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Mariupol, l’esercito russo bombarda il teatro: era diventato un rifugio per centinaia di civili – Il video

16 Marzo 2022 - 22:14 Redazione
Secondo il vicesindaco della città, dentro la struttura avevano trovato riparo tra le 1.000 e le 1.200 persone. La Russia accusa il Battaglione Azov

L’esercito russo continua i suoi attacchi contro Mariupol, la città che si trova a nel Sud dell’Ucraina affacciata sul mare di Azov. Oggi i media locali hanno riferito prima di un attacco russo sferrato contro i civili in fuga, poi di un bombardamento che avrebbe colpito il teatro di arte drammatica nel centro della città. A denunciare il bombardamento è stato il Consiglio comunale di Mariupol: «È ancora impossibile valutare l’entità di questo atto orribile e disumano, perché la città continua a essere bombardata nelle aree residenziali». Il vicesindaco della città ha stimato che nel teatro avessero trovato rifugio tra le 1.000 e le 1.200 persone.

Nel tardo pomeriggio è arrivata la smentita di Mosca, che ha accusato la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov di aver distrutto l’edificio. Lo riporta la Tass. Secondo una foto diffusa dai media, davanti e dietro il teatro era stata scritta la parola «bambini».

Sempre a Mariupol, l’esercito russo ha circondato anche l’Ospedale Regionale di Terapia Intensiva. I militari ora tengono in ostaggio oltre 500 persone, tra pazienti e personale sanitario. A confermarlo anche il quotidiano britannico The Guardian, che cita diverse fonti sul posto: «Più di 400.000 persone sono ancora intrappolate, senza acqua corrente, cibo e forniture mediche, mentre oltre 500 rimangono in ostaggio nell’Ospedale Regionale di Terapia Intensiva sequestrato dai russi». Su questa situazione, sempre nella giornata di oggi è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: «Gli ostaggi a Mairupol sono un’atrocità. Siamo determinati a far pagare a Putin un prezzo altro». Prima dell’inizio della guerra, nella città vivevano 431 mila persone. Nelle ultime due settimane è stata uno dei comuni più colpiti, anche a causa della sua vicinanza con il confine russo e i territori contesi nella regione del Donbass.

Foto di copertina: Un’immagine del teatro di Mariupol pubblicata da Emine Dzheppar, vice ministra per gli Affari Esteri dell’Ucraina
Video in copertina: @christogrozev

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