaco della cittadina Vadym Boychenko sostiene che nel teatro avessero trovato rifugio un migliaio di persone. E l’azienda statunitense di satelliti Maxar Technologies ha distribuito delle immagini satellitari che mostrano come nel cortile del teatro di Mariupol, bombardato oggi dalle forze russe, fosse stata dipinta la scritta “bambini”. Secondo le autorità cittadine di Mariupol il teatro è stato colpito da una bomba lanciata da un caccia russo. Nel raid aereo condotto dai russi su Mariupol è stato colpito anche un edificio che ospita la piscina “Neptune”. È quanto emerge da un video postato sui social media da un funzionario del comune, la cui autenticità è stata confermata dalla Cnn.

Le foto satellitari

Le foto satellitari mostrano inequivocabilmente che sul terreno accanto al teatro erano state messe due grosse scritte in russo che significavano “bambini”. Belkis Wille, referente di Human Rights Watch, ha detto che «finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili. Ci sono serie preoccupazioni – ha aggiunto – su quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti». Hrw precisa di «non essere stato in grado di contattare telefonicamente nessuno a Mariupol il 16 marzo per determinare se i civili avessero lasciato il teatro immediatamente prima dell’attacco».

Ma fa anche sapere che in alcune fotografie scattate la mattina del 15 marzo da una dottoressa che stava lasciando la città si vedono gruppi di persone in abiti civili che cucinano cibo su un fuoco aperto e trasportano secchi di acqua appena fuori dal teatro. Negli scatti non sono presenti veicoli o personale militare. Inoltre dalle testimonianze di alcuni civili fuggiti a Zaporizhzhia emerge che nel teatro si erano rifugiate molte persone. Secondo un medico «vi risiedevano tra i 500 e gli 800 civili» mentre un volontario impegnato a rifornire i rifugi ha riferito che «la struttura ospitava tra i 500 e i 700 civili».

I video di Mariupol

Dagli ospedali cittadini rimbalzano immagini drammatiche di feriti con i corpi dilaniati e insanguinati e diversi cadaveri accatastati per l’impossibilità di seppellirli. Ma Mosca nega questo raid, come quello a Chernihiv, accusando la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov di aver distrutto l’edificio. Nella cittadina, secondo i numeri riportati dall’Ucraina, sono morte almeno 2.500 persone dall’inizio della guerra, 400 mila persone si trovano ancora in città nonostante manchino sia l’elettricità che il gas.

Il sito Nexta ha spiegato in una serie di tweet l’importanza strategica di Mariupol per i russi. La cittadina rappresenta il porto più importante sul mare di Azov. Prendendolo, Mosca aprirà un corridoio terrestre che porta fino alla Crimea, come sognava da tempo. Ma oggi Mariupol è diventata la testimonianza vivente della morte portata dalla guerra. E della catastrofe umanitaria degli abitanti. Di cui molti sono di lingua russa.

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